O voi che vi appassionate, anche da lontano, alle vicende poggesi, qui trovate roba buona: il TAR su un incendio di due due anni fa con amianto, il Consiglio di Stato su un doppio senso, lo strano caso di una pista ghiacciata, un’assessora che oscura il suo sindaco, gaffe e ripicche sul ministro poggese che tentò di bloccare Benito. Ma trovate anche due notizie buone. (mb)

VIA VITTORIO: ECCO IL CONSIGLIO DI STATO – ll prossimo 27 novembre il Consiglio di Stato affronterà il ricorso del Comune sulla intricata vicenda viabilità.
Come noto il TAR Toscana, condannando il Comune anche alle spese, dette ragione al gruppo di cittadini che contestano la scelta di rimettere il doppio senso sulla trafficata via Vittorio Emanuele.
Il sindaco ha ricorso al CdS. E (con una spesa – iniziale – di 8.270 euro dalle casse del Comune) ha incaricato un legale pratese. I cittadini, per pagarsi le spese, sono ricorsi al crowdfunding.
Lo scorso maggio il Comune rinunciò alla sospensiva decidendo di attendere l’udienza del 27 novembre. E il giorno sta per arrivare.

AMIANTO 2023: ECCO IL TAR – Ma qualche giorno prima, il 18 novembre, il Comune tornerà di nuovo al TAR Toscana. E’ infatti in discussione un ricorso presentato da una azienda poggese contro una ordinanza del sindaco su un incendio che nel 2023 bruciò capannoni in Lombarda.
Fu un incendio – ecco il punto – che bruciò amianto. Con pericolo per la salute pubblica.
Il sindaco emise una prima ordinanza. Obbligava proprietari ed esercenti a molte misure. Nulla accadde. L’anno successivo (2024) Palandri emise una seconda ordinanza. Analoga. Su questa venne presentato ricorso al TAR. Nell’ottobre 2024 il TAR sospese l’ordinanza del sindaco. Udienza il 18 novembre prossimo.

AMIANTO 2023: CHI PAGA? – Nel giugno scorso l’opposizione fece una interrogazione.
Dalla risposta del sindaco (luglio 2025) emerge una vicenda complessa: i ricorrenti contro il Comune, infatti, sostengono che l’incendio del 30 luglio 2023 “è stato causato dal conduttore” (un cittadino cinese di cui Palandri riporta il nome) a sua volta “indagato” dalla Procura.
In ballo – scrive Palandri – la cifra (154.526,00 euro) per il “piano di lavoro” che la società ricorrente ha chiesto di “sospendere” in ragione della “onerosità” del costo. In altre parole: c’è da spendere molto.
Nel frattempo “rifiuti speciali pericolosi come l’amianto – ammette il sindaco – sono ancora “concentrati all’interno del fabbricato incendiato”. Con il tetto scoperchiato.
A questo punto – comunque a distanza di quasi 27 mesi dall’incendio e dallo spargimento iniziale di fibrille di amianto e dalla presenza di amianto fra quei rifiuti – la speranza è che dal TAR arrivi un giudizio chiaro su chi deve pagare.
Ai cittadini, attorno a questioni sulle quali non si può scherzare, va data, se non è da un pezzo tardi, massima sicurezza. E totale trasparenza.

BUONA NOTIZIA UNO: SPADINI AL POGGIO – Armando Spadini nel centenario della morte.
Si terrà non solo a Firenze e Lucca ma anche al Poggio un convegno sulla figura di questo artista (Firenze 1883 – Roma 1925). Fu amico di Ardengo Soffici e riposa al Poggio, paese originario della madre. Sulla sua lapide, in verità oggi poco leggibile, è riportata un’epigrafe pensata da Soffici: “Per l’arte visse-morì-vivrà“.
Una curiosità: era di Spadini l’opera (“Bambini che studiano”) posta sul retro delle banconote da mille lire in circolazione fino all’euro.
L’iniziativa, certo di qualità, è della Accademia Belle Arti di Firenze con Fondazione Ragghianti di Lucca. A coinvolgere il Comune di Poggio ci ha pensato la nuova direttrice del museo Soffici, Giovanna Uzzani.
Il convegno, che inizierà fra Lucca e Firenze il 24 novembre, si chiuderà al Poggio nel pomeriggio del 25. Nelle Scuderie.
Oltre alla diretta streaming (400 euro) il Comune si assume il costo (2.900 euro) per pubblicare gli atti. Una buona cosa.

BUONA NOTIZIA DUE: VISITAZIONE A ROMA – La notizia è buona, credibile, prestigiosa. La “Visitazione” andrà a Roma, alle Scuderie del Quirinale, dall’8 ottobre 2026 al 7 febbraio 2027: sarà un pezzo forte in un evento su Pontormo.
Ancora mancano i dettagli, ma la fonte è autorevole: il vescovo di Pistoia Fausto Tardelli. Il prelato (che sta per lasciare le due diocesi – Pistoia e Pescia – essendosi dimesso prima del tempo in cui sarebbe comunque decaduto per limite di età) ha colto l’occasione di una visita al cantiere carmignanese del San Michele per dare un annuncio che riempie di soddisfazione.
Dunque fra poco meno di un anno, quando il restauro della chiesa di Carmignano sarà già stato completato (così annunciano tutti), il capolavoro oggi prestato alla Villa del Poggio avrà già lasciato Poggio in direzione Roma.
Lì resterà 4 mesi per poi rientrare in Toscana e essere di nuovo collocata nella sede naturale: la chiesa di Carmignano. Sarà durata dunque poco, e con esiti non travolgenti, la presenza al Poggio del capolavoro.

GIOSTRA E GHIACCIO “ASSISTITO” – Può un Comune corrispondere soldi (nel caso 11.000 euro) a un privato vincitore di una “gara” per installare, sotto Natale, una pista di pattinaggio su ghiaccio? Evidentemente si, visto quanto deciso al Poggio (qui l’atto).
Dunque chi gestirà la pista, facendolo come ovvio a titolo di legittimo suo profitto, non solo, come spesso consueto in questi casi, non pagherà la concessione per l’area occupata, non solo tratterrà per sé i soldi derivanti dalla vendita dei biglietti e dall’eventuale noleggio dei pattini, non solo eviterà di pagare le spese per acqua e rifiuti (a carico del Comune) ma riceverà dal Comune una cifra (appunto 11 mila euro) “a fronte degli elevati costi di gestione della pista”.

GIOSTRA E GHIACCIO: ALTROVE E’ COSI? – In effetti la cosa pare originale, anche considerato ciò che accade altrove per queste attività nei periodi natalizi: non sono i Comuni, di norma, a pagare al concessionario spese che, di norma, sono a carico del concessionario.
Qui stavolta è diverso: è il Comune a sostenere, con soldi di tutti, una impresa privata. Certo legittimo, visto che gli atti sono stati firmati.
A carico dell’operatore economico – si scrive – sono poste varie spese (montaggio/smontaggio pista, allacci elettrici e idrici, bollette elettriche, smaltimento ghiaccio, SIAE, assicurazioni).
Ma si aggiunge che sarà il Comune a pagare, al concessionario, “la somma omnicomprensiva di 11 mila euro per il servizio in concessione”).
In altri termini: si concede a un privato, previo “gara”, di svolgere su suolo pubblico un servizio di svago per il quale è il Comune, non il privato, a pagare le spese di ordinaria gestione.
E i cittadini che si divertiranno sul ghiaccio non solo pagheranno biglietto e noleggio pattini ma anche, almeno una parte, di costi aziendali che, altrove, paga l’operatore economico.
E’ stato pubblicato l’avviso” (qui l’atto) per cercare chi è interessato a presentare domanda. Torneremo a riparlarne.

NATALE 2025: EURO 29 MILA – Altri 18 mila euro, sempre nella stessa delibera, sono previsti per “luminarie e/o altri abbellimenti luminosi”.
In tutto dunque, per pista ghiaccio e addobbi, il comune spende 29 mila euro. Altre iniziative e altre spese saranno certo messe in atto.
Quest’anno la novità sta nel mancato coinvolgimento della proloco. Negli anni precedenti, infatti, i costi per la promozione nel periodo natalizio erano affidati alla proloco. Quella presieduta dal consigliere comunale, nonché delegato, del sindaco Renzo Breschi. Stavolta non si fa cenno alla proloco.

TADDEI: UN CUSCINO A PISTOIA – In Comune si sono ricordati che il 15 ottobre erano 100 anni dalla morte di Paolino Taddei.
Gli assessori Cataldi – sempre più oscurante un sindaco già dato per politicamente finito – e Baroncelli con i consiglieri Guazzini e Bonfanti sono corsi al riparo.
Hanno portato fiori sotto la tomba, nel cimitero della Misericordia di Pistoia, dove riposa l’ex ministro degli Interni: quello che nell’ottobre 1922 tentò di bloccare la marcia su Roma.
Aveva predisposto, il poggese ministro degli Interni Taddei, il decreto per lo stato d’assedio. Ma il re cambiò idea. E iniziò la dittatura.
Lodevole l’azione del Comune. Una scelta che ricalca quella fatta, nell’ottobre 2022, centenario della Marcia su Roma, dall’amministrazione di allora con il vicesindaco Mari.
Allora, per la verità, alla cerimonia parteciparono – invitati dal Comune – anche Regione Toscana (con assessore Stefano Ciuoffo), Istituto Storico Toscano Resistenza (con Leonardo Bianchi), gli eredi del Taddei (nipote Paolo) e il Comune di Pistoia (consigliere Giampaolo Pagliai con delega del sindaco Tomasi).
Stavolta, sotto la tomba di Taddei, c’erano solo i quattro poggesi.
Palazzo di Giano, sede del Comune di Pistoia, era stato avvertito, come ovvio in questi casi, che rappresentanti di un altro Comune si sarebbero recati, in Pistoia, per quella iniziativa?
E perché, stavolta, nessuno dal Comune di Pistoia è intervenuto, neppure con una piccola nota stampa? Una gaffe del Comune di Poggio? Speriamo di no.

TADDEI: IL NO A “DIAPASON” – Sempre sul ricordo di Taddei colpì e non poco, lo scorso settembre, il mancato patrocinio del Comune di Poggio a un incontro organizzato dall’associazione Diapason.
L’incontro si tenne nei locali di AUSER. Mancò non solo il patrocinio, che pure era stato richiesto, ma anche la presenza fisica degli amministratori poggesi, sindaco in testa,
Numeroso il pubblico, attirato anche dalla relatrice (Michela Ponzani, docente universitaria) e da un originalissimo contributo dei Fratelli Cecchi: una selezione di canti lungo la storia d’Italia.
“Paolino Taddei un uomo contro il fascismo”, si intitolava così l’iniziativa. In un giorno (4 settembre) scelto da Diapason perché anniversario della Liberazione del Poggio.
Tanti i presenti, fra i quali commosso il bisnipote del Taddei nonché un rappresentante, da Pistoia, del sindaco Tomasi. Qualificata la relatrice. Di qualità il contributo musicale. Bella la proposta di intitolare a Taddei una borsa di studio per una tesi di laurea.
Ma in tanti, e di idee diverse, continuano a chiedersi perché Palandri e suoi, con una figura per nulla brillante, non vollero né dare il patrocinio né essere presenti. Una piccola, inutile, infantile, ripicca?
POGGIO (A CAIANO) E BUCA di Mauro Banchini 23 ottobre 2025 n. 122
