• Home
  • Giornalismo
  • Cultura
  • Chiesa
  • Territorio
  • Politica
  • Viaggi
  • Spunti
  • L’autore
  • Contatti
Facebook Twitter Instagram
La Trebisonda Blog
  • Home
  • Giornalismo
  • Cultura
  • Chiesa
  • Territorio
  • Politica
  • Viaggi
  • Spunti
  • L’autore
  • Contatti
La Trebisonda Blog
Home»Territorio»LA CROCE (ARCANA) DI FEDERICO
Territorio

LA CROCE (ARCANA) DI FEDERICO

Mauro BanchiniBy Mauro Banchini27 Dicembre 2018Updated:28 Dicembre 2018Nessun commento4 Mins Read
Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
Share
Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

Di quel post su Facebook (“Le croci sui crinali”) conosco bene l’autore. Possiamo pure dire che con lui, Federico Pagliai, bravo scrittore di cose montane, serio conoscitore di vette e crinali, boschi e torrenti, siamo amici. Uno come lui è bello averlo per amico. Anche perché, spesso, tira fuori pensieri, sulla natura e sull’uomo, che ti obbligano a riflettere.

In genere mi trovo d’accordo con Federico, direi sempre quando difende la bellezza e l’identità delle terre alte. Adesso, sulla croce, ha scritto una opinione su cui mi piace essere un pochettino (ma poi, alla fine, mica tanto) in disaccordo.

A differenza mia, che di montagne e di camminate preferisco parlarne … da qualche divano, lui i monti li frequenta. I boschi li pratica. I funghi li trova. I montanini li conosce e li racconta. Le camminate le fa: e non solo quando sorella terra ci fa la cortesia di stare in piano.

In giorni natalizi, dopo aver trovato un Natale autentico nelle stradine deserte di Lucchio, borgo appenninico quasi abbandonato, gli è venuto di riflettere sul senso delle tante croci (immagino anche delle tante “madonnine”) che si trovano sulle vette e nei sentieri di montagna.

Sposa la tesi, Federico, che la croce è “simbolo cristiano” (e dunque emblema di parte) mentre “la montagna è patrimonio dell’umanità, tutta !!!”. Precisa di “rispettare” i credenti (“ancor più chi crede senza imporre una fede piuttosto che un’altra”) arrivando alla conclusione che “la religione che divide i popoli stride con la mia concezione di montagne che uniscono e mai separano”  (Fede, tu certo sai che Cristo Gesù non è l’origine di una religione che divide. E’ proprio il contrario, almeno nelle Sue intenzioni. Poi, con i secoli, talvolta siamo stati noi, “cristiani”, a dimenticarlo. Ma il “capo” è di un’altra pasta).

Per Federico i crinali dovrebbero essere “liberi” (liberi dalle croci).

Non è, a leggere bene, una posizione del tutto negativa. Lascia aperta la possibilità che esista “un Dio”. Ricorda che lassù, sui monti, “c’è (comunque) una spiritualità integrale” che prescinde dai “distinguo di fede religiosa”. Non critica, né tantomeno offende, chi, “se ne sente il bisogno”, intenda “pregare il suo credo. In silenzio e senza simboli”. Ma per Federico i crinali dovrebbero essere “liberi” (liberi dalle croci).

Un post che sfida tutti, credenti o meno, cristiani o meno, praticanti o meno che noi possiamo essere. Interessante il confronto che sul post si è sviluppato: non mancano né “talebani” né riflessioni acute.

Sono (un pochettino) in disaccordo, col mio amico scrittore. In terre come le nostre, qui in Italia e direi in una Europa che ormai se ne frega di tutto, la croce – che rimanda alla apparente sconfitta del Figlio di Dio ma anche alla quotidiana pena di tanti uomini e donne in tutte le epoche storiche – è diventata qualcosa di “ulteriore”: simbolo di sofferenza ma pure segno di riscatto.

Raggiunta su una cima, una croce arrugginita può certo favorire un’antica preghiera (ammesso che fra qualche tempo l’Italia post cristiana ricordi ancora l’abc di un “Padre Nostro” o di una “Ave Maria”), ma può anche facilitare riflessioni meno ingabbiate da una “fede religiosa”, in questo caso il cristianesimo. Anche gli uomini e le donne di buona volontà possono aver bisogno di un simbolo.

Possiamo pure fare una legge – e magari presto ci arriveremo – che obblighi ad abbatterle, quelle croci. Per poi magari distruggere edicole sacre o campanili. O per trasformare in ristoranti e discoteche chiese sempre più dismesse, monasteri sempre meno abitati, cappelle sempre più abbandonate. Da qualche parte, anche vicino al nostro Paese, nel dopoguerra ci provarono: poi è finita in quel modo. Ovvio che Pagliai non vorrebbe questo (lo conosco bene per essere sicuro che se mai approvassero quel tipo di legge lui sarebbe il primo a fare obiezione di coscienza).

In ogni caso, quelle croci in ferro su quelle cime hanno, con l’ambiente, una coerenza talmente forte che se non ci fossero saremmo tutti, credenti o meno, assai più poveri. Oggi i simboli vincenti sono altri: stanno nei centri commerciali e sono tutti “orizzontali”; la nostra laicità, quella che troppo spesso ormai prescinde dalla dimensione “verticale”, non si vergogna di inchinarsi a essi.

Sui monti fra Pistoia e Modena (corretto, nda) c’è uno spazio – e Federico assai bene lo conosce – da sempre appellato a una croce. Ricordare quel nome, tenerlo presente ad esempio nelle “battaglie” assai poco religiose fra “presepio si/presepio no”, farebbe bene un po’ a tutti: rimanda al fascino del mistero, all’ambiguità del segreto, alla bellezza dell’incomprensibile. Oltretutto è un valico, cioè uno spazio dove è facile passare, scavalcare frontiere, incontrare persone diverse. Federico: tu sai bene come si chiama. Si chiama “croce arcana”.

croce fede Federico Pagliai montagne religioni simbolo vette
Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
Mauro Banchini
  • Facebook
  • Twitter

Informazioni biografiche a questo link

Related Posts

IL VIRUS E LA RIPRESA, I CRONISTI E LE TERRE ALTE. E L’UOVO DI ZENO

30 Novembre 2020

Rincorrere il populismo

28 Novembre 2020

IL FRANCOBOLLO, QUESTO SCONOSCIUTO

7 Febbraio 2020
Loading Facebook Comments ...

Leave A Reply Cancel Reply

Cerca
Categorie
  • Chiesa
  • Cultura
  • Giornalismo
  • Politica
  • Senza categoria
  • Spunti
  • Territorio
  • Viaggi
Archivi
  • Novembre 2021
  • Maggio 2021
  • Febbraio 2021
  • Gennaio 2021
  • Dicembre 2020
  • Novembre 2020
  • Ottobre 2020
  • Marzo 2020
  • Febbraio 2020
  • Gennaio 2020
  • Dicembre 2019
  • Novembre 2019
  • Ottobre 2019
  • Luglio 2019
  • Giugno 2019
  • Maggio 2019
  • Aprile 2019
  • Marzo 2019
  • Febbraio 2019
  • Gennaio 2019
  • Dicembre 2018
  • Novembre 2018
  • Luglio 2018
  • Giugno 2018
  • Maggio 2018
  • Aprile 2018
  • Marzo 2018
  • Febbraio 2018
  • Gennaio 2018
  • Dicembre 2017
  • Novembre 2017
  • Ottobre 2017
  • Settembre 2017
  • Giugno 2017
  • Maggio 2017
  • Aprile 2017
  • Marzo 2017
  • Febbraio 2017
  • Gennaio 2017
  • Dicembre 2016
  • Novembre 2016
  • Ottobre 2016
  • Settembre 2016
  • Luglio 2016
  • Giugno 2016
  • Maggio 2016
  • Aprile 2016
  • Marzo 2016
  • Febbraio 2016
  • Gennaio 2016
Tag
Appennino banche Barbiana Berlusconi cattolici chiesa cinema comunicazione Costituzione cultura democrazia don Milani elezioni fede firenze Francesco Gerusalemme Gesù giornalismo giornalisti guerra informazione Italia lavoro Messa misericordia montagna Natale Palestina papa Francesco Pistoia Poggio a Caiano politica populismo Prato Quarrata referendum Renzi Resistenza Salvini San Marcello San Marcello Pistoiese scuola Ucsi Vangelo
Blog Amici

blog.rinnovabili.it/author/amasullo
ilsismografo.blogspot.it
www.lineefuture.it

Siti che mi piacciono

www.ucsi.it
www.lastampa.it/vaticaninsider/ita
www.perunaltracitta.org/la-citta-invisibile/
www.toscanaoggi.it
www.greenaccord.org
www.toscana-notizie.it
www.aiart.org
www.nexteconomia.org

IN BREVE
IN BREVE

Città di confine sul mare, luogo di scambi, invito a non perdere la rotta. Ma anche memoria che nel mio paese di montagna c’è un luogo che, chissà perché, si chiama proprio così: Trebisonda.

[feedburner user="asad" heading="Subscribe to our newsletter:" label="Email Address" button_text="SUBMIT"]

I social de la Trebisonda
Visit Us On TwitterVisit Us On FacebookVisit Us On Linkedin
Dona

Magari potrà essere utile, in futuro, per raccogliere denari. Utili a qualche buona pratica.

Facebook Twitter Instagram Pinterest
© 2023 ThemeSphere. Designed by ThemeSphere.

Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.