Il difficile rapporto del sindaco, e della sua vice, con la democrazia. Due iniziative sovrapposte contro la violenza sulla donne. Un Natale con le “zecche comuniste”. Il ritorno della pista su ghiaccio. Un cartellone che a molti sembra spento. Un assessore che non si sa. Un comandante PM che non arriva. E finalmente una ottima cosa: il ricordo, si spera coinvolgente, di Giacomo Caiani, primo sindaco.
PIAZZA: SEI DOMANDE A UN SINDACO CHE NON RISPONDE – Davanti alla protesta di un gruppo di cittadini in piazza, per porgli domande, un sindaco con un minimo di esperienza e di sensibilità politica cerca subito una cosa: accettare il dialogo con quei cittadini, incontrarli, spiegare le sue ragioni. Ma qui al Poggio non funziona così.
Sabato 16 novembre alcuni cittadini hanno fatto una manifestazione pubblica (annunciata a Questura, carabinieri e Comune). Protestavano sulla piazza XX settembre (uno spazio sotto tutela delle Belle Arti, davanti alle Scuderie di Lorenzo; il suo restauro doveva essere pronto un anno fa su progetto della giunta precedente, ma la giunta attuale ha bloccato tutto e sta realizzando una sua variante peraltro bocciata dalla Soprintendenza).
Al sindaco, i cittadini hanno posto sei domande.
PIAZZA: SE CHI PROTESTA E’ CONSIDERATO “IRRISPETTOSO” – Queste le domande: perché il sindaco non ha mai presentato ai cittadini la sua variante – perché va avanti nonostante la grave bocciatura della Soprintendenza.
E poi perché sostiene che la sua variante non modifica il progetto originario quando ciò è dichiarato dalla Soprintendenza – se la procedura evita o no il danno erariale – come fa a sostenere di avere il consenso se l’idea della variante non era stata inserita nel programma elettorale – quale la visione della sua variante: spazio per cittadini o rotonda per automobili?
Invece di accettare il confronto Palandri si è arrabbiato. Di brutto. Nervoso. Ha accusato i cittadini di essere (sic) “irrispettosi”.
E ha continuato a ripetere due cose lontane dalla verità: che la colpa della variante sarebbe della Regione (affermazione già smentita da documenti della Regione e, per ultimo, da una dichiarazione del consigliere regionale Marco Martini); e che la variante non stravolge il progetto originario (affermazione già smentita dalla Soprintendenza).
Su TvPrato ha con solennità promesso “che i lavori sulla piazza finiranno entro Natale“. Sono in pochi a crederci, ma lui lo ha detto e certo così sarà.
PIAZZA: E PER LA VICE LA PROTESTA E’ “DEMENZIALE “ – In più si è mossa la vicesindaca Diletta Bresci. Alludendo alla manifestazione l’ha definita “demenziale”. E alludendo ai cittadini ha dato loro, nella sostanza, di “ignoranti”.
A mancare, purtroppo, sono i fondamentali. Iniziando dal fatto che un sindaco (e una sua vice) quando esercitano un così difficile mandato, devono farlo a servizio non della parte che li ha eletti ma di tutti. Anche di chi non li ha eletti. Anche di chi può, liberamente, criticarne alcune scelte e chiede di avere risposte basate su fatti, non su propagande.
Forse non sarebbe neppure male un corso di buone maniere, di bon ton, di stare a tavola usando non l’ascia ma la forchetta.
25 NOVEMBRE: MIELE E VELENO – Violenza domestica. In particolare contro le donne. Curioso che la stessa amministrazione comunale, lo stesso giorno, alla stessa ora, sullo stesso tema con due assessore donne impegnate nella stessa giunta, organizzi – nel contesto della giornata internazionale per la eliminazione della violenza contro le donne – due iniziative. Con lo stesso ottimo scopo, ma distinte e dunque a rischio di darsi noia rispetto a un tema che meriterebbe il pieno.
Curioso, ma è ciò che accadrà al Poggio (salvo modifiche dell’ultima ora) sabato 23 novembre con le presenze contemporanee di Diletta Bresci (assessora alla cultura) e Patrizia Cataldi (assessora alla scuola).
La prima sarà (ore 11) alle Scuderie con il libro di Ilaria Bonuccelli: “Violenzissima”. La seconda, insieme alla consigliera Chiara Guazzini, sarà (sempre ore 11) nella Sala Giostra con il libro “Miele e veleno” della giovane Alessia Cassarà.
Di norma chi organizza iniziative sa che è saggio verificare, all’esterno, che in contemporanea non ci sia altro capace di stornare l’attenzione. Qui la verifica era certo facile e tutta interna. Ma forse non è stata fatta.
Qualche malalingua ha ipotizzato piccole rivalità dentro la giunta. Lo escluderei. Ma la vicenda è comunque curiosa.
NATALE 2024: CON LE “ZECCHE COMUNISTE” – Dopo il Natale 2023 con la voglia di “fare tutto da soli con effetti speciali destinati a stupire e mai visti prima d’ora”, l’ormai imminente Natale 2024 della giunta poggese torna sui passi vecchi.
E il Comune di Poggio, imitando una scelta già fatta dalla precedente giunta, torna ad allearsi con i due Comuni limitrofi (Signa e Carmignano) per una sinergia natalizia presentata in Consiglio Regionale. Un calendario comune per le tre amministrazioni.
Con quelle che il violento linguaggio di questa destra chiama “zecche comuniste“, a Natale ci si può alleare. Bene così. Speriamo che da ora in poi cambi qualcosa, anche nel linguaggio.
UN PROGRAMMA SPENTO? – Ma il programma che ne è uscito, presentato in Regione dall’assessore Piero Baroncelli, com’è? Ci sono novità tali, nel mare di iniziative pressochè uguali in tanti luoghi vicini, da poter essere traino per la felicità di commercianti e cittadini?
Già molti i commenti in paese. C’è chi non è tenero, sostenendo che il programma appare alquanto spento. In ogni caso Baroncelli si è dichiarato contento di essere stato chiamato, fra gli stucchi della Regione, “come giovane amministrazione” da colleghi più navigati. Mente la vicesindaca Bresci si è detta soddisfatta per “un cartellone ricco di eventi, che spaziano dalla cultura al divertimento“.
NATALE 2024: RIECCO LA PISTA GHIACCIATA – Dopo i non esaltanti risultati dello scorso anno (ancora non si sa nulla su spese e incassi di un impianto che non brillò per efficienza. E soprattutto nulla si sa sulle reali ricadute di questa “attrazione” sul commercio poggese), ritorna la pista sul ghiaccio.
Resterà aperta dall’8 dicembre, con le luminarie, al 15 gennaio. In Comune sono forse convinti che quest’anno andrà meglio.
Ghiaccio a parte, l’unico evento nei giorni clou del Natale è previsto, al Poggio, il 22 dicembre: un coro gospel. Bisognerà poi attendere il primo gennaio per un altro concerto, in sinergia con l’Ottava Nota.
Nessuna notizia su quella che un tempo era una tradizione: la sfilata, fra le vie del Poggio, della Filarmonica “Verdi” per salutare l’anno vecchio e l’anno nuovo.
Il 14 dicembre la scuola delle suore “Minime” organizza il suo mercatino di Natale e sempre nell’Istituto delle “Minime” dall’8 dicembre fino all’Epifania sarà esposta una raccolta di presepi. Due iniziative organizzate dalla comunità che sta attorno alle nostre suore.
Un altro concerto (ma con musiche del Cinque/Seicento. Diciamo … molto di nicchia) è previsto il 7 dicembre in sala Giostra. Certo più invitante il concerto del 30 novembre. Al teatro Ambra, con l’Ottava nota.
Un concerto, quest’ultimo, dal successo assicurato grazie alla scuola musicale. Un concerto già diffuso e pensato da tempo: non per il Natale ma per la Festa della Toscana (appunto il 30 novembre). Poi è stato inserito anche nel cartellone di Natale. Sempre il 30 novembre alle Scuderie si inaugura una mostra su Ardengo Soffici.
NATALE 2024: DOV’E’ LA NOVITA’ ? – Non manca un aspetto buffo: nel programma natalizio – presentato a Firenze martedì 19 novembre con iniziative ovviamente future – il Comune ha inserito lo spettacolo del “Circo Fantastico Folloni” (uno spettacolo si è già svolto, al Poggetto, dal 15 al 17 novembre). Non è chiaro perchè inserirlo a posteriori.
Ancora extra periodo natalizio, ma comunque inserita negli eventi natalizi poggesi, una “sfilata di moda” con i cappelli di paglia un tempo prodotti a Signa: si svolgerà a Natale ormai lontano, il primo febbraio 2025, nelle Scuderie.
Non è chiaro se Comune e Pro Loco proporranno, extra questo cartellone, iniziative di altro tipo. E’ stata adottata una determina secondo cui, nell’area parcheggio delle vie Risorgimento e Garibaldi, dovrebbero tenersi (8 e 15 dicembre, 6 gennaio) i soliti, consueti, mercatini di Natale. Che certo non rappresentano una grande novità. Vedremo.
COMMERCIO: AAA ASSESSORE CERCASI – Ma chi è, al Poggio, l’assessore al commercio? La domanda se l’è posta qualcuno nei giorni in cui il Comune lancia le sue iniziative sul Natale. E nei giorni in cui Confesercenti ha organizzato un convegno nazionale, con il Capo dello Stato, diffondendo i dati drammatici sulla crisi del comparto.
Com’è la situazione al Poggio? Quale lo stato di salute dei negozi in paese? Quanti hanno chiuso? Quanti sono in difficoltà? Cosa ha fatto l’amministrazione comunale per sostenere, nei limiti delle sue poche competenze, il comparto? E chi è, in giunta, l’assessore chiamato a occuparsene?
COMMERCIO: UN SITO CHE TACE – Il sito istituzionale del Comune, non aiuta. Manca, purtroppo, l’indicazione di chi ha questa delega. Certo una dimenticanza. Ma una dimenticanza che la dice lunga.
Dobbiamo allora cercare i decreti a suo tempo decisi dal sindaco a inizio mandato (maggio/giugno 2023). Da tali atti scopriamo che “artigianato, industria, agricoltura, commercio e … attività produttive” sono state assegnate (insieme a turismo, sport, tempo libero, cittadinanza, associazionismo e, successivamente, anche ambiente, ecologia, verde pubblico, decoro urbano) all’assessore Piero Baroncelli.
Singolare è che fra le deleghe di un altro assessore, Leonardo Mastropieri, ce ne sia anche una (“programmazione e sviluppo economico”) del tutto sovrapponibile a quella (“attività produttive”) già assegnata a Baroncelli. Chissà perchè.
COMMERCIO: RESOCONTO CERCASI – Ma non finisce qui: fra il giugno e l’ottobre 2023, con un pasticcio giuridico che poi lo portò a dover annullare tutto, un inesperto sindaco ritenne possibile assegnare “artigianato, industria, agricoltura, commercio, attività produttive” tutte in blocco al consigliere Renzo Breschi.
Ma ciò non era tecnicamente possibile e il 23 ottobre 2023 a Breschi venne tolto tutto: un semplice consigliere – dice la legge – non può assumere blocchi interi di deleghe avendo il sindaco già delegato tali deleghe a un assessore.
A Breschi – diventato presidente della Pro Loco e come tale responsabile anche dei denari assegnati dal Comune alla Pro Loco – fu poi assegnata, il 24 novembre 2023, una mini e impalpabile “delega” dal titolo “collaborare con il sindaco … per lo sviluppo di (non precisate) attività locali”.
Ma è chiaro che la responsabilità di governare l’intero comparto delle attività produttive spetta solo all’assessore Piero.
E’ dunque solo lui, insieme al sindaco delegante, che può far sapere cosa l’amministrazione comunale ha fatto, in questo suo primo anno e mezzo di attività, a sostegno del commercio (e magari anche degli altri settori produttivi). E cosa intende fare in futuro.
GIACOMO CAIANI: IL PRIMO SINDACO – Fanno davvero bene Comune e Misericordia a organizzare una iniziativa, sabato 30 novembre 2024, per ricordare Giacomo Caiani a 45 anni esatti dalla morte (30 novembre 1979).
Tre i momenti: Santa Messa nella chiesa del SS Rosario (ore 9:30) con omaggio musicale; ricordi (ore 11) presso le Scuderie Medicee; deposizione corona di fiori sulla tomba (ore 12:30).
Sarebbe davvero bello, in una comunità purtroppo assai divisa, se agli organizzatori riuscisse di coinvolgere, nel ricordo di un grande personaggio, davvero tutta la comunità evitando la tentazione di giocare da soli. Una tentazione che sarebbe triste.
L’augurio è che tutto il paese, nelle sue varie articolazioni, sia coinvolto e che questa doverosa cerimonia sia solo l’inizio di ulteriori momenti che, al di là dell’aneddotica, siano capaci di restituire il quadro nel quale, dopo il ventennio di dittatura fascista, il democratico cristiano Giacomo Caiani seppe operare a servizio della sua comunità.
(Sotto e in copertina: foto di Giacomo Caiani dal libro di Angiolo Buti. Questa riguarda l’apertura dei Giochi della gioventù).
GIACOMO CAIANI: UN GIUSTO RICORDO – Nipote della beata Margherita Caiani, nel dopoguerra fu sindaco a Carmignano per poi, dal 1962, diventare primo sindaco del neonato Comune di Poggio.
Fu a lungo governatore della Misericordia poggese. Cattolico democratico, uomo di Azione Cattolica, esponente dc, fu molto attivo nelle due comunità poggesi: quella civile e quella ecclesiale.
Fu decisivo, durante il passaggio della guerra, nell’organizzare l’assistenza ai poggesi sfollati in Villa. E continuò ad avere un ruolo fondamentale anche dopo. A lui si deve anche la “scoperta” e la prima valorizzazione di Filippo Mazzei.
“Laico cristiano e uomo politico – scrisse di lui Angiolo Buti nel suo prezioso “Poggio a Caiano. Fatti e vicende storiche” – con una vita spesa all’insegna della fede e della correttezza morale: infaticabile uomo di fede e di carità prima ancora che tenace assertore dei diritti del Poggio all’autonomia amministrativa”.
Mori, nel silenzio, dopo dure prove di malattia. Cessò di vivere, 45 anni fa, nella Casa di Riposo a Bonistallo, assistito con amore dalle “sue” suore Minime del Sacro Cuore.
Chi scrive fece in tempo a conoscerlo. In casa conserviamo alcuni fogli su cui l’ex sindaco, di suo pugno, tracciò suoi ricordi sulla vita del Poggio a inizio secolo. Gli erano stati chiesti da una studentessa di scuola media – chiamata … Sandra – per una ricerca sulle condizioni di vita nella campagna toscana fra il 1900 e il 1920.
LA PM DEL POGGIO ANCORA SENZA CAPO – ll precedente comandante della Polizia Municipale del Poggio (andato via da mesi. Qualcuno, lui compreso, sostiene che lo ha fatto per potersi avvicinare a casa, altri sono per una tesi diversa e meno ufficiale) non è ancora stato sostituito.
Era stata fatta una selezione per cercare “un funzionario di PM“. Ma deve esserci stato qualche inghippo. I primi arrivati, già comandanti in altri Comuni, infatti, hanno rinunciato. Sarebbe interessante sapere cosa è successo, ma il Comune tace.
Adesso si sta scorrendo la graduatoria. A tenere l’interim era il responsabile dell’Ufficio Tecnico, ma pure lui ha preferito lasciare il Comune di Poggio, con quella che ironicamente è stata definita “la grande fuga“, per andarsene altrove.
E nella grande sede presa in affitto da un privato a 2.800 euro al mese, i pochi vigili poggesi devono starci davvero larghi.
POGGIO (A CAIANO) E BUCA di Mauro Banchini – 20 novembre 2024 n. 73