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Chiesa

POLITICA: RIFORMARLA PER IL BENE COMUNE

Mauro BanchiniBy Mauro Banchini14 Marzo 2019Nessun commento4 Mins Read
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“Nelle parrocchie oggi non si parla di politica perché si teme di litigare: ma un serio dialogo fra posizioni politiche diverse ci farebbe crescere tutti”. E’ un passaggio dell’intervento di Guido Formigoni, storico all’Università di Milano, tenuto oggi a Prato, in Arcivescovado, alla presenza di vescovo, sindaco, numerosi esponenti politici di varie “parrocchie” ma anche “cani sciolti”, nel cattolicesimo pratese, assai attenti al tema per cui il professore era stato chiamato dall’Ufficio Pastorale Sociale (“Riformare la politica. Un nuovo impegno dei cattolici per il bene comune”).

Introdotto da Michele Del Campo e da una preghiera, particolarmente sentita, in memoria di don Pierluigi Milesi (parroco pratese che molto si è speso sulle frontiere del sociale e del politico), Formigoni ha subito sottolineato “tensioni” e “contraddizioni” nella Chiesa italiana: fra i ripetuti inviti, dalle gerarchie, a “uscire dalla irrilevanza politica” e la “sensazione di fatica” nella base con imbarazzi, incertezze, sospensione fra sentimenti diversi”. E ha puntato su due aspetti forti.

Il primo, facilmente riscontrabile in chiunque fra noi frequenti parrocchie e gruppi di base, sta nella assenza di consapevolezza su ciò che in effetti è la dimensione politica. In altre parole: davanti alla politica si oscilla fra “sopravvalutazione” e “demonizzazione”; si è sempre pronti a ripetere, fino alla noia delle frasi fatte, che è “la forma più alta della carità”, salvo subito dopo tacciarla di tradimento.

Ma non si riflette mai a sufficienza che la politica “non è il bene assoluto” perché vive sul confronto fra diversi, sul tentativo di incontrarsi, di puntare al compromesso, di smussare gli angoli più acuti (o più … ottusi) per avvicinarsi, senza mai raggiungerlo del tutto, all’assoluto dei valori. La politica, insomma, è semplicemente, direi laicamente, il “luogo del maggiore bene possibile”.

Se tutto ciò fosse considerato sul serio – commenta Formigoni – nei confronti della politica sarebbe più facile, anche nel mondo ecclesiale, un “approccio più sereno”.

Anche il secondo aspetto ha riguardato una sorta di fraintendimento: la convinzione, in altri termini, che così come sul terreno della fede (la fede in Cristo) sia naturale, nella Chiesa, puntare sulla unità interna, altrettanto debba essere necessario sul terreno della fede. Un terreno sul quale, invece, è ovvio e naturale che le posizioni, anche fra cattolici, possano essere diverse. Fatto salvo ciò che, di pesante, può e deve unire.

Da qui, appunto, la paura di ragionare, nelle parrocchie e nei gruppi, sulla politica vista solo come luogo della divisività mentre se solo imparassimo a dialogare con franchezza, cercando di capire le ragioni gli uni degli altri, “avremmo una base straordinariamente feconda per aprirci su temi concreti”. E come cattolici – va aggiunto – faremmo un servizio di enorme valore per l’intero Paese.

Per tutto questo c’è però bisogno – e Guido Formigoni ha detto parole chiare in tal senso – di una “diretta responsabilità dei laici”. Il patrimonio “enorme” (la dottrina sociale) lo abbiamo, il punto sta nel farlo diventare “strumento di riforma” per aggredire la complessità e l’urgenza dei problemi odierni (uno su tutti: l’intreccio fra questioni ambientali e povertà globali così come delineato da Francesco nella sua, ma purtroppo non nostra, “Laudato Sì”). In un mondo che cambia così veloce “i vecchi schemi”, quelli che in passato hanno funzionato, non sono certo ripetibili.

Qui, sul “cosa fare in concreto”, si apre un altro capitolo. Qui, in tutta Italia, associazioni e movimenti stanno lavorando anche su posizioni non sempre convergenti. Ma l’utilità di ciò che Formigoni è venuto a dirci, in un pomeriggio reso triste dalla morte di un prete che tanto si era impegnato anche nella Politica, sta tutta nell’appello iniziale: a non aver paura della Politica (ma neppure della politica, quella con la “p” minuscola). Tentando, come Chiesa italiana, di stare all’altezza delle sfide che Papa Francesco da 6 anni ci pone.

cattolici Guido Formigoni Michele Del Campo Pierluigi Milesi politica Prato
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