MONTANARI E GESUALDI: “LE RAGIONI DEL CIELO” – A proposito di libri capaci di suscitare emozioni, continuano le attività (libri ma non solo) di Diapason, associazione culturale poggese guidata da sole donne (a cui il Comune, con una scelta discrezionale destinata a creare problemi, ha rifiutato un contributo dovuto).
Lunedì 24 saranno al Poggio due ospiti di spessore per presentare un libro di qualità: il libro di Stefano Zecchi (“Le ragioni del cielo“) con interviste a protagonisti italiani su “speranze e utopie della nostra storia“. Fra gli altri Matteo Zuppi e Moni Ovadia, Antonella Lumini e Adele Corradi, Erri De Luca e Vito Mancuso, Vannino Chiti e Guidalberto Bormolini.
Con Zecchi dialogheranno due fra gli intervistati: Tomaso Montanari e Sandra Gesualdi. Appuntamento ore 16:45 presso Dolce stil novo (via Vittorio Emanuele II n. 43). Ingresso, comprensivo di merenda, 5 euro. Posti limitati. Verificare se ci sono ancora posti al 333 6568537. Stavolta l’incontro ha ottenuto il patrocinio del Comune.

TAPPATORI DI BUCHE – Dovevano risolvere tanti guai – iniziando dal riparare le buche – che possono capitare in ogni amministrazione. Sono i due “operatori tecnici” assunti “con mansioni prevalentemente esecutive e tecnico manutentive”. Qui nessuno mette in discussione né le persone né le competenza dei due.
Nel settembre 2023 la selezione con assunzione (“a tempo pieno e indeterminato”) fu esaltata come scelta politica strategia della giunta Palandri.
“Garantiranno – titolò un giornale il 5 ottobre 2023 – interventi rapidi sul territorio e saranno già in servizio dalla metà ottobre 2023”. Accusando i predecessori di aver degradato il paese, Palandri promise che lui avrebbe risolto tutto. E subito.
Nel dicembre 2023 uno fu assunto. Il costo annuo è sui 25 mila euro. Se il Comune ne ha assunti due, il loro costo annuo sta sui 50 mila euro.

DUE FIGURE PER TAPPARE LE BUCHE – Sul procedimento non mancarono né pasticci né interrogazioni. L’atto con il primo assunto precisò che la Commissione doveva proseguire nella ricerca del secondo: non è chiaro se questo è poi stato assunto. E’ da presumere di si.
In tutto il 2024 non sono mancate determine, a carico del Comune, per acquistare vestiario e materiali vari per far lavorare questi due operatori.
“C’era veramente necessità di queste due figure – spiegò Palandri – e con il loro aiuto saremo in grado di dare risposte a varie esigenze che spesso ci vengono segnalate anche dai cittadini”.

I MISTERS WOLF DE NOANTRI – Avrebbero dovuto occuparsi, i due, di “attività tecnico-manuali di ordinaria manutenzione di strade, immobili e aree verdi oltre all’esecuzione di interventi di tipo risolutivo su apparecchiature, mezzi e impianti del Comune”.
Insomma da oltre un anno il Comune paga due (o uno?) ottimi misters Wolf che come in Pulp Fiction avrebbero dovuto “rivolvere problemi”.
Sarebbe utile saperne di più: su costo, utilizzo, efficacia di un’operazione magnificata come strategica. E’ andata così? Davvero la manutenzione di strade e immobili, verde pubblico e impianti comunali è migliorata perché affidata a uno (o due) operatori assunti a tempo pieno dal Comune?

IL GLOBAL SERVICE STOPPATO – Con la giunta Puggelli quei servizi (manutenzione strade e patrimonio comunale) erano affidati, in “global service”, a una importante azienda pratese: Consiag Servizi Comuni srl. Poi la giunta Palandri, ma con calma, ha preso un’altra strada
Il “global service” liberava il Comune da ogni diretto onere in settori su cui i cittadini sono (oppure erano?) sempre pronti alla protesta. Un’azienda esterna può essere più capace rispetto a un piccolo Comune di avere, fra i suoi collaboratori, quei risolutori professionalmente attrezzati in incombenze così diversificate.
L’affidamento era stato deciso, nel 2020 per un triennio. Fino al marzo 2023. Alla vigilia delle elezioni 2023, il servizio fu correttamente prorogato fino a dicembre, in attesa della nuova giunta.
Anche il sindaco Palandri decise di rinnovarlo. Però solo per 6 mesi poi rinnovati ancora di altri 6 mesi. Dunque fino a tutto dicembre 2024. Però, con il secondo rinnovo, Palandri confermò solo la gestione degli immobili. Escluse la gestione delle strade. Evidentemente affidata ai misters Wolf.

E DA MARZO 2025 CHE SUCCEDE? – Lo scorso 5 febbraio (determina 73) l’amministrazione ha stranamente assegnato, sempre a Consiag Servizi Comuni srl, una ulteriore proroga: stavolta “tecnica” e “in via del tutto eccezionale” ma solo per due mesi (gennaio e febbraio 2025).
La “proroga tecnica” è per la gestione degli immobili (e dunque per una attività uguale o simile a quella che avrebbe dovuto essere coperta dai due “operatori tecnici” assunti e pagati dal Comune).
Non è chiaro cosa accadrà da marzo. Una nuova proroga a Consiag? Possibile senza gara? Un affidamento a un nuovo contraente? Quando è stata fatta, se è stata fatta, la gara?
Ma non è chiaro un altro aspetto visto che da un anno il Comune già paga i due “operatori” anche per manutenere gli immobili. Un doppione?
Perché il Comune ha continuato, per tutto il 2024 e per questi due primi mesi 2025, a pagare Consiag Servizi Comuni srl per un servizio che pare riguardare proprio la manutenzione degli immobili cioè un servizio che avrebbe dovuto essere svolto dagli operatori del Comune? Torna? E’ certo tutto spiegabile. Ma come?

MA CHI DEVE RIPARARLE QUELLE BUCHE? – La delibera di Consiglio Comunale del 12 marzo 2020 (quella che affidava a Consiag Servizi Comuni srl la gestione delle strade e del patrimonio immobiliare del Comune. Una delibera su cui l’allora minoranza di destra si limitò ad astenersi) allegava un documento importante: il capitolato tecnico.
Lì si parla, ad esempio, di ripristino buche nelle strade e di fornitura materiali; di manutenzioni marciapiedi, panchine, spazi verdi, caditoie; di interventi negli immobili da parte di falegnami, vetrai, elettricisti, idraulici; di pompe per sollevamento e di impianti antincendio …
Indicate, in quel vecchio documento, tutte le modalità che Consiag Servizi Comuni srl avrebbe dovuto seguire, i tempi necessari per le sistemazioni, chi doveva fare cosa, le modalità che i cittadini dovevano seguire per segnalare guasti.

MA I “MR WOLF” HANNO FUNZIONATO? – Dal 2020 ha funzionato tutto alla perfezione?
Con molta probabilità no, però un “global service” – specie per un Comune piccolo – può garantire possibilità assai più difficili se lo stesso Comune pensa di poter fare da solo.
L’amministrazione comunale di Palandri, volendo “cambiare davvero”, ha pensato di uscire, almeno per le strade, dal “global service”? Se così è stato, come giudicare, fatti alla mano, questa scelta, immaginiamo tutta politica?
Non avvalersi più di Consiag Servizi Comuni srl – almeno per la manutenzione delle strade – puntando alla opzione diretta ha migliorato il servizio? E perchè assumere/pagare due manutentori continuando però, almeno in parte, a pagare anche Consiag Servizi Comuni srl?
Scelta felice e con risultati migliori? Con quale equilibrio, o disequilibrio, costi/ricavi? E i poggesi, ad esempio nella lotta alle buche stradali, hanno davvero visto un cambiamento positivo?
E tutti quelli che prima protestavano di continuo, oggi hanno forse paura a farlo?

PIAZZA UNO: LA CIAMBELLA DI SICUREZZA – Non ha voluto rispondere ai cittadini di “Noi in piazza” (che gli avevano posto 5 domande) e adesso risponderà, a quasi tutte le stesse domande, in Consiglio Comunale potendo così evitare, dai cittadini, qualunque obiezione. E’ il sindaco Palandri.
A lui due consiglieri di maggioranza hanno lanciato una sorta di salvagente (a forma di “papera“, scherza qualcuno in paese) con un’interpellanza decisamente sgraziata, sgrammaticata sotto il profilo politico e istituzionale: una sorta di “papera“, uno strafalcione speriamo involontario.
Il sindaco, o chi per lui, risponderà nella seduta consiliare di mercoledì 19 febbraio. E avrà garantita la certezza di non affogare: i cittadini, se presenti, non potranno replicare.
Speriamo almeno che lo streaming, stavolta, faccia sentire – a chi non sarà presente – quanto accade in un’aula che non sarà “grigia” ma è certo “sorda”.
Non mancherà, il sindaco, di sostenere che lui, a quelle domande, ha già risposto e che è “stanco”.
Ma se i cittadini del Comitato quelle stesse domande le ripropongono, forse vuol dire che hanno giudicate evasive e sfuggenti le risposte fornite.
Un buon amministratore pubblico non offende mai i cittadini, neppure i più ostili. Cerca sempre il dialogo. Mai la rissa.

PIAZZA DUE: LE (ADESSO 6) DOMANDE – In questi casi un amministratore esperto raccoglie la sfida, cerca di spiegarsi meglio, non ha bisogno di soccorsi esterni. E risponde nel merito. Ecco le domande (nel frattempo una sesta si è aggiunta).
- Perchè il sindaco non aveva inserito la variante piazza nel suo programma elettorale né, poi, la ha mai presentata in modo dettagliato ai cittadini favorendo la loro partecipazione?
- Perché, su una piazza iper tutelata, il sindaco ha scelto di sfidare in modo così pesante nientemeno che il parere negativo della Soprintendenza?
- Può assicurare, il sindaco, che una piazza riaperta al traffico automobilistico potrà ancora svolgere le funzioni di grande spazio per far stare insieme i cittadini?
- Come il sindaco ha risolto, insieme all’impresa, il rischio di un danno erariale – per lavori così prolungati rispetto agli impegni presi – già paventato da un parere legale?
- Cosa significa per il sindaco, sempre nei rapporti con l’impresa, una frase inserita in un atto ufficiale su possibili “altri e diversi lavori” da poter eventualmente assegnare, in futuro, alla stessa impresa?
- Può il sindaco garantire che l’avvenuta riapertura parziale della piazza a cantiere ancora aperto sia sicura per i cittadini e legittima per le norme? Chi si assume la responsabilità? Lui stesso?
In Consiglio i cittadini non possono intervenire. E questa pare l’unica spiegazione per l’escamotage di una interpellanza che pure, riproponendole quasi per intero, definisce “meritevoli di tutela e di interesse pubblico” le domande.
Ma se è così, se sono davvero “meritevoli” perché Palandri non si è presentato all’assemblea fornendo in quella sede le risposte? Paura dei cittadini? Di non saper reggere il confronto? Paura delle critiche?

PIAZZA TRE: UNA SCUSA CHE NON REGGE – Dall’interpellanza emerge un altro aspetto, davvero stravagante: la fuga del sindaco da una assemblea di cittadini viene giustificata, dai due interpellanti, sostenendo che “il luogo deputato alla discussione di temi di attualità e delle decisioni prese dalla Giunta” sarebbe (sic) soltanto il Consiglio Comunale.
Una evidente, purtroppo sgangherata, scusa. Così formulata, addirittura nella solennità di un atto pubblico, questa è una concezione estranea al normale comportamento tenuto, ovunque, da esponenti politici di ogni colore, nel rapporto fra istituzioni e cittadini.
Le assemblee e i comitati, in democrazia, non sono un reato. E ogni uomo delle istituzioni, specie in periodo di grave astensionismo, dovrebbe avere interesse per una libera e consapevole partecipazione attiva dei cittadini.

PIAZZA QUATTRO: PERCHE’ TEMERE I CITTADINI? – Non è solo dentro i palazzi che si può esaurire il confronto pubblico. Nelle aule si discutono e approvano atti. Ma se un comitato di cittadini, su tali atti, organizza una assemblea, chi amministra non può scappare, non può chiudersi nel palazzo, non può sostenere che se ne discute solo lì.
Ciò somiglia a un tentativo di imbavagliare i cittadini avendo, prima, evitato di rispondere nel merito a ciò che quei cittadini da mesi chiedono.
Sulle risposte, poi, ci mancherebbe, ognuno è libero di dissentire o consentire. Ma se le risposte non ci sono, o rispondono ad altro, tutto è più difficile.
Compreso il rispetto della Costituzione che obbliga i titolari di funzioni pubbliche ad “adempierle con disciplina e onore“. Scappare non è mai onorevole. Idem rispondere “mele” quando ci è chiesto di ragionare sulle “pere“.
Sarà comunque interessante vedere come il sindaco (spetta solo a lui farlo) risponderà nel merito, senza sfuggirle, delle domande.

MASCHERONE SECONDA TAPPA. MA LA CNA? – Interessante e positivo un cambio di prospettiva deciso dalla amministrazione poggese per la seconda edizione del “Mascherone d’oro”.
Quest’anno non saranno premiate solo aziende in base alla “tradizione” ma è stata giustamente istituita anche un’altra categoria: quella della “innovazione”.
La cerimonia si svolgerà il 6 marzo in Sala Giostra. Saranno premiate 6 ditte. Scelte da tre associazioni (due del commercio ma solo una dell’artigianato: Confcommercio, Confesercenti e Confartigianato).
L’amministrazione ha stanziato 880 euro per acquistare le sei targhe e pagare i sei video sulle ditte vincitrici oltre al compenso per la presentatrice.
Era stata la giunta Puggelli a iniziare un premio con il quale riconoscere il valore di aziende poggesi. Si intitolava “Poggio a Caiano Premio Impresa”.
La giunta Palandri proseguì con il premio ma cambiò il nome (in “Mascherone d’oro”) puntando, per la sua prima edizione (2024), a valutare soltanto l’anzianità di costituzione della ditta.
Da quest’anno – ed è positivo – si torna a premiare anche l’innovazione. Nel 2024 furono premiate 9 realtà poggesi.
Fra i quattro sindacati d’impresa – quelli che ovunque sono tutti coinvolti in occasioni simili – anche quest’anno non risulta CNA, la importante organizzazione che, con Confartigianato, tutela gli artigiani. Balza una triplice domanda.
Perché CNA non c’è? I suoi artigiani poggesi sono dunque esclusi dal premio? Se così, perché?

POGGIO (A CAIANO) E BUCA – di Mauro Banchini, n. 87 del 18 febbraio 2025
