Una promessa un po’ avventata (“Finiremo la piazza XX settembre entro Natale”), una proloco che cambia sede, una PM dalla sede grande, un primo mezzo milione per una “Visitazione” che spera … nelle visite. E il mistero delle dirette streaming (per adesso sparite) sulle sedute del Consiglio Comunale.
PIAZZA UNO: “ENTRO NATALE” – “I lavori sulla piazza finiranno entro Natale”. Parola del sindaco Palandri in una intervista a TVPrato lo scorso 16 novembre. Qui il servizio integrale (dal minuto 7:23 al minuto 10:05. L’intervista al sindaco con la finale promessa di terminare i lavori “entro Natale” va dal minuto 9:16 al minuto 10:05).
Palandri replicava, ma solo in tv, a un gruppo di cittadini scesi in piazza XX settembre, per porgli sei domande chiare: domande sulla variante Palandri. Quella bocciata dalla Soprintendenza.
In effetti quella piazza, se il progetto precedente fosse andato avanti senza intoppi, doveva terminare (da contratto) entro Natale. Ma sarebbe stato il Natale 2023. Quello di un anno fa.
Alla fine dell’intervista il sindaco – dopo aver insistito su una versione (“la colpa è della Regione“) più volte smentita da carte e oppositori – si sbilanciò in una promessa (“quei lavori finiranno entro Natale”) assai azzardata.
E adesso che Natale (2024) arriva – con lavori a singhiozzo se non fermi – sono diversi a scommettere su quale sia l’anno a cui si riferiva, il sindaco, parlando di “Natale”.
PIAZZA DUE: LO SPIGOLO – Sta facendo discutere, anche sui social, lo spigolo che, collegato ai lavori sulla piazza, sta nascendo, in seguito alla variante Palandri, su Largo Mazzei. E’ anche lì che la variante mostra le sue differenze. La soluzione originaria era diversa. Lo conferma, qui sotto, il contornato in rosso: tratto, appunto, dalla variante Palandri.
PROLOCO UNO: 18 MILA EURO PER L’UFFICIO TURISMO – Cambia sede l’ufficio turismo del Poggio. E’ da tempo affidato alla proloco. E questa oggi è presieduta dal consigliere comunale, capogruppo di maggioranza nonché delegato dal sindaco, Renzo Breschi.
L’ufficio sta transitando, assegnato in comodato gratuito, al piano terra delle Scuderie: in un piccolo spazio di proprietà del Comune. Alla destra dell’entrata principale.
La convenzione dura tre anni (dal dicembre 2024 al novembre 2027) e per ciascun anno il Comune riconosce alla proloco un contributo di 6.000 euro. Dunque 18.000 euro in totale. L’orario di apertura – si legge nell’atto – sarà “uniformato con quello del Museo Soffici, nei giorni di sabato e domenica“.
PROLOCO DUE: BRACCIO OPERATIVO DEL COMUNE – Presieduta dal consigliere comunale e capogruppo di maggioranza (a cui il sindaco ha affidato la delega formale di “collaborare in materia di valorizzazione e promozione di iniziative per lo sviluppo di attività locali”) la proloco poggese gestisce le principali iniziative promosse dal Comune (Poggio in vetrina, Assedio alla Villa nonché il Natale).
E il Comune eroga i soldi alla proloco: 64.250 euro nel 2023 (fonte: sito web proloco). Da libero corpo intermedio, la proloco è così diventata il braccio operativo del Comune.
Da notare che fra atti pubblicati in Albo Pretorio sul rapporto Comune/proloco mancano (non sono pubblicati) allegati che pure sarebbe obbligatorio pubblicare essendo parte integrale degli atti pubblici: le convenzioni e i contratti.
PROLOCO TRE: UN INTRECCIO CURIOSO – Nell’ultima seduta del Consiglio (29 novembre) la proloco (organismo benemerito, prezioso) è stata esonerata dal pagare le occupazioni di suolo pubblico.
In altre parole: quello che ogni privato o associazione deve pagare al Comune per il suolo pubblico, alla proloco viene risparmiato. Sia per le sue manifestazioni “in convenzione” sia per quelle patrocinate o sostenute da contributi.
E’ da presumere che l’esonero dal pagamento del suolo pubblico, anche giustamente previsto per le iniziative della proloco, non riguardi i privati che, su iniziativa della proloco, gestiscono gli impianti di svago per i quali, come logico, viene fatto pagare un biglietto.
Sarebbe anche logico che le spese per la gestione di tali impianti (acqua, elettricità) fossero a carico dei privati e non pagati dal Comune. Sarà così e sarà certo tutto tracciabile.
La delibera, su proposta della giunta, è stata approvata in modo unanime e in pochi secondi. Senza dibattito. Il voto favorevole della maggioranza è stato annunciato proprio dal capogruppo che della proloco è presidente oltre che consigliere delegato dal sindaco proprio in questo settore.
Un intreccio curioso. Che certo sarà consentito dalle norme, ma che altrove qualcuno potrebbe definire almeno “inopportuno” se non, addirittura, da piccolo “conflitto di interessi“.
PM UNO: IN AFFITTO NELLA GRANDE SEDE – Gli agenti della PM in servizio nella grande sede della ex Cassa Risparmio (ogni mese il Comune, ai due proprietari, paga un affitto da euro 2.800) sono attualmente sei. Compresa la neocomandante. “A breve – si legge in un comunicato – sarà assunto un altro ufficiale” arrivando dunque a sette.
Come noto la giunta Palandri ha scelto, per la sede PM, l’affitto. Ha puntato su una sede, diciamo, spaziosa. Ha bocciato la scelta della giunta precedente che, proprio per ridurre la spesa, aveva già scelto di finirla con gli affitti puntando sull’acquisto di una sede.
Per molti poggesi, compresi perfino alcuni non ostili alla maggioranza, quell’affitto è svantaggioso. Ma la politica, si sa, ha le sue ragioni, talvolta illogiche.
Oltretutto su questa vicenda ancora pesa l’incognita di un ricorso al TAR: presentato dai proprietari dell’immobile rifiutato dalla giunta Palandri.
PM DUE: 54 MQ A TESTA – Tra uffici al piano terra (223 mq) e servizi al piano seminterrato (100 mq), lasciando pure perdere i 289 mq di aree esterne, la nuova sede della PM poggese copre una superficie interna di 323 mq. Questo è il dato che si ricava dal contratto di affitto (delibera di giunta n. 97 del 18 luglio 2024).
Facile il gioco su quanta superficie, in media, tocchi a ciascun membro della PM poggese. Quando saranno in sette, ciascuno di loro avrà a disposizione, sui due livelli, 46 mq mentre adesso, ancora in sei, la disponibilità in metri quadri sale, per ciascuno, a 54. Decisamente … non poco.
VISITAZIONE UNO: MEZZO MILIONE DALLA REGIONE. E DAL MINISTERO? – Esposta al pubblico, nella Villa Medicea, ormai da più di due mesi e presto, così pare, destinata a emigrare a Roma per il Giubileo, la “Visitazione di Carmignano” è tornata all’attenzione della stampa locale.
Regione Toscana ha infatti annunciato (prezioso il ruolo svolto dal consigliere regionale Marco Martini) un importante stanziamento: 500 mila euro. Soldi che serviranno alla diocesi di Pistoia per i necessari lavori nella chiesa carmignanese. Finiti i lavori, lì il capolavoro dovrà tornare.
Ora si aspetta di conoscere la cifra stanziata, magari in più anni, dal governo nazionale. Cifra che ci si aspetta adeguata: si parla infatti di un bisogno complessivo attorno al milione e 800 mila euro.
VISITAZIONE DUE: COME STA ANDANDO? – Nell’operazione “Pontormo” il Comune di Poggio ha già speso decine di migliaia di euro. Circa 65 mila. Ancora nulla si conosce sul piano per valorizzare la tela maggiore e quelle minori: un piano che non appare facile, specie per un Comune dalle piccole dimensioni.
Alla diocesi di Pistoia, che in extremis rinunciò a portare le opere nel ben più strutturato museo civico pratese, dal Poggio vennero fatte molte promesse. Ma non sarà semplice, con risorse limitate, adempierle.
Né sarà facile far arrivare al Poggio, attirati dal capolavoro e con una (comunque costosa) campagna di marketing, tanti turisti aggiuntivi in grado di movimentare l’economia locale.
Per adesso, ma è ancora presto, non si conoscono cifre esatte sui primi visitatori. Oltretutto la visita delle tele minori è ristretta solo a pochi giorni ma anche le visite al Pontorno, dentro la Villa, sono limitate (ne sono previste solo 6 al giorno – lunedì escluso – con numeri contingentati e prenotazione obbligatoria).
Dalla bigliettazione (l’ingresso è gratuito) non arriverà un euro. Da dove arriveranno i soldi promessi alla diocesi?.
DIRETTE STREAMING UNO: PERCHE’ SPARITE? – Entro dicembre sono previste altre due sedute del Consiglio Comunale. Da tempo è scomparsa la diretta streaming fatta in modo professionale, attraverso service esterno.
E’ stata sostituita da una trasmissione – fatta molto alla buona – con videocamera fissa e senza adeguato collegamento microfonico. In pratica inutile perché non si capisce nulla.
Ora c’è curiosità di vedere se le dirette streaming – quelle professionali – riprenderanno. Sarebbe a dir poco singolare se ciò, magari in assenza di pubbliche spiegazioni, non avvenisse.
Questo sistema consente di adempiere a un intrecciato diritto/dovere: il diritto dei cittadini a conoscere come la loro delega viene usata e il dovere del Comune di essere trasparente.
Oggi facili tecnologie aiutano: consentono – e al Poggio si faceva da anni – di vedere a distanza le sedute consiliari e di rivederle integrali. Sarebbe grave uno stop, magari motivato dal timore della trasparenza.
DIRETTE STREAMING DUE: IL COSTO – Il motivo dello stop non può certo essere economico. Nelle 14 sedute di Consiglio svolte nel 2023 (l’anno a cavallo fra la giunta Puggelli e quella Palandri) per lo streaming professionale delle sedute consiliari sono stati spesi appena 5.581 euro. Neppure 400 euro a seduta.
Una cifra uguale alla indennità assegnata al presidente del Consiglio Comunale, Mauro Mazzoni: 400 lordi al mese.
Le spese per le dirette streaming, oltretutto, non sono paragonabili neppure a quanto la giunta spende per la sua comunicazione/propaganda. Fra il legittimo contratto con il giornalista e le legittime convenzioni con due tv locali, nel 2024 la giunta ha speso – in modo regolare, ma a suo solo beneficio – oltre 50 mila euro.
Difficile davvero, con queste cifre, pensare che ci siano difficoltà di bilancio a trovare gli appena 5 mila euro necessari per consentire ai cittadini la possibilità di vedere le dirette streaming, professionali, del Consiglio Comunale.
DIRETTE STREAMING TRE: PAURA? – E a proposito di uso delle “nuove” tecnologie”, la giunta ha da poco previsto la possibilità di effettuare le sue sedute “a distanza”, senza la presenza fisica di uno (o di tutti) i suoi componenti.
Sindaco, assessori e segretaria possono, per le loro giunte, collegarsi fra loro, da qualunque luogo essi si trovino. E ciò grazie alle potenzialità tecnologiche.
Una giunta così attenta al “nuovo” per i suoi bisogni, è impossibile pensare che non lo sia altrettanto per le esigenze del Consiglio (il livello che rappresenta tutti i cittadini).
Impossibile pensare che le dirette streaming delle sedute consiliari facciano così tanta paura da dover essere interrotte o effettuate in modo inutile.
Possibile, dunque, che già dalla prossima sua seduta il Consiglio torni a essere visibile, in modo non pasticciato, a tutti.
POGGIO (A CAIANO) E … BUCA di Mauro Banchini – 6 dicembre 2024 n. 75