In ripresa, direi finalmente, le iniziative in ambito cattolico su fede e politica, parrocchie e mondo, dimensione religiosa e impegno civile. Una, di qualità, è iniziata a Firenze, nei locali di una chiesa che a Novoli è soffocata da palazzoni e ora è coinvolta dalla linea di trasporto pubblico veloce che, per adesso, rende parecchio lenta, alle auto, la rotonda davanti alla multisala cinematografica: San Donato in Polverosa.
E’ stato Francesco Botturi, docente in Cattolica, a iniziare il corso (“di formazione alla vita civile ispirato alla antropologia cristiana”) organizzato da Maurizio Cotta e Francesco Zini (lezioni ogni martedì ore 18 nei locali – accoglienti – della parrocchia. Molti materiali sul sito web).
Parte dall’evangelico “Date a Dio e date a Cesare” ed è iniziato, in modo stimolante, con un invito del relatore a riflettere su cosa sia, oggi, la politica. Intrigante e certo utile punto di partenza anche rispetto alle tante pulsioni, che bene si avvertono a giro in ambienti cattolici pure molto diversi fra loro, a “fare qualcosa” davanti allo sconforto che prende in presenza di una vita politica italiana ridotta come tutti noi la vediamo ridotta.
Botturi, in verità, è parso assai tiepido davanti a possibilità di nuove aggregazioni, oggi, fra cattolici italiani: nuove, possibili, aggregazioni che anche nel dibattito successivo sono state apertamente evocate come positive.
Ma da Botturi, ecco il punto, sono arrivati buoni stimoli proprio su un punto che a tutti quanti – convinti o meno che noi siamo sulla nascita di “qualcosa” – non può che stare a cuore: esiste ancora la politica? Cosa è, oggi? A cosa è ridotta? E’ ancora in grado, la politica, di governare un Paese?
Se nel passato ci si poteva dividere sul giudizio (bene o male) davanti a come la politica governava, oggi la domanda è assai più radicale davanti a poteri che, nella globalizzazione, si sono da tempo dislocati in modo diverso: può ancora, la politica, incidere qualcosa davanti a poteri (tecnologici, finanziari, informatici e pure militari) sempre più nascosti e concentrati in pochissime mani?
La fragilità della politica può portarci in qualche direzione? Dove sta il vero potere reale? Le mani in cui esso abita, sempre più svincolate dalle antiche dimensioni nazionali, possono ancora gestire qualcosa che non sia “il residuo”?
Davanti all’enorme potere del nuovo “Golia”, cosa serve davvero oggi per aiutare il nuovo “Davide” nell’impresa fondamentale, “riumanizzare il mondo”? Può essere, sul serio, un partito politico o qualcosa che gli somigli a creare contrasto efficace? Oppure – ed è questa l’opinione di Botturi – l’unica strada per lottare contro “Golia” sta nella esistenza di “società civili vive”?
Domande centrali, a un secolo dall’appello sturziano ai “liberi e forti” che questa domenica 20 di gennaio sarà ricordato, sempre a Firenze, dal Collegamento Sociale Cristiano di Gastone Simoni e Angelo Passaleva: associazione da sempre attenta a tenere collegati quei cattolici ancora appassionati alla politica. Appuntamento ore 9:45 nella Sala dell’Annunciazione” del Convento della SS Annunziata (ingresso via Cesare Battisti, 6). “Don Luigi Sturzo e Giorgio La Pira: ciò che li divide e ciò che li unisce“, questo il titolo dell’incontro con Marco Vitale, già docente di Economia d’impresa alla Cattolica di Milano. Segue santa Messa, celebrata da mons. Simoni.
Il giorno prima, sabato 19 ore 16:30, inizia un altro ciclo (“La buona politica a servizio dell’uomo“) organizzati da “Nuova Camaldoli”. Un incontro al mese, fino a maggio. Parte Giuseppe Argiolas, ordinario al “Sophia” di Loppiano. Anche questo ciclo è ospitato in una parrocchia fiorentina, Santi Gervasio e Protasio.
Molto si sta muovendo, su terreni ancora pre-politici. Nel complesso terreno italiano dei rapporti fra Dio e Casare, arriverà una “cosa” nuova? Credenti in Dio e non credenti, praticanti o meno, che stanno assistendo, preoccupati, a derive sempre più volgari e pericolose nel teatrino di una politica ridotta come tutti la vediamo, possono sperare in “qualcosa” di altro?