Se finalmente, dopo mesi di stop, ripartono i lavori sulla piazza (piazza che finirà per scontentare tutti), sui lavori per il “Poggio Park” in Lombarda la discussione, dopo un anno e mezzo di strano silenzio, ha preso una piega singolare: con l’assessore su una posizione e il sindaco su un’altra sostenendo, il sindaco, che il suo stretto collaboratore è stato “frainteso”. Nessuno, intanto, sembra controllare che le ordinanze sul traffico siano rispettate mentre il sindaco – giusto darne atto – fa la cosa giusta sui lavoratori picchiati. Aumentano le tariffe anche sui servizi cimiteriali.
POGGIO PARK UNO: UN MAXI IMPIANTO IN ZONA ALLUVIONALE – Sta facendo discutere lo stop (liscio? gasato? altro?) rispetto al grande “polo sportivo” ormai famoso come “Poggio Park”. La destra lo aveva messo nel suo programma elettorale come ciliegina finale. Si scomodò anche il responsabile provinciale CONI mettendo i suoi uffici a disposizione del Comune “per consulenze gratuite”.
Progetto ambizioso e certo non realizzabile in un solo mandato amministrativo. Non un campetto, ma un grande complesso sia sportivo che ricreativo. Un nuovo grande spazio di aggregazione.
“Palazzetto dello sport – lo descriveva un trionfale Palandri nel programma elettorale – e campo sportivo con erba naturale, annesse tribune, due campi da calcio e calcetto in sintetico, quattro campi da padel, due campi da tennis in terra rossa, spogliatoi, area ristoro da 300 mq, spazio all’aperto di circa 1.800 mq di cui 380 a pergolato, ampio parcheggio”.
Il nuovo “polo”, roba da milioni di euro, doveva sorgere in Lombarda, dove sono i tralicci. Una iniziativa pubblico/privata su 65 mila mq di terreno. Ma quel terreno – ecco il punto dolente – è gravato da vincoli idrogeologici. Lì quella struttura non è immediatamente possibile.
POGGIO PARK DUE: LA “MARCIA INDIETRO” DELL’ASSESSORE – Oltretutto lì c’è anche un forte vincolo di campi magnetici. Passano da lì i potenti elettrodotti Enel e Terna.
Con una semplicità che rischiava il semplicismo, Palandri promise che “i cavi elettrici” sarebbero stati “interrati in accordo con Enel e Terna”.
Ottimo e abbondante. Ma, dal maggio 2023 a oggi, sulla vicenda è calato un rumoroso silenzio. Durato fino a pochi giorni fa, quando l’assessore Mastropieri ha regalato alla stampa una sorta di marcia indietro ammettendo che il “rischio idraulico” è pesante e che è necessaria una “riflessione”. Parole pensate o parole sfuggite? Chissà.
E’ seguita la reprimenda del sindaco. L’assessore – ha detto – è stato “frainteso”. “Riflessione” non significa “marcia indietro”. E se finora non si è mosso nulla, la colpa – ovvio – è del sindaco precedente.
L’opposizione non ci sta e porterà la cosa in Consiglio. Sarà divertente ascoltare.
POGGIO PARK TRE: TANTE DOMANDE – Qualche domanda. C’è differenza di vedute fra sindaco e assessore? Ha ragione l’assessore nel sostenere che la “riflessione” (che dura da un anno e mezzo) dipende dai vincoli idrogeologici? Oppure ha ragione il sindaco nel minimizzare tali vincoli?
“Poggio Park” è ancora nei programmi della giunta oppure no? Nel primo caso quando la giunta pensa di finire la “riflessione” e di iniziare progetto e ricerca di soldi? Nel secondo caso perché il sindaco ha smentito il suo assessore? Oppure si pensa di ridurre l’operazione da un gigante a un nanerottolo?
Da chiarire anche il ruolo dei privati. Qualche privato era già stato coinvolto? Che tipo di “contatti” il candidato Palandri aveva preso visto che della necessità di “accordi” si scriveva anche nel programma elettorale e che di “contatti già presi” lui stesso aveva parlato in una lontana intervista tv?
Diventato sindaco, Palandri ha proseguito (o iniziato ex novo) tali “contatti”? Si è bloccato qualcosa? Cosa?
E il promesso “interramento” dell’elettrodotto, raccontato da Palandri prima del voto, è possibile sul piano tecnico? E se fosse possibile, quali sarebbero i costi intuibilmente molto elevati? Chi pagherebbe? Enel e Terna? Qualche privato? Il Comune di Poggio? Oppure la cosa si è bloccata proprio anche in conseguenza a questi elettrodotti sotto i quali nulla del genere è costruibile?
Tutte domande che meritano risposte. Precise, non evasive. Vedremo, in Consiglio, se arriveranno.
LE GRIDA (MANZONIANE) PER IL TRAFFICO SUI PONTI – In una generale indifferenza, il traffico pesante dentro Poggio sta creando un problema. Sia ai cittadini che a qualche azienda artigianale che non sa come fare, volendo rispettare le norme, con i suoi camion più pesanti. Impossibilitati a passare.
L’attraversamento dei tre ponti (Furba, Asse, Mulino) è consentito ma con limiti previsti da ordinanze.
Limiti e cartelli ci sono tutti. Però nessuno pare li stia facendo rispettare: questa l’impressione che tutti noi, residenti, abbiamo quando ci capita – e capita spesso – di incrociare un mezzo pesante che, in base a quei divieti, in paese non sarebbe potuto entrare e, invece, è entrato.
Impressione sbagliata? Può essere, ma allora sarebbe utile avere adeguata documentazione sul numero di controlli fatti e sui loro esiti.
I limiti di peso, per il transito su quei ponti, sono posti in base alla sicurezza. Ma porre un limite e non farlo rispettare, è cosa strana. Grida manzoniana. Contributo a madama ipocrisia. Soluzione … “all’italiana”. Fino a quando, Dio non voglia, non capiti, sui ponti, qualcosa di grave.
PIAZZA UNO: LAVORI RIPRESI – Lo ha assicurato, su Facebook, il capogruppo Renzo Breschi: i lavori sulla piazza XX settembre sono finalmente ricominciati. E lo sono da giovedì 17 ottobre, quando un camion è stato visto dentro il cantiere – abbandonato da mesi – portar via materiale.
Due giorni dopo il sindaco ha precisato che “la ripresa dei lavori è prevista per la prossima settimana”. Insomma ci siamo. Era l’ora. Il cantiere è in degrado da mesi. Finiranno, assicura il sindaco, “entro Natale“.
D’altronde la giunta Palandri ha, dalla sua, una determina del dirigente Ufficio Tecnico secondo cui la Conferenza Servizi ha dato parere favorevole alla variante Palandri (in realtà, su tale variante, sono stati espressi solo due pareri: uno dalla Regione per dichiararsi estranea, l’altro dalla Soprintendenza per esprimere una fortissima contrarietà).
In un lunghissimo (29 pagine) atto, il dirigente si è assunto (determina 130 del 27 settembre 2024) la responsabilità di dire che tutto va bene, che la Conferenza si è chiusa in modo positivo, che la variante può essere approvata. E che dunque i lavori possono ripartire.
PIAZZA DUE: VARIANTE BOCCIATA, VARIANTE ADOTTATA – Da qui la ripresa dei lavori per una variante che secondo l’opposizione, ma anche secondo la Sovrintendenza, stravolge il disegno originario di quella piazza. Secondo Palandri, al contrario, la sua variante non modifica “in modo significativo” il progetto iniziale di Puggelli (cosa smentita dal parere della Sovrintendenza).
Letta la sonora bocciatura della Soprintendenza alla variante Palandri, resta dunque singolare che il sindaco – assumendosi anche lui una non lieve responsabilità anche nel caso di ulteriori sviluppi – abbia voluto comunque proseguire fregandosene, nella sostanza, di quella forte bocciatura.
Una bocciatura, di un organismo a così preziosa competenza, su una variante che interviene su una piazza a forte vincolo. Un’area ai margini della Villa Medicea, comunque tutelata. Evidentemente per il sindaco ciò non costituisce problema.
PIAZZA TRE: NON PIACERA’ A NESSUNO — Peccato che la comunicazione di Palandri sulla ripresa dei lavori contenga, abilmente, cose non del tutto vere: cioè che la piazza “sarà realizzata come da progetto iniziale e che niente è stato modificato significativamente da quel progetto”. Non è così. A certificarlo anche il parere della Soprintendenza.
La destra realizzerà non il progetto iniziale (Puggelli) ma la “variante Palandri”: quella che stravolge il progetto iniziale, sia sulla viabilità che su altro, e che è stata bocciata dalla Soprintendenza.
La piazza, ridotta a rotonda spartitraffico, finirà per essere una sorta di aborto. Figlia di nessuno. E finirà, facile previsione, per dispiacere a tutti.
Non piacerà nè a chi – il centrosinistra – la voleva interamente come avrebbe dovuto essere (uno spazio a servizio dei cittadini, un luogo privo di traffico automobilistico dove incontrarsi) né piacerà a chi – la destra – considerava quel progetto puggelliano come un obbrobrio.
Per la destra conterrà comunque elementi della piazza Puggelli (i portali e altro) che la destra odia. Mentre il centrosinistra avrà buon gioco nel ricordare gli elementi tolti (partendo dalla riapertura al traffico ordinario del tratto di via Pratese).
PIAZZA QUATTRO: LE MOSCHE E LA CARTA MOSCHICIDA – Rischia di dispiacere a tutti, quel pastrocchio, ma dovremo tenercelo per decenni. Ciò grazie a una destra che non ha avuto il coraggio di cambiare la piazza in modo davvero radicale secondo il suo volere ma è voluta andare avanti, per ripicca, assumendosi pesanti responsabilità sotto vari aspetti, con un pessimo ibrido.
Se ne sono fregati del parere negativo, sulla loro variante, della Soprintendenza. Idem del parere negativo (pagato da loro con i soldi nostri) del loro avvocato.
Hanno fatto perdere più di un anno con i loro traccheggiamenti. Stanno rischiando grosso, con tecnici e ditta, anche su profili “altri” e delicati. Hanno buttato via soldi. Sono solo riusciti a tenersi una piazza che, a questo punto, non sarà di nessuno.
“Le mosche – scrisse qualcuno riferendosi alla possibilità che una apparente vittoria possa creare problemi seri agli apparenti vincitori – hanno conquistato la carta moschicida“. Sarà così anche per la piazza XX settembre?
PONTE AL MULINO: UN MISTERO CHE CONTINUA – Ma cosa hanno inviato, dal Comune di Poggio alla Provincia di Prato, per far sì che la Provincia autorizzi la viabilità a doppio senso sul ponte al Mulino?
Se lo chiedono in diversi, visto che da tempo – inascoltati – gli uffici della Provincia avevano chiesto al Comune una adeguata e complessa documentazione tecnica capace di far diventare “verde” quel disco (finora “rosso”) così tanto atteso dalla giunta Palandri.
Qualche carta, dal Poggio, deve pur essere stata inoltrata sia pure con ritardo. C’è curiosità di sapere se tali carte davvero rispondono a quanto chiesto dalla Provincia e dunque se e quando e come la Provincia autorizzerà, sul suo ponte, il traffico a doppio senso.
In questo caso, tutto scorrerà liscio? Sarà collocato o no il mitico “semaforo intelligente”? I limiti di peso dei veicoli saranno fatti rispettare? Come? E da chi? La salute pubblica migliorerà oppure ci sarà più smog? Chi vivrà, vedrà.
PER FORTUNA CHE C’E’ IL RICCARDO. MA LA VICE? – Giusta la presenza del sindaco Palandri, domenica 13 ottobre a Seano, al corteo contro le violenze e gli abusi che hanno colpito alcuni operai stranieri in lotta. Immigrati in sciopero che erano stati picchiati con spranghe di ferro. E minacciati di morte.
Il sindaco del Poggio – così scrivono le cronache – è stato l’unico esponente di destra a farsi vedere in quel corteo contro mafie e sfruttamento.
C’erano anche stati atti forti: quelli dalle diocesi pistoiese e pratese (”Continueremo la nostra azione affinché si possa superare lo schema del profitto a ogni costo verso la ricerca di un lavoro degno per tutti”).
E dure parole da don Andrea Bigalli, referente toscano di Libera (“La sinergia tra mafie locali e straniere appare evidente, la modalità efferata richiama la logica squadristica tipica dell’intimidazione mafiosa”).
Nobili le parole anche di Palandri (“Basta chiudere gli occhi, che si sia di destra o di sinistra”). Ma non è passata inosservato un commento di una cronaca fiorentina secondo cui la vicesindaca leghista di Palandri, “pare non abbia preso bene” la presenza del suo sindaco a un corteo con tante bandiere rosse.
C’è solo da augurarsi che il quotidiano fiorentino abbia preso un abbaglio. E che fra sindaco e sua vice, su un tema così discriminante, non vi siano differenze di vedute.
I TANTI SOLDI AL POGGIO SUL PNRR – La precedente giunta aveva puntato sul PNRR. Fece ottenere al Comune fondi per almeno sette progetti: cinque per efficientamento di strutture (ex Scuderie, copertura scuola Mazzei, ulteriore copertura stessa scuola, scuola Magnifico, Scuola De Amicis) e due per manutenzioni straordinarie in altrettante strade (via Ugo Foscolo e via Mastrigalla). Milionate di euro.
Adesso che i Comuni beneficiari sono tenuti a rendicontare, l’ufficio tecnico ha adottato una determina. Ma non è stato scelto di affidarsi, per tali resoconti, alle risorse interne. Ci si è affidati, spendendo oltre 3.700 euro, a una società esterna.
Oltre 900 mila euro destinati a mettere in sicurezza il rio Montiloni, erano stati perduti nel passaggio fra una giunta e l’altra. Da pochi giorni si è purtroppo scoperto che la giunta Palandri ha perso, sempre sul Montiloni, un altro fondo.
“Al momento di caricare quel progetto” sul portale – ha ammesso Mastropieri – “c’è stato un problema informatico e quel progetto non è stato preso in carico“. Si spera, prima o poi, di saperne qualcosa in più.
ESCUSI DALLA “VISITAZIONE” – La pompatissima (quasi fino a farla diventare … antipatica) “Visitazione” al Poggio ha finalmente avuto il suo varo ufficiale. Rinviato una prima volta causa meteo, l’evento si è svolto pochi giorni fa in Villa.
Non aperto (chissà perché) al pubblico ma riservato solo alle “autorità” e agli “invitati”, qualcuno ha notato l’assenza dei consiglieri di opposizione poggese, partendo dall’ex sindaco pd. Assente anche il consigliere regionale pd.
Erano stati invitati oppure no? La seconda sarebbe grave. Adesso si aspettano folle di nuovi visitatori sia per il Pontormo che per le opere minori.
IL CARO TUMULAZIONE – Colpisce un atto del Comune con le nuove tariffe per le operazioni cimiteriali. Un argomento particolare come testimoniano gli, inevitabilmente lugubri, titoli delle voci (“tumulazione in loculo libero … traslazione da loculo ad altro loculo … esumazione con ricomposizione resti … esumazione straordinaria …”).
Ma argomento necessario perché, prima o poi, tutti quanti noi, esseri mortali, con quello dovremo fare i conti. Confrontando i prezzi base 2024 con quelli dell’anno precedente si scoprono aumenti, nelle varie voci, fra il 3,2% e il 16%. Aumenta, sia pure di poco, il servizio di illuminazione votiva. Ma aumentano, appunto fino a un massimo del 16%, anche tutti gli altri servizi.
POGGIO (A CAIANO) E BUCA di Mauro Banchini – 19 ottobre 2024 n. 68