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Home»Comune»IL MANDATO DI PIERO, IL CONGRESSO DEI “FRATELLI”, LA CASA DELLA SALUTE, LE OPERE “FANTASMA”. E ALTRO.
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IL MANDATO DI PIERO, IL CONGRESSO DEI “FRATELLI”, LA CASA DELLA SALUTE, LE OPERE “FANTASMA”. E ALTRO.

Mauro BanchiniBy Mauro Banchini20 Gennaio 2025Updated:20 Gennaio 2025Nessun commento12 Mins Read
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Una settimana di appuntamenti importanti: inizia il mandato di Piero Coppini alla guida di AUSER, i Fratelli d’Italia poggesi vanno a congresso usando la “Visitazione”, Diapason ripresenta il libro su Aldo De Luca stavolta con un patrocinio comunale (di Carmignano), la vicesindaca esalta l’intellettuale della “guerra sola igiene del mondo”, il Comune approva un elenco di opere pubbliche senza, per adesso, finanziamenti. E finalmente partono i lavori per la tanto attesa Casa della Comunità. (mb)

PIERO COPPINI ALLA GUIDA DI AUSER POGGIO – Nell’anno in cui AUSER Poggio a Caiano festeggia la candelina con il numero “20”, interessante cambio di guardia nella vita dell’associazione che ha sede nel Bargo. Piero Coppini è stato eletto presidente. Prende il posto di Paolo Cintolesi.

Acronimo di Autogestione Servizi, AU.SER. (fondata a livello nazionale nel 1989 su iniziativa di SPI-CGIL) unisce alla sigla un concetto (“invecchiamento attivo”) che anche al Poggio, con gli anni, è diventato un programma: tante le iniziative svolte dalla associazione (169 soci, due automobili, 200 “accompagnamenti” effettuati nel 2024, una decina di eventi organizzati nello stesso periodo tra cene, presentazione libri, balli, mostre di pittura).

Già apprezzato commerciante – capace di svolgere indimenticabili attività pionieristiche di promozione anche mediatica – molto conosciuto e stimato in paese e non solo, Coppini è anche presidente di uno storico Viola Club, quello di Poggio.

“FRATELLI” POGGESI A CONGRESSO – Colpisce, favorevolmente, la notizia che sabato prossimo 25 gennaio il più votato partito poggese (Fratelli d’Italia: FdI) terrà il suo congresso intercomunale. L’appuntamento è per le 16:30 in un noto ristorante paesano. Quando un partito politico si riunisce per confrontarsi su temi generali e locali, è sempre notizia da accogliere con interesse.

Sotto un titolo accattivante (“Il futuro, è MEDICEO”) e puntando su un’opera d’arte sacra (“La Visitazione di Carmignano”, usata in modo forse un po’ troppo disinvolto per propagandare una iniziativa di partito), l’appuntamento politico unisce le due realtà locali: Poggio e Carmignano.

Se a Carmignano FdI è all’opposizione, al Poggio è in maggioranza. Il programma “congressuale” prevede interventi politici già indicati in locandina con la “benedizione” di Elisabetta e Maria: i parlamentari La Porta e Torselli, il presidente provinciale del partito Mazzanti, il “civico” Palandri (inserito in locandina non fra i portatori di un saluto istituzionale ma quasi come fosse lui stesso esponente di FdI) nonché altri coordinatori provinciali del partito.

Nelle più recenti elezioni che consentono di testare la forza effettiva dei singoli partiti (le Europee 2024), FdI conquistò al Poggio il primato: ben 1.418 voti, il quintuplo rispetto agli appena 277 voti della Lega (qui rappresentata da Diletta Bresci).

Alle Europee di cinque anni prima il rapporto fra i due partiti era invertito: furono i leghisti dell’allora forte Salvini a conquistare lo scettro (ben 1.783 voti contro i 254 dei FdI).

Nulla di strano: anche al Poggio il trend nazionale di Giorgia Meloni ha fatto arretrare di parecchio l’indebolito Matteo Salvini. Così funziona oggi. Si fa prestissimo a salire e prestissimo a franare.

Una situazione che già si era modificata nel settembre 2022, l’anno delle ultime politiche: al Poggio i leghisti erano già scesi a quota 345 mentre i meloniani erano balzati al record. Quasi 1.700.

“FRATELLI” POGGESI INVISIBILI – Questi i numeri. Ma a colpire, al Poggio, è l’evidente scarto fra il grande consenso elettorale dei FdI (il quintuplo dei leghisti) e la loro scarsa rappresentatività negli equilibri politici del Comune.

In via Cancellieri, sede del Comune, non solo nessuno fra gli assessori è di FdI ma a sovrastare tutti, perfino il sindaco, è da sempre solo l’attivissima vicesindaca leghista Diletta Bresci.

E continua a colpire l’assai visibile sede di FdI, affittata in campagna elettorale come spazio per l’allora candidato Palandri (poi la sua sede divenne un’altra) che secondo molti oggi rischia la riduzione a comparsa.

I motivi di una situazione anomala non sono chiari. Non è chiaro quanto, al di là della facciata secondo cui “tutto va bene madama la marchesa”, ciò crei maldipancia in FdI.

Sarà adesso interessante vedere se il “congresso” di sabato 25 gennaio porterà novità e, in caso, quali: chi sarà il coordinatore, o la coordinatrice; se tutto resterà come adesso oppure se ci saranno novità. Ad esempio forme di redistribuzione interna in una giunta comunale dove il “civismo” non dà cenni e dove l’unico partito dominante è la Lega del pur traballante Matteo Salvini.

ALDO DE LUCA: UN POGGESE CHE SEPPE SCEGLIERE – Diapason e Marginalia, due associazioni culturali, organizzano con il patrocinio del comune di Carmignano, la presentazione del libro che racconta la storia di Aldo De Luca, nel 1943 custode della Villa Medicea di Poggio a Caiano.

Un uomo che “seppe scegliere” e fare la sua parte davanti all’esercito nazista che stava rubando le opere d’arte custodite in Villa.

De Luca ebbe la prontezza, il coraggio, di farsi firmare dai nazisti in fuga una ricevuta con l’elenco delle opere: elenco poi risultato utile per il loro recupero. Un piccolo gesto di ordinario civismo.

Curato da Andrea Lottini, il libro (“Siamo in guerra non c’è niente da fare”) viene presentato questo venerdì 24 gennaio (ore 21, nel salone consiliare del Comune di Carmignano) alla presenza del curatore e di Maria Cristina Monni assessora alla Cultura di Carmignano.

L’occasione è il cammino carmignanese verso il 27 gennaio, giorno della Memoria. La serata prevede anche una immersione in alcune fra le opere d’arte custodite in Villa durante la guerra.

Il libro di Lottini venne presentato al Poggio nell’aprile dello scorso anno nelle Scuderie alla presenza di Vannino Chiti, attuale presidente Istituto Storico Toscano della Resistenza. All’iniziativa, sempre organizzata da Diapason con un negato patrocinio del Comune di Poggio (le organizzatrici avevano chiesto il patrocinio che, però, il Comune non volle concedere), parteciparono anche il figlio Alessandro con moglie, nipoti e bisnipoti.

IN LODE DEL FUTURISMO – Pure il Comune di Poggio organizza un incontro qualche ora prima del giorno della Memoria. E lo fa, su iniziativa della vicesindaca Diletta Bresci, presentando un volume che rinvia al futurismo: movimento culturale molto vicino all’attuale destra di governo.

Non a caso l’ex ministro Sangiuliano ha voluto una assai controversa mostra romana, in corso, con l’obiettivo di contrastare la cosiddetta “egemonia della sinistra” sulla cultura.

“Velocità: sceneggiatura futurista” è il libro, per alcuni aspetti interessante, che Bresci presenterà questo mercoledì 22 gennaio (ore 21) alle Scuderie del Poggio con Attilio Sodi Russotto.

L’opera – un testo del fondatore del Futurismo: Tommaso Marinetti – viene magnificata dal Comune come “gemma nascosta e preziosa”. Fu scritta a cavallo fra il 1917 e il 1918.

Un anno dopo Benito Mussolini, in un clima di intimidazione e violenza, con l’adesione dello stesso Marinetti, fondava i suoi primi Fasci di Combattimento.

Quel triste “periodo” viene magnificato dalla amministrazione comunale di Poggio – evidentemente tutta convinta di questo – come “un periodo fervido, denso di intuizioni, tensione spirituale e umana verso un avvenire che in marcia serrata balzava sul presente”.

Parole inequivocabili. Come inequivocabile il rapporto tra futurismo e fascismo, tra Marinetti e Mussolini. Quale sarebbe stato “l’avvenire” che da quel “periodo” sarebbe “balzato sul presente” di allora, ciascuno di noi, purtroppo, oggi lo sa bene: soppressione delle libertà, violenze, dittatura, alleanza con il nazismo, leggi razziali, una guerra disastrosa, un Paese distrutto.

OPERE PUBBLICHE ALLA PIRANDELLO – Il programma 2025/2027 delle opere pubbliche poggesi rimanda a Pirandello, il drammaturgo che sul rapporto realtà/finzione costruì capolavori. Oppure rimanda a una creatura un tempo cara ai bambini: il fantasma formaggino, quello che si spalma sul panino.

Prevede, quel programma, le opere pubbliche da realizzare fra il 2025 e il 2027. E’ dunque importante per capire cosa sarà realizzato, che scelte sono state fatte e, soprattutto, dove si intendono trovare i soldi necessari nei tre anni pieni che ancora attendono Palandri.

La delibera è la numero 97 approvata dal Consiglio Comunale lo scorso 30 dicembre con i voti della sola maggioranza (contraria l’opposizione). Approva il programma triennale delle opere pubbliche.

Il quadro complessivo degli investimenti sfiora, nei tre anni, i 13 milioni e mezzo. Ma c’è un problemino, piccolo piccolo, perché fra il dire e il fare spesso c’è di mezzo il mare. E nulla, nella realtà, è mai come potrebbe sembrare perché molto – in Pirandello ma pure nel fantasma formaggino – è apparenza, finzione, propaganda.

Nel 2025 le opere previste sono cinque: 1,2 milioni per il campo sportivo, 748 mila per l’efficientamento energetico nel palazzo comunale, 378 mila per la palestra di via Giotto, 690 mila per la pista ciclabile verso Comeana e 359 mila per un primo lotto (parte storica) nel cimitero.

Quattro le opere in teoria previste per il 2026: altri 300 mila euro per riqualificare il cimitero, un milione e mezzo per il palazzetto dello sport, due milioni e 200 mila per l’antisismica nella scuola Mazzei e un altro milione e 400 mila per efficientare, sul piano energetico, la stessa scuola.

Tre gli interventi previsti nel 2027, sempre in teoria: 1,5 milioni per le fognature in piazza Buontalenti e viale Matteotti, altri 620 mila euro per il cimitero (lotto “A”) e ben 2 milioni e mezzo per l’assai controverso “polo sportivo in Candeli”.

Nulla, nel triennio, è ad esempio qui inserito per la sicurezza del rio Montiloni. E la sistemazione di un cimitero ridotto male (e oggi ridotto ancora peggio a causa della mancata sostituzione delle grondaie rubate nell’agosto scorso) pare non solo lenta ma anche problematica.

Tutto bello? Tutto capace di dimostrare il valore di una destra sveglia, che realizza, che merita il consenso dei poggesi? Vediamo meglio dove sta la verità e dove sta il rischio della finzione.

MA I SOLDI DOVE SONO? – A incuriosire sui 13,5 milioni di opere pubbliche messe nel bilancio triennale è un fatto di non poco conto: l’assenza di soldi.

Per nessuna di queste cifre è previsto, a oggi, “apporto di capitali privati”. Per un milione e 700 mila si prevedono “contrazioni di mutui”. Per soli 434 mila sono sicuri gli “stanziamenti di bilancio”.

Nel quadro sulle risorse necessarie a realizzare il programma, i restanti 11,3 milioni (ben l’84% !!!) sono collocati nella oggettivamente sfuggente categoria “altra tipologia”.

Detto in altre parole: in questo 2025 più della metà delle opere pubbliche messe nel programma non ha ancora (e l’anno corre via veloce) una specifica copertura finanziaria. L’anno prossimo, il 2026, questa mancanza di copertura sale all’89% mentre raggiunge addirittura il 100% nell’anno ancora successivo: il 2027.

Nove euro su dieci necessari per finanziare le opere 2026 non si sa da dove arriveranno. E per l’anno successivo si sale addirittura a dieci euro su dieci.

E dei 3,4 milioni previsti per questo 2025 (l’anno in corso, l’anno su cui già molto si dovrebbe sapere) la disponibilità per adesso indicata supera di poco il milione e mezzo. E gli altri, l’altro milione e 800 mila euro?

Magari li troveranno tutti, sia per il 2025 che per il biennio successivo, ma per adesso le carte ci consegnano una realtà a dir poco incompleta. I “personaggi” (le opere pubbliche) sono praticamente alla ricerca di un “autore”. E di “formaggini” da spalmare sui “panini” ce ne stanno davvero pochi: il fantasma, per adesso, resta tale.

In queste condizioni sfugge il senso dell’operazione. Siamo nella realtà o nel libro dei sogni? Siamo nel mondo del vero o in quello della finzione? Gli aerei e i carri armati sono quelli propagandati da Mussolini oppure quelli (pochi davvero) di cui in effetti Mussolini poteva disporre?

Il sindaco – assessore al bilancio che per illustrarlo si avvale della dirigente e non spiega nè ai consiglieri né ai cittadini il motivo delle scelte fatte – ha un’idea, anche vaga, sul dove prendere i soldi per realizzare quelle opere? Può rassicurare che quel foglio, abbastanza vuoto, fatto approvare al Consiglio troverà presto una risposta adeguata nei fatti?

Oppure si limita a pisolare come se non toccasse a lui, e ai suoi colleghi assessori, darsi daffare in modo da riempirlo, quel foglio? E in modo da reperire i finanziamenti necessari per passare, su quelle opere da lui scelte, dalle promesse ai fatti?

CASA DELLA COMUNITA’: FINALMENTE UN PASSO AVANTI – Finalmente un passo concreto per quella che sarà “la casa della comunità” qui al Poggio. Mercoledì 22 gennaio (ore 11) sul cantiere dietro al Distretto di via Giotto verrà posta la prima pietra.

Saranno presenti – con Lorena Paganelli, direttrice della Società Salute “Area Pratese” – il presidente di Regione Toscana Eugenio Giani, il direttore generale USL “Toscana Centro” Valerio Mari e il sindaco del Poggio Riccardo Palandri.

Parte dunque, con fondi PNRR e regionali, il cantiere tanto atteso e di cui tanto in passato si era parlato. Il cantiere che costruirà un’opera importante per il diritto alla salute di noi poggesi.

Per la giunta Palandri una bella e utile eredità lasciata dalla giunta precedente (il permesso a costruire risale al 5 maggio 2023, uno fra gli ultimi atti della giunta Puggelli). 2,6 milioni di euro come importo dell’intervento. Soldi PNRR e di Regione.

Da allora non sono mancati ritardi, forse anche per la presenza di orti sociali e della palestra da poco ampliata con la tendostruttura. Tutto dovrà essere finito entro il giugno 2026.

E’ dal 2022 che Regione Toscana, dovendo attuare il PNRR nella specifica “missione” dedicata proprio a queste innovative strutture, aveva inserito la “casa di Poggio a Caiano”.

Dopo tre anni adesso sembra il momento giusto. I lavori, come da cartello esposto, dovevano iniziare il 13 settembre 2024. La conclusione, da non “bucare“, è indicata al 7 marzo 2026. In pratica poco più di un anno.

Per casa di comunità si intende un “luogo fisico e di facile individuazione nel quale i cittadini possono accedere per bisogni di assistenza sanitaria, socio-sanitaria a valenza sanitaria”. Qui lavoreranno “in modalità integrata e multidisciplinare tutti i professionisti per la progettazione ed erogazione di interventi sanitari e di integrazione sociale”.

Vista l’importanza della struttura, non resta che un augurio … “futurista“: speriamo facciano veloci. Speriamo non si perda altro tempo prezioso.

POGGIO (A CAIANO) E BUCA, di Mauro Banchini – 20 gennaio 2025 n. 83 (foto: autoprodotte e dalla rete)

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