Pattinando fra notizie in arrivo dal Comune di Poggio a Caiano. Un sindaco da green deal e il wi-fi in biblioteca. “Caduti” in restauro e tendone costoso. Rifiuti “appaltati” e indennità di carica. E, infine, gli scivolanti su ghiaccio. Perché fare giornalismo significa dare notizie. E fare domande. E fornire punti di vista. (mb)

BUONA NOTIZIA: UN PREMIO AL SINDACO – “Nel corso del 2026 verranno messe in campo quante più azioni possibili sulla sostenibilità ambientale”. Così il sindaco di Poggio dopo aver ricevuto, a Roma, un appariscente premio dall’associazione pratese ANTER che si occupa di energie rinnovabili.
Pochi mesi fa (qui l’atto) lo stesso Palandri aveva fatto avere alla stessa associazione, che ora gli ha consegnato il vistoso premio, un contributo economico (1.000 euro).
La consegna del premio a Palandri e ad altri 19 sindaci pure loro aderenti all’iniziativa, è avvenuta nella sede del Senato grazie alla mediazione del senatore Adriano Paroli (Forza Italia). E’ bello sapere che la destra del Poggio ha un’anima da green deal.

BUONA NOTIZIA: IL WI-FI IN BIBLIOTECA – Una ottima notizia per chi frequenta la biblioteca comunale intitolata a Francesco Inverni.
Ci si è resi conto che in un luogo così strategico mancava la connessione wi-fi e si è provveduto. Contenuta la spesa: circa 1.700 euro.

MONUMENTO CADUTI: UN RESTAURO? – Non è chiaro di quale “restauro” abbia bisogno il monumento ai caduti collocato in piazza XX settembre: ma il Comune ha determinato (qui l’atto) una spesa di circa 8 mila euro assegnando i lavori a una ditta di Pescia (nell’atto i lavori sono affidati a una azienda mentre – e senza la spiegazione necessaria – la somma è sub-impegnata per un’altra azienda).
Solo dopo quel “restauro” – è stato comunicato – la piazza potrà, dopo le infinite polemiche degli anni scorsi, essere inaugurata.
Ma di che “restauro” si tratta non è chiaro. Ciò anche perché in delibera non è indicato il dettaglio del “restauro“. Oltretutto il monumento non appare bisognoso di “restauro” essendo già stato restaurato pochi anni fa.

GETTONI E INDENNITA’ – Per i gettoni di presenza dei consiglieri comunali del Poggio, nel primo semestre di quest’anno (ad averne diritto sono 9: quattro della opposizione e cinque della maggioranza), il Comune ha impegnato (determina 479) la somma complessiva di appena 1.431 euro.
Per ogni seduta, infatti, ciascun consigliere ha diritto a un gettone davvero simbolico (appena 16,26 euro).
Cosa diversa invece per sindaco, vicesindaco e assessori. Per tutti loro una recente legge ha aumentato le indennità rapportandole, in base alla popolazione dei Comuni, alle indennità dei presidenti di Regione. Si tratta dunque di cifre non certo simboliche.
Nei Comuni della dimensione poggese (fra 5 e 10 mila abitanti) e se a tempo pieno, un sindaco ha una indennità mensile di 4.000 euro che si dimezza (a 2.000) per il vicesindaco.
Ciascun assessore, se a tempo pieno, ha diritto a una indennità mensile di 1.800 euro. 400 euro, ogni mese, li prende il presidente del Consiglio Comunale.
Nel primo semestre di questo anno, pertanto, se tutti e 9 i consiglieri hanno preso – in totale – poco più di 1.400 euro, il presidente Mazzoni ha preso, da solo, 2.400 euro mentre i cinque membri della giunta poggese (Riccardo Palandri sindaco, Diletta Bresci vicesindaca, con gli assessori Patrizia Cataldi, Leonardo Mastropieri e Piero Baroncelli) hanno ricevuto, dalle casse del Comune, se tutti a tempo pieno, una cifra lorda complessiva pari a 68.400 euro.
Tutto, ovviamente e per tutti, legittimo.

UN TENDONE DA 110 MILA EURO – La tendostruttura accanto alla palestra di via Giotto continua a far discutere. Acquistata tempo fa con una spesa che era indicata in 65 mila euro, può essere tenuta montata solo per 6 mesi. Poi deve essere smontata per essere in seguito, se necessario, rimontata.
Per la precisione, dopo il primo periodo di apertura (inverno 2024/2025) il tendone fu smontato lo scorso maggio con una spesa attorno ai 5 mila euro.
Passata l’estate è stato da poco rimontato con una spesa di altri circa 6 mila euro.
Per montaggio e rimontaggio, dunque, ogni volta i cittadini devono accollarsi attorno a 11 mila euro.
Ma da quando è stato acquistato (vari, e tutti rintracciabili sull’Albo Pretorio, gli atti adottati da un anno a oggi) la spesa complessiva sostenuta dal Comune per questo tendone è salita, tutto compreso, a quasi 110 mila euro.
Non mancano, a giro per il paese, commenti sulla effettiva razionalità, nel rapporto costi/benefici, di questa scelta politica che ha seguito, come noto, una chiusura totale del Palazzetto Sport giudicata, dall’opposizione, come a dir poco frettolosa.
Per il prossimo semestre, fino al maggio 2026, la gestione del tendone è stata affidata a una associazione sportiva pratese che, peraltro, è stata esonerata dal pagamento delle tariffe.

RIFIUTI AFFIDATI A UNO SPECIALISTA – Il “servizio di smaltimento dei rifiuti sul territorio comunale” – esattamente così recita la determina 641 – che ciascun cittadino sa essere affidato, dietro pagamento di bollette sempre più elevate, ad ALIA/PLURES, qui al Poggio è stato “affidato a specialista del settore”.
In altre parole il Comune, con questo atto, ha speso una certa cifra (4.758 euro) per un affidamento diretto a una azienda privata locale.
La determina non fornisce spiegazioni sul perché affidare a una azienda privata ciò che spetterebbe ad ALIA (potente multiutility che da poco ha un nome nuovo: PLURES). ALIA forse non ce la faceva, da sola, a smaltire tutti i rifiuti?
Non si spiega dove questo “specialista del settore” dovrà intervenire né per quanto tempo né per smaltire cosa.
Né si spiega la evidente incongruenza fra una cifra così bassa e l’indistinto, roboante, “servizio di smaltimento dei rifiuti sul territorio comunale”. Una spiegazione certo esisterà.

LA PISTA ASSISTITA – C’è molta curiosità di sapere a chi sarà affidato il servizio natalizio di pista su ghiaccio. La vicenda sarà certo chiarita nel giro di poche ore.
Da giorni, dopo che il termine per presentare le domande era scaduto il 3 novembre, è stata infatti nominata la commissione tecnica per scegliere l’operatore privato.
Un operatore – è questa la singolarità tutta poggese – che oltre a non pagare, per i 44 giorni di tenuta pista, né suolo pubblico né bollette per l’acqua, si vedrà assegnata dal bilancio comunale una cifra consistente (11 mila euro) per – così scrive la delibera – “conseguire l’equilibrio economico e finanziario dell’operazione“.
Difficile trovare un altro Comune che si comporta così rispetto a una attività economica comunque privata (logicamente il gestore terrà per sé gli introiti da biglietti e noleggio pattini).
Né, in delibera, è indicato un conteggio su previsione di costi/ricavi capace di fornire una pur generica spiegazione del perché il Comune assegna, a un privato, proprio 11 mila euro (e non meno. E non più).

LA PISTA PAGATA (DAI CITTADINI) 5 VOLTE – Bella – tanti in paese concordano – anche se non proprio originale (di piste simili ce ne sono davvero tante), l’idea di ripetere uno spazio gradito, sotto Natale, dai più piccoli. Nulla – è ovvio – in contrario da nessuno su questo.
Ma perché – si chiedono in diversi – per pagare questo divertimento natalizio i cittadini devono farlo cinque volte?
La prima con il normale biglietto d’ingresso, un’altra con il normale noleggio pattini, la terza con l’esonero dal pagamento al Comune del suolo pubblico, una quarta con le bollette per la fornitura di acqua fatte pagare non al privato ma al Comune.
E, novità di quest’anno, addirittura una quinta: quel contributo (11 mila euro) assegnato dal Comune al privato. Contributo in effetti atipico.
E se un trattamento così di favore viene riservato per un solo privato, costituendo così un precedente, perché non estenderlo ad altre attività simili? Esempio il prossimo circo, la prossima giostra, il prossimo luna park.
O perché non estenderlo anche a chi fa commercio ambulante e, come logico, paga sempre tutto ciò che il Comune gli chiede di pagare? Pure ogni altro ambulante ha l’esigenza, normale per chi fa impresa, di “conseguire l’equilibrio economico e finanziario dell’operazione“. E allora?
Perché – si chiede qualcuno – aiutare un operatore economico e tutti gli altri no? E spetta davvero a un Comune spendere soldi in questo modo? Quanti e quali gli altri Comuni che si comportano esattamente nello stesso modo?
POGGIO (A CAIANO) E BUCA di Mauro Banchini 9 novembre 2025 n. 125
