Close Menu
  • Home
  • Giornalismo
  • Cultura
  • Chiesa
  • Territorio
  • Politica
  • Viaggi
  • Spunti
  • L’autore
  • Contatti
Facebook X (Twitter) Instagram
La Trebisonda Blog
  • Home
  • Giornalismo
  • Cultura
  • Chiesa
  • Territorio
  • Politica
  • Viaggi
  • Spunti
  • L’autore
  • Contatti
La Trebisonda Blog
Home»Comune»POGGIO 2025: FRA NODI AL PETTINE, VERITA’ NASCOSTE E CAOS … COLMO
Comune

POGGIO 2025: FRA NODI AL PETTINE, VERITA’ NASCOSTE E CAOS … COLMO

Mauro BanchiniBy Mauro Banchini18 Aprile 2025Updated:18 Aprile 2025Nessun commento10 Mins Read
Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
Share
Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

Nodi al pettine. Caos che emerge. Verità confuse. Nel microcosmo del Poggio aumentano le vicende caotiche e le propagande fatte apposta per non far capire. Il doppio senso sul ponte Molino è un esempio. E’ poi arrivata la condanna di un assessore. Ma qui si inizia sull’alluvione 2023: con quasi tutte le domande di risarcimento bocciate. (mb)

ALLUVIONE 2023: BECCHI E BASTONATI – Resterà pubblicato sull’Albo pretorio del Comune di Poggio solo fino al 29 aprile.

E’ l’elenco delle domande con cui i cittadini alluvionati nell’autunno 2023 avevano chiesto un “contributo di immediato sostegno”. E’ l’elenco delle domande ritenute “non ammissibili”.

E non è una bella notizia perché – così si legge – sulle 57 pratiche iniziali, la stragrande maggioranza (ben 50), sta proprio qui. A essere state considerate ammissibili sono soltanto 7. Appena il 12%.

Non sono pubblicati i nomi dei cittadini ma solo incomprensibili codici identificativi.

Fra i motivi della istruttoria negativa primeggiano i no a richieste per “danni a garage e cantine”: spese ritenute “non ammissibili”.

Qui il link che consente di entrare nell’elenco. Osservazioni – si legge – sono possibili fino al 29 aprile e il Comune deciderà entro il 19 maggio.

IL LEONARDO CONDANNATO

“GRAVE NEGLIGENZA” – Dopo la pesante condanna di Mastropieri per danno erariale a Carmignano (qui il testo della sentenza) colpiscono quattro aspetti su Mastropieri oggi assessore al Poggio.

E’ stato condannato per quando, molti anni, è stato dirigente in quel Comune: non aveva aggiornato, come invece doveva fare, gli oneri di urbanizzazione. E ciò ha provocato danno a quel Comune.

La sua “condotta omissiva” – si legge in sentenza – fu “connotata da grave negligenza che si sostanzia in una inadempienza rispetto ai doveri istituzionali e agli obblighi normativi, con conseguente pregiudizio per l’ente pubblico“.

Non una bagatella. E dura la condanna: quantificato il danno in 354 mila euro e tenuto conto delle prescrizioni nel frattempo intervenute, l’ex dirigente dovrà adesso pagare al Comune di Carmignano, circa 148 mila euro. Pagherà, ha detto, l’assicurazione.

===

FRA SILENZI E CINISMI – Ma torniamo ai quattro aspetti. In primo luogo colpisce l’assenza di un comunicato ufficiale da parte del Comune dove adesso Mastropieri è da due anni assessore.

Vero che la condanna non lo riguarda come assessore, ma è comunque condanna. E grave.

Le uniche parole uscite dal Comune di Poggio sono poche, frettolose, battute per la stampa: le hanno dette lo stesso Mastropieri (con tanto di scaricabarile auto assolutorio) e il sindaco (“Sono accanto a Leonardo Mastropieri e confermo la sua rispettabilità e professionalità”).

Nessun comunicato istituzionale. Nessuna difesa politica a parte quella da FDI che ha tentato di scaricare parte della colpa sul Comune beccandosi la replica del sindaco Prestanti.

Rumoroso il silenzio dalla Lega e dal centro. Intuibili gli imbarazzi. Attiva, forse, pure qualche divisione.

C’è perfino chi, in certi ambienti di maggioranza abituati a manovrare dietro le spalle, avrebbe avuto piacere che qualcuno, dall’esterno, chiedesse la revoca dell’assessore.

===

LA PROFESSIONALITA’ – A colpire, in secondo luogo, è la parola (“professionalità”) usata dal sindaco Palandri per difendere il suo assessore che, e questo è oggettivo, è stato condannato per una sua grave negligenza proprio sul piano della professionalità.

Vedrà lui se ricorrere, ma in questo (sulla professionalità) la sentenza della Corte Conti è chiara.

===

CAMPANELLI/MASTROPIERI: DUE PESI DUE MISURE – Un terzo aspetto riguarda la evidente distanza con la vicenda di Fabrizio Campanelli, consigliere comunale eletto nella lista Palandri ma subito dopo fatto fuori e ora critico.

Dopo avergli assegnato deleghe, Palandri gliele tolse subito con la scusa che certe idee di questo consigliere (allora di maggioranza) mettevano in imbarazzo la giunta.

Dunque un consigliere eletto dai cittadini venne fatto fuori dal sindaco soltanto per le sue idee. Ma adesso un assessore – non votato dai cittadini, scelto dal sindaco e condannato per un fatto così grave – viene difeso dallo stesso sindaco. Imbarazzante esempio di doppiopesismo.

IL MISTERO – C’è infine un ultimo livello, misterioso, da chiarire: la delibera con cui la Giunta di Carmignano aprì, contro il suo ex dirigente, la strada per un contenzioso legale è del 7 dicembre 2022.

Dunque quando cinque mesi dopo, nel maggio 2023, il neosindaco Palandri nominò assessore proprio l’ex dirigente di Carmignano, esaltandone competenza e capacità, la vicenda carmignanese era certo nota anche al Poggio.

Di sicuro era conosciuta da Mastropieri. La conosceva anche Palandri?

Il neosindaco era stato informato, da Mastropieri o da altri, di questo spiacevole contenzioso del suo neoassessore con il Comune vicino?

E, se informato, Palandri decise comunque di scegliere in quel modo assumendosene – ecco il punto – piena responsabilità? Oppure, se non ne era a conoscenza, perché Mastropieri non ritenne almeno di informarlo?

QUEL PONTE CHE CHIAMA GUAI

CHI VA AL MULINO S’INFARINA – Fra bugie e propagande nella vicenda del ponte al Molino si rischia di capirci poco.

Sono due anni che il nuovo sindaco (destracentro) promette di riaprirlo a doppio senso perché il collega precedente (centrosinistra) lo aveva messo a senso unico.

A questo punto ci capiamo poco perfino noi del Poggio, figurarsi chi sta fuori. Nel tentativo di fornire una bussola, fermiamoci solo su quanto accaduto in quest’ultimo mese. Cose a dir poco singolari.

*** Il 2 aprile esce un comunicato di FDI secondo cui il Comune di Prato avrebbe “ufficialmente dato il via libera al ripristino del doppio senso di marcia sul ponte al Molino”. La notizia non era del tutto vera, ma serviva bene per la propaganda del partito.

*** Il 14 aprile esce la notizia che il giorno dopo, sulla questione, ci sarebbe stato “un vertice” tra Comuni (Poggio e Prato) e Provincia.

Viene precisato che il Comune di Prato (“nonostante un iniziale parere tecnico positivo”) è contrario al ripristino immediato del doppio senso: ciò per via della sentenza TAR che ha condannato Poggio sulla viabilità e in vista del ricorso al Consiglio di Stato.

Tutto – sostiene il Comune di Prato – va dunque congelato. Sospeso. Bloccato.

===

UN OK (AL DOPPIO SENSO) CONGELATO – Il 15 aprile (martedì santo) si svolge l’incontro.

*** Assente il sindaco per convalescenza, sono presenti gli assessori Baroncelli e Mastropieri (quest’ultimo fresco di condanna).

*** Il comunicato esce, sul sito istituzionale della Provincia, il giorno dopo: mercoledì 16. Ed è un capolavoro di ambiguità (il giorno ancora successivo una testata, con brillante linguaggio doroteo, titola “Ponte al Molino, c’è l’ok congelato”).

In altre parole: la Provincia ha detto “si” al doppio senso tanto voluto da Palandri/Mastropieri ma ha anche messo, a contrasto, due paletti.

Un “si”, dunque, molto condizionato. Nè “si” nè “no” ma un “ni“. Congelato. Né carne né pesce.

Ecco il punto più equivoco: prima di procedere a mettere, sul ponte, i famosi semafori “intelligenti” (forse l’unica cosa degna, in questa confusa vicenda, di tale aggettivo) il Comune dovrà chiedere un parere alla Soprintendenza (essendo anche quel ponte soggetto a tutela UNESCO).

Ma non basta: la Provincia invita il Comune a fermarsi, a stoppare ogni scelta, ad aspettare la sentenza del Consiglio di Stato (il Comune è stato infatti condannato, dal TAR Toscana, proprio sulla viabilità in tutto il centro storico del paese. Ha annunciato un ricorso al Consiglio di Stato. E la sentenza arriverà chissà quando).

Meglio aspettare, avverte (giustamente, ma senza crederci troppo) la Provincia.

L’INTELLIGENZA STA NEI SEMAFORI – Ma com’era logico aspettarsi, il Comune del Poggio, se ne frega dell’invito a sospendere ogni attività.

*** Con una sua nota social uscita questo giovedì 17 aprile, il Comune di Poggio ha interpretato l’ambigua nota della Provincia (e del Comune di Prato) come una sua grande vittoria. Dell’invito a “congelare” il tutto se n’è bellamente fregato.

Una sorta di pernacchia istituzionale contro il presidente Calamai.

Perché la battaglia, in una politica oggi così corrotta dalla propaganda, è soprattutto comunicativa. Vince chi è più cinico. Più bravo a intortare.

Il Comune di Poggio, va riconosciuto, è stato abile a forzare il comunicato della Provincia: ha sostenuto, bontà sua, di aver ricevuto il tanto atteso “nulla osta” che in realtà non esiste appieno.

E ha del tutto ignorato l’ininfluente “invito” della Provincia a “congelare” la situazione.

Ha annunciato come imminente, minimizzando anche il parere della Soprintendenza, l’installazione dei “semafori intelligenti” sul ponte tanto discusso.

*** Poche ore dopo si è fatto vivo il pd pratese: in base a una lettura opposta del comunicato della Provincia, il partito (a cui appartiene il presidente della Provincia) ha chiesto al Comune del Poggio di non fare “fughe in avanti” né “inutili forzature”.

Lo ha invitato a seguire l’invito istituzionale, della Provincia, e dunque ad “attendere il pronunciamento del Consiglio di Stato”.

E LA SALUTE PUBBLICA? E L’INQUINAMENTO? – Arriveranno certo altre prese di posizione, ma la vicenda appare sempre più ingarbugliata e vittima di una politica sempre più ossessionata dalla propaganda (e da una cattiva comunicazione) mentre resta sullo sfondo il diritto dei cittadini a capire ciò che, sotto sotto, si muove davvero.

La cosa più grave è che a essere rimaste fuori sembrano le cose più importanti: la salute pubblica, il diritto dei cittadini ad avere un traffico meno caotico e meno inquinante.

Sulla scelta del sindaco Puggelli di modificare la viabilità si potranno avere tutte le opinioni (Puggelli ci ha perso le elezioni), ma si dovrà pure ammettere che era basata su studi e documentazioni attorno ai flussi di traffico e ai dati sull’inquinamento.

Due aspetti che adesso, misteriosamente, sembrano scomparsi. Non se ne parla.

E LA DOCUMENTAZIONE TECNICA? – Dal Comune del Poggio non è mai stata deliberata, né con atti di giunta né con determine dei dirigenti, la complessa documentazione tecnica che pure, all’inizio, era stata chiesta dalla Provincia. Non è dunque chiaro come abbia fatto la Provincia a dare l’ok all’operazione Palandri/Mastropieri in assenza di tali atti.

Questa documentazione – ecco la domanda vera – era necessaria oppure no? Esiste oppure no? E se esiste perché non viene resa pubblica? Oppure, se non esiste, come fa la Provincia a dare “il nulla osta” al Comune di Poggio?

Ciò, oltretutto, in presenza di una sentenza TAR che ha condannato il Comune di Poggio e in attesa di un’altra sentenza dal Consiglio di Stato che potrebbe confermare la condanna del Comune.

E in questo caso? Che accadrebbe? Chi si assumerebbe la responsabilità dell’inevitabile caos?

A colpire è, infine, l’ambiguità della comunicazione politica adottata dalla Provincia per dire e non dire, concedere e non concedere, congelare e non congelare, invitare e non invitare.

Il tutto, va pure notato, in assenza di un atto istituzionale: tutto, cioè, giocato sul terreno di una pura comunicazione politica che però non aiuta a capire. Con i cittadini costretti a non capirci più nulla e, dunque, con un danno notevole per trasparenza e cittadinanza.

QUEL PONTE SUL FIUME DI GUAI – Vedremo cosa potrà accadere nei mesi prossimi.

Intanto il Comune, che già di un parere negativo della Soprintendenza se ne è fregato addirittura vantandosene, dovrà chiedere, alla stessa Soprintendenza, un nuovo parere.

L’impressione è che stavolta, essendo il parere limitato a due semafori, la Soprintendenza non opporrà ostacoli. Ma chissà. Vedremo.

Ma su tutto grava lo spadone di Damocle del Consiglio di Stato: i tempi tecnici per avere la nuova sentenza non sono ipotizzabili, ma certo passerà almeno un annetto. Se non di più.

Davvero il duo Palandri/Mastropieri (già pieno di altri problemi) può permettersi il lusso di ignorare il pur flebile invito ad “aspettare” formulato da Provincia e Comune di Prato? Davvero il “me ne frego” e la pernacchia al presidente Calamai sono la via giusta?

Il nostro ponte al Molino, insomma, pare destinato alla fama di un ben altro ponte (quello sul mitico fiume giapponese) che però, alla fine, fa una brutta … fine. Vedremo.

===

POGGIO (A CAIANO) E BUCA – di Mauro Banchini n. 99 del 18 aprile 2025

Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
Mauro Banchini
  • Facebook
  • X (Twitter)

Informazioni biografiche a questo link

Related Posts

LA RIVOLUZIONE DELLA CURA: UN LIBRO PER RESPIRARE. E PER RESTARE UMANI.

14 Maggio 2025

IL POGGIO DEI MISTERI

11 Maggio 2025

POGGIO: DAI TULIPANI AI FORASACCHI

3 Maggio 2025
Loading Facebook Comments ...
Leave A Reply Cancel Reply

Cerca
Categorie
  • Chiesa
  • Comune
  • Cultura
  • Giornalismo
  • Politica
  • Senza categoria
  • Spunti
  • Territorio
  • Viaggi
Archivi
  • Maggio 2025
  • Aprile 2025
  • Marzo 2025
  • Febbraio 2025
  • Gennaio 2025
  • Dicembre 2024
  • Novembre 2024
  • Ottobre 2024
  • Settembre 2024
  • Agosto 2024
  • Luglio 2024
  • Giugno 2024
  • Maggio 2024
  • Aprile 2024
  • Marzo 2024
  • Febbraio 2024
  • Gennaio 2024
  • Dicembre 2023
  • Novembre 2023
  • Ottobre 2023
  • Novembre 2021
  • Maggio 2021
  • Febbraio 2021
  • Gennaio 2021
  • Dicembre 2020
  • Novembre 2020
  • Ottobre 2020
  • Marzo 2020
  • Febbraio 2020
  • Gennaio 2020
  • Dicembre 2019
  • Novembre 2019
  • Ottobre 2019
  • Luglio 2019
  • Giugno 2019
  • Maggio 2019
  • Aprile 2019
  • Marzo 2019
  • Febbraio 2019
  • Gennaio 2019
  • Dicembre 2018
  • Novembre 2018
  • Luglio 2018
  • Giugno 2018
  • Maggio 2018
  • Aprile 2018
  • Marzo 2018
  • Febbraio 2018
  • Gennaio 2018
  • Dicembre 2017
  • Novembre 2017
  • Ottobre 2017
  • Settembre 2017
  • Giugno 2017
  • Maggio 2017
  • Aprile 2017
  • Marzo 2017
  • Febbraio 2017
  • Gennaio 2017
  • Dicembre 2016
  • Novembre 2016
  • Ottobre 2016
  • Settembre 2016
  • Luglio 2016
  • Giugno 2016
  • Maggio 2016
  • Aprile 2016
  • Marzo 2016
  • Febbraio 2016
  • Gennaio 2016
Tag
Appennino banche Barbiana Berlusconi cattolici chiesa cinema comunicazione Costituzione cultura democrazia don Milani elezioni fede firenze Francesco Gesù giornalismo giornalisti guerra informazione Italia lavoro Messa misericordia montagna Natale Palestina papa Francesco Pistoia Poggio a Caiano politica populismo Prato Quarrata rai referendum Renzi San Marcello San Marcello Pistoiese scuola trasparenza Ucsi uffici stampa Vangelo
Blog Amici

blog.rinnovabili.it/author/amasullo
ilsismografo.blogspot.it
www.lineefuture.it

Siti che mi piacciono

www.ucsi.it
www.lastampa.it/vaticaninsider/ita
www.perunaltracitta.org/la-citta-invisibile/
www.toscanaoggi.it
www.greenaccord.org
www.toscana-notizie.it
www.aiart.org
www.nexteconomia.org

IN BREVE
IN BREVE

Città di confine sul mare, luogo di scambi, invito a non perdere la rotta. Ma anche memoria che nel mio paese di montagna c’è un luogo che, chissà perché, si chiama proprio così: Trebisonda.

[feedburner user="asad" heading="Subscribe to our newsletter:" label="Email Address" button_text="SUBMIT"]

I social de la Trebisonda
Visit Us On TwitterVisit Us On FacebookVisit Us On Linkedin
Dona

Magari potrà essere utile, in futuro, per raccogliere denari. Utili a qualche buona pratica.

Copyright © 2016 la Trebisonda | Powered by Web Agency KeepUp. | Privacy Policy | Cookie Policy

Facebook X (Twitter) Instagram Pinterest
© 2025 ThemeSphere. Designed by ThemeSphere.

Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.