Per dire come funzionano oggi, al tempo del populismo, i rapporti fra potere e cittadini. Mesi fa, per la precisione ai primi di maggio, con la consueta e riconosciuta abilità comunicativa, il presidente pro-tempore del Consiglio dei Ministri lanciò, anche attraverso i suoi profili social, una iniziativa per chiedere direttamente ai cittadini segnalazioni attorno a luoghi, grandi o piccoli, da recuperare attraverso un progetto culturale.
Noto avversario di qualunque forma di intermediazione, il presidente vuole comunicare che lui, a differenza dei parrucconi che c’erano prima, “dialoga” con i cittadini in modo diretto, senza fastidiose perdite di tempo, dando e ricevendo un amichevole “tu”.
L’iniziativa (denominata [email protected]) sotto il sostanziale (e direi fondamentale) profilo delle risorse economiche è sostenuta da una miseria: appena 150 mila euro. Un bluff, una elemosina. Ma nessuno, neppure un mondo giornalistico assai poco attento a svolgere bene il suo ruolo di “cane da guardia” della democrazia, ci fa caso e tutti magnificano una operazione che fa arrivare, sul tavolo del governo, la bellezza di quasi 140 mila segnalazioni riferite a quasi 2.800 “luoghi”.
Anche io, nel mio piccolo, mi faccio coinvolgere e attorno al 15 maggio segnalo, per puro divertimento, il “mio” luogo da salvare. Nello specifico si tratta della piccola chiesa (intitolata a Santa Caterina) nel mio paese natale: San Marcello Pistoiese. Un edificio che per secoli ha ospitato suore più o meno di clausura, collegato a un antico conservatorio (anch’esso intitolato alla santa senese) oggi lasciato andare: semicrollato, in attesa che il curatore trovi qualcuno disposto a buttarlo giù per rifarci chissà cosa.
La chiesetta, dove peraltro sono contenute non poche opere d’arte fra cui un prezioso organo settecentesco, è invece in condizioni tutto sommato buone. E basterebbe poco per riaprirla al culto facendola diventare (e San Marcello ne ha bisogno) una “sala di comunità” adatta per molti usi. Segnalai il luogo. E adesso questo è uno dei 2.782 su cui il presidente del Consiglio pro-tempore dovrà decidere a chi assegnare i mitici … 150 mila euro: 54 euro (arrotondati per eccesso) per luogo, in media.
La decisione dovrebbe essere vicina: il decreto con lo stanziamento dei soldini sarà emanato – si legge nel sito del Governo – il 10 agosto 2016 e sarà “una commissione ad hoc” a stabilire i progetti meritevoli delle risorse (i … mitici 150 mila euro). A metà luglio ho ricevuto, come tutti i firmatari delle segnalazioni, una mail. La “segreteria del presidente del Consiglio dei Ministri” mi ringrazia e mi invia “auguri” ovviamente, ci mancherebbe altro, “sinceri”.
Aspetto il 10 agosto. Mi aspetto che dal cilindro del presidente arrivi un regalino: qualche altro centinaio di migliaia di euro, visto il “successo” dell’iniziativa. Non mi aspetto, ovvio, che la chiesetta di Santa Caterina sia fra i luoghi premiati. Quello che mi va di constatare, sotto un profilo esclusivamente istituzionale, è lo stravolgimento di tutte le sane regole che fino a poco tempo fa si definivano “programmatorie” e che cercavano di evitare la vecchia regola secondo cui a essere premiato è solo chi ha più santi in paradiso. Oggi a contare è il rapporto diretto fra il “premier” (l’uomo che decide da solo) e i “cittadini” (cui, al massimo, spetta il fantozziano compito di indirizzare una petizione): o, per meglio dire, l’illusione di un rapporto “diretto” (la realtà, ovvio, abita da un’altra parte come dalle regole elementari di qualunque populismo). A tutti, compresi i tanti teorici delle più rigide e ferree “programmazioni”, tutto questo oggi pare normale: di acqua, anche fra i compagni della Toscana ex “rossa”, ne è transitata parecchia sotto i ponti della nostra politica …
Un esempio – [email protected] su come in questo 2016 funziona il rapporto fra cittadini e potere. E’ il [email protected] capo,bellezza.it .