“Se volete capire qualcosa su Dio e sull’Aldilà, chiudete la Divina Commedia. Specie se illustrata dal Dorè”. Provocazione simpatica, quella di mons. Giordano Frosini, teologo pistoiese (già vicario generale nella sua diocesi e ancora oggi direttore del settimanale “La Vita”), in apertura di una Settimana Teologica quest’anno dedicata (con un punto interrogativo finale) a “Un nuovo volto di Dio”. Interrogativo che, come ha premesso ancora sul filo dello scherzo lo stesso Frosini, per un refuso tipografico – nel programma della Settimana – è saltato via dal titolo del suo intervento. E, dunque, il teologo ha potuto parlare su “Il nuovo volto di Dio” e, parlandone nell’anno della Misericordia e nel tempo di un papa chiamato Francesco, del tutto evidente la risposta: se un “nuovo volto” va cercato e interpretato, questo ha a che fare con “misericordia” e con “amore”. Non può essere che così.
Un appuntamento, iniziato nel primo lunedì settembrino, giunto alla 29ma edizione. Già questa cifra, fra un anno tonda tonda, la dice lunga su una caratteristica di questa diocesi toscana: la voglia di ricominciare, dopo la cosiddetta “pausa” estiva, appellandosi alle ragioni di un “aggiornamento” (in questo caso: teologico e pastorale) su cui lo stesso don Giordano, sulla soglia dei 90 anni, ha speso le parole iniziali (anche in questo caso scherzando. “Sulla mia tomba scrivetemi: ha cercato di aggiornare”) nel ricordo di una lunga attività di teologo e divulgatore, tenendoci comunque a far presente che lui intende vivere … “fino ad almeno 120 anni”.
Il Dio nostro, altri non è che Gesù Cristo: un Dio, dunque, “diverso, rovesciato, capovolto”. Un Dio di cui non avere paura, un Dio da non temere (“Abbiate paura del Dio che fa paura, non del Dio della Misericordia”). Un Dio che non castiga e che certo non ha creato quella cosa chiamata “Inferno” visto che ad aver creato un luogo così terribile – prosegue don Frosini – siamo stati noi, uomini, e ricordato quel grande teologo svizzero secondo cui l’Inferno sta nel “perdere Dio”.
Il volto di Dio sta dunque e soltanto nella sue misericordia: cercandolo si deve fare i conti con le Parabole evangeliche e, in particolare, ricordarsi il Cristo che lava i piedi (“sporchi di cammino”) ai suoi discepoli. Questo è il vero volto del “nostro” Dio. Un Dio che, in un mondo secolarizzato, va comunque “riportato in piazza” anche tenendo conto dell’intelligenza degli atei autentici (“A Pistoia ce ne sono pochi, ma qualcuno lo conosco”) che storicamente, nei confronti dei credenti, hanno un pregio non indifferente: aver contribuito “a far pensare”
Gli incontri della Settimana 2016 proseguono (Seminario vescovile in via Puccini 36 ogni sera dalle 17:15) fino a venerdì 9 settembre: sarà il vescovo Fausto Tardelli a tracciare “prospettive morali e pastorali”. Fra martedì e giovedì: una riflessione biblica e due approfondimenti sul “Dio umile” e sul “Dio della Misericordia”.
Buono, almeno nella prima giornata, il numero e il livello delle persone che hanno ritenuto di prendere la parola per porre domande o per svolgere una riflessione. Un appuntamento consolidato, quello pistoiese, cui forse non sarebbe male dedicare un po’ di attenzione: un tagliando sia sulle modalità di svolgimento (il modello, tradizionale, di una lezione frontale compreso l’inevitabile “dibattito” con “replica” conclusiva, dà – e non da ora – l’impressione di essere abbastanza invecchiato) sia, soprattutto, sulla capacità di proseguire, nel tempo, approfondendo e magari concretizzando le le riflessioni. E poi balza agli occhi il dato anagrafico: davvero pochi, nell’era dei social, i giovani che avvertono il bisogno di essere presenti.