“Andate contro-corrente”. Così, un anno fa, il 10 novembre 2015, ai giovani pratesi un papa Francesco che nella città toscana passò davvero di corsa, ma le sue parole furono significative. E adesso, anche per non smarrire del tutto la memoria di un evento che coinvolse tanta parte della città, la diocesi ha chiamato due personaggi che con Francesco hanno una frequentazione continua: il capo della sicurezza, responsabile della Gendarmedia Vaticana e il portavoce, direttore della Sala Stampa Vaticana. Due che qualche volta si trovano in difficoltà con un padre santo che la voce se la porta da solo e i protocolli della sicurezza ama infrangerli.
Non c’era folla nella sala dell’arcivescovado, in piazza Duomo, ma la diretta televisiva su Tv Prato ha garantito un pubblico certo numeroso. Ed è stato proprio un giornalista di TvPrato, Giancarlo Gisonni, a tirar fuori una domanda all’apparenza spiazzante sia per Domenico Giani che per Gregory Burke, i due ospiti arrivati dal Vaticano.
“Qual è la cosa più contro-corrente che Papa Francesco abbia mai fatto?”. La risposta, spiazzante, l’ha data il capo della Gendarmeria: l’uomo che tutti vediamo sempre accanto a Francesco sia a Roma che nel mondo. Entrambi, lui e Francesco, sempre impegnati a guardare … oltre.
“E’ il messaggio a essere contro-corrente; è la speranza di quel messaggio a esserlo”. Verità eterna, la dimensione contro-corrente della fede in Cristo Gesù, che troppe volte, anche noi credenti, siamo portati a dimenticare. Ed è alla luce di questo che si debbono leggere le novità “francescane”, ma anche quelle “benedettine”, che tanto ci fanno innamorare di ciò che arriva da questo Vaticano.
Intervistati da Andrea Fagioli, direttore di “Toscana Oggi”, da Burke (per la prima volta in Toscana in questo ruolo) e da Giani (toscano di nascita e, da bambino, chierichetto del vescovo Agostinelli), non sono mancate notazioni interessanti sul ciclone Francesco.
Uno che si confessa ogni 15 giorni; uno che quel giorno, in Brasile, durante la Giornata della Gioventù, bloccato da una manovra errata di un motociclista, chiese di “proseguire a piedi” in mezzo alla folla; uno che stupisce con gesti autentici, non studiati a tavolino, con un senso della comunicazione vera che farebbe bene a non pochi politici; uno che con i giovani “ci sguazza perché è lui a essere giovane”; uno che a chi gli grida “sei unico” risponde “No, tu sei unico”; uno che all’ultimo momento chiede di far salire sulla papamobile un bambino perchè aveva visto la delusione negli occhi del babbo; uno che alle suore chiede di non essere “suocere”; uno che ha fatto “il voto” di non guardare la tv; uno che la mattina legge il giornale; uno che i tweet non se li scrive da solo ma li approva; uno che sa farsi “prossimo”. Insomma, Papa Francesco.