“La Voce nasce per dare voce a una montagna che troppo spesso non ha voce”. Così, ieri sera alla Baccarini di San Marcello Pistoiese, un appassionato Maurizio Ferrari (notevole la sua battuta – dopo che Federico Pagliai, scrittore, aveva usato il verbo “annusiamoci” per invitare a seguire questa nuova iniziativa editoriale – sul rapporto fra la sua specifica attività di allevatore caprino e l’invito a “odorarsi”) ha presentato “La Voce della Montagna”. E’ un portale web dedicato al racconto della Montagna Pistoiese e diretto dal collega giornalista Paolo Vannini.
Chi ha raccolto l’invito per conoscere questo nuovo spazio web, e ieri sera eravamo un buon numero, è stato introdotto da un bel corto dedicato alla natura della Montagna Pistoiese mentre la conclusione è stata affidata a un video augurale con Mauro Corona. In molti, ieri sera, hanno usato la parola “opportunità” e in diversi abbiamo invitato a interpretare, ciascuno con le proprie diversità e originalità, ci mancherebbe altro, la nostra montagna non come uno spazio sul quale “piangersi addosso” ma, appunto, come una realtà da far conoscere e valorizzare.
Anche grazie alla “virtualità” di internet, l’antico rapporto fra “centro” e “periferie” è oggi cambiato e sta mutando con una velocità per molti aspetti inquietante ma per tanti altri esaltante. Le zone interne e montane, per quanto ci riguarda le montagne e i crinali che collegano Toscana ed Emilia, non hanno, è ovvio, molto di ciò che facilmente si trova in città e nelle pianure: ma conservano ancora, partendo da alcuni fra gli elementi primari (acqua, aria, ambiente), potenzialità e vivacità tutte da valorizzare anche in vista di un inevitabile cambio negli stili di vita e nei comportamenti. E il web, di per sé, annulla le distanze geografiche in un modo che chissà quali rivoluzioni umane e sociali potrà, da domani, ancora portare sulle nostre pigre convinzioni.
Testata giornalistica, diretta da Paolo Vannini, “La Voce della Montagna” merita, nell’ormai ampio panorama dell’informazione web locale, tanti auguri di buon cammino. Oltretutto ha, nel titolo, un nome evocativo per un giornalismo libero e capace di leggere le realtà: fu Indro Montanelli a titolare “La Voce”, richiamandosi ad analoga testata di prezzoliniana memoria, il suo nuovo quotidiano uscito fra il 1994 e il 1995. Un dettaglio: quella coraggiosa iniziativa montanelliana, strangolata presto anche dalla mancanza di pubblicità, si basava su una formula (l’azionariato diffuso) che adesso, proprio grazie al web e al crowdfunding, sta vivendo un momento di buone potenzialità. I colleghi de “La Voce della Montagna” hanno, giustamente, inserito il bottoncino dei paypal: invitando dunque i lettori, attraverso micro donazioni, a diventare in qualche modo editori. Una potenzialità interessante …