Fra le tante bufale che arrivano, ho sperato che questa, da Mauthausen lo fosse. Ma tutto mi fa pensare che, purtroppo, si sia in presenza di una notizia vera: quella, raccontata ieri sul Corriere Fiorentino da Raffaele Palumbo, sulla “scala della morte” nel campo di sterminio austriaco.
Racconta Palumbo – in previsione di un viaggio che ai primi di maggio in quel triste luogo faranno alcuni studenti toscani per ricordarne la liberazione – racconta di un crudele atto burocratico firmato da alcuni “ispettori” inviati a Mauthausen dal ministro degli Interni austriaco.
Herbert Kickl, questo il nome del politico austriaco “post nazista”, proprio in vista di questa manifestazione internazionale ha fatto di tutto per ostacolare quel particolare “rito” che chi visita quel campo è quasi obbligato a compiere se davvero vuol capire qualcosa: scendere e risalire la famigerata “scala della morte”.
Si tratta dei quasi 190 scalini scavati nella pietra, di altezze e dimensioni volutamente diverse proprio per rendere più difficile salita e discesa, che i prigionieri erano costretti a fare di continuo, senza sosta, portando pesanti blocchi di granito.
Gli aguzzini torturavano i prigionieri già costretti a questa crudeltà chiedendo se volevano o meno “riposarsi”: uccidendo chi implorava un po’ di riposo o gettando dall’alto (dal “muro dei paracadutisti”) quei poveri esseri umani. In quella scala, su quei gradini, da quella rupe sono morti decine e decine di migliaia di esseri umani.
Ricordo di averla fatta, la scala della morte a Mauthausen, nell’estate di 11 anni fa. Pochi mesi prima ero stato visitato da un problema cardiaco e la mia fragilità, in un caldo pomeriggio di luglio, si scontrò con quei gradini scavati nella pietra: volutamente irregolari per rendere ancora più difficile il cammino.
Ricordo bene la sensazione, forte, provata su quei gradini che adesso il sadismo di un politico post nazista e il paradosso di una burocrazia cieca hanno dichiarato “non a norma”. Davvero fra la “norma” e quei gradini c’è contrasto. Ma a essere fuori norma è, oggi, certo quel ministro.
Come sarebbe rassicurante, per me, sapere che questa è una bufala. Ditemi, per favore, che è una bufala. Ditemelo …