In primis una buona notizia per Poggio: la nomina del nuovo direttore (una donna) per il Museo Soffici. Gli auguri da tutta la comunità poggese, e non solo, alla professoressa Giovanna Uzzani unica candidata. In secondo luogo qualche necessaria spiegazione su una polemica estiva, dalla destra poggese. Polemica, strampalata e boomerang, sulla qualità dell’aria nella pianura Prato/Pistoia. Per concludere con le (tante) voci sulle possibili candidature poggesi, con Fratelli d’Italia, per il Consiglio Regionale. E la Lega? (mb).

MUSEO SOFFICI: UNA NOMINA DI QUALITA’ – Un’aria finalmente buona!
Partirà dal primo settembre la direzione del museo Soffici affidata alla storica dell’arte Giovanna Uzzani. Un nome che è fin da subito apparso di qualità e sul quale si è osservata, anche sui social, una convergenza che fa bene sperare. Tanti e concordi gli auguri.
Studiosa del Novecento, già docente, autrice di numerosi saggi, collaboratrice di riviste specializzate, il suo nome è stato presentato dal sindaco in una conferenza stampa.
Uzzani segue la direzione affidata all’artista Mauro Moriconi, scelto da Palandri dopo essere stato molto attivo in campagna elettorale in suo favore. Per motivi non ancora del tutto mai chiariti, Moriconi dopo poco tempo rassegnò sue polemiche dimissioni.
Con l’arrivo di Uzzani – in molti, anche sul fronte destro, lo hanno riconosciuto – si torna a premiare la specifica professionalità (a iniziare la direzione del “Soffici” fu un’altra storica dell’arte: l’assai apprezzata Giulia Ballerini, collaboratrice del compianto Luigi Corsetti).

MUSEO SOFFICI: UNA SOLA CANDIDATA – Ma come si è arrivati alla nomina di Uzzani?
Non si è trattato di una scelta perché delle sole due candidature presentate (entrambe di genere femminile) solo una, quella appunto della professoressa Uzzani, è risultata valida. L’altra, presentata a soli due giorni dalla scadenza, non aveva i requisiti ed è stata esclusa.
Lo si scopre da una determina (qui l’atto) del 30 luglio con la quale l’apposita Commissione (tre dipendenti comunali) ha approvato i verbali per la valutazione dei requisiti.
Verbali che peraltro sono stati secretati e dunque sottratti alla conoscenza dei cittadini. Non si saprà mai, salvo accesso, chi era la candidata non in possesso dei requisiti.
La cosa certa è che il sindaco si è trovato davanti solo una candidata: appunto Giovanna Uzzani. Nominarla non è stato difficile.

MUSEO SOFFICI: TRE ASPETTI – Ad oggi non è ancora uscito il decreto di nomina. Si sa solo (qui l’atto) che l’incarico durerà fino al giugno 2028 e dunque fino alla scadenza del sindaco Palandri.
Il corrispettivo economico, salvo integrazioni successive, è di 4.800 euro lorde all’anno, dunque solo 400 euro al mese, comprensive di rimborsi spese.
A fronte delle responsabilità richieste e del lavoro da svolgere la cifra (ancora quella iniziale) è davvero bassa. Vedremo se almeno partendo dal 2026 ci saranno aumenti.
Un’altra questione su cui la nuova direttrice dovrà subito confrontarsi sta nelle risorse economiche messe in bilancio dalla giunta Palandri per sostenere le attività di un museo che è certo piccolo ma che ha una sua oggettiva rilevanza nel panorama non solo regionale.
Per organizzare iniziative di qualità (mostre, scambi, convegni …) occorrono, come ovvio, risorse anche economiche.
Sarà interessante capire se l’attuale amministrazione – sul piano della cultura assai piegata e piagata dall’assai costosa operazione “Visitazione” – sarà in grado di reperirle offrendo alla riconosciuta professionalità della nuova direttrice la necessaria sponda economica.
C’è infine un ultimo aspetto legato al fattore forse più delicato: i rapporti fra la parte politica e quella professionale.

QUALITA’ DELL’ARIA: POLEMICA AGOSTANA – Un’aria sconclusionata.
Con forte vis polemica da parte della giunta Palandri è stata di recente commentata una delibera regionale sulla qualità dell’aria.
Polemiche agostane, su cui però merita tornare per ricordare a tutti, l’importanza di andare sempre alla fonte: all’origine delle notizie.
Anche per non prendere cantonate o per non essere preso in giro da un potere interessato a far credere una cosa per l’altra.
Si tratta di una delibera (qui l’atto) adottata dalla giunta regionale presieduta da Eugenio Giani lo scorso 30 giugno su inquinamento e qualità dell’aria: una delibera che, in realtà, evidenzia un certo successo nelle politiche ambientali del centrosinistra toscano.
L’intera area Prato-Pistoia, con al centro il nostro Comune, più le aree urbane di Livorno e Siena, con questa delibera vengono infatti escluse dalle aree nelle quali determinati parametri di inquinamento sono superati.
Ottima notizia, dunque, basata su rilevamenti quinquennali (dal 2019 al 2024) presi attraverso determinate centraline.
Per Prato le centraline sono in via Roma (Fontanelle) e in via Ferrucci.
Due centraline che registrano, come ovvio, i dati di area vasta: non quelli nelle singole vie dei singoli paesi o delle singole città.

QUALITA’ DELL’ARIA: UNA TESI STRAMPALATA – Ma al Poggio è accaduta una cosa strana. Delibera regionale e allegato sono stati presi dagli amministratori comunali per sostenere una tesi stravagante.
Secondo Palandri il cambio di viabilità da lui voluto nella poggese via Vittorio Emanuele (doppio senso al posto del senso unico) avrebbe migliorato la situazione o non l’avrebbe peggiorata.
La delibera regionale è molto complessa anche sul piano tecnico. Forse non è stata letta a sufficienza prima di usarla in modo così improprio. Perché, in essa, nulla autorizza a sostenere una così strampalata tesi.
Oltretutto il cambio poggese di viabilità è avvenuto solo negli ultimi mesi (2024), mentre la rilevazione regionale si basa su dati dell’ultimo quinquennio.
Sotto il profilo politico, può addirittura trattarsi di un boomerang per una giunta comunale di destra visto che la delibera regionale pare, sul piano tecnico, un assist alla giunta Giani.
Lasciando pur perdere questo dettaglio, la polemica ferragostana della destra poggese ha riempito cronache e, soprattutto, social.
Ma leggendo l’atto, si comprende che lì si parla di tutto tranne che di via Vittorio al Poggio. Usarlo in modo furbesco confonde le persone.

QUALITA’ DELL’ARIA: L’IMPORTANZA DEL GREEN DEAL – Importante anche l’ultima parte dell’allegato (qui l’atto) di quella delibera-
Sono quattro pagine, da pagina 19, con indicazioni molto chiare, per i Comuni e per i cittadini, su come fare per mantenere (e migliorare) la qualità dell’aria.
Vengono fornite indicazioni che, tolta la polemica, dovrebbero farci riflettere sull’importanza del green deal (una strada su cui, specie a destra, oggi non mancano pericolosi stop).
Vengono dati indirizzi per una mobilità sostenibile e per tutelare la popolazione fragile.
Ad esempio: aumento e istituzione di nuove ZTL, estensione dei divieti di circolazione per autovetture datate, aumento delle aree con limite di velocità (30 kmh), divieto di bruciare all’aperto sfalci e potature, aumento dei tetti verdi, incremento per le scuole di pedibis e bicibus, intensificazione dei lavaggi invernali delle strade, istituzione almeno ogni mese di una domenica ecologica.
E si invitano tutti i Comuni (citato anche Poggio) ad adeguare a queste politiche “verdi” i propri strumenti di pianificazione. Ma al Poggio questa parte “green” deve essere sfuggita.

QUALITA’ DELL’ARIA: LA SOLUZIONE STA NEL VERDE – Insomma: la delibera regionale che alcuni politici della destra poggese hanno cercato di usare per sostenere che loro sono stati davvero bravi a rimettere il doppio senso su via Vittorio Emanuele perché tale scelta (che su quella via ha raddoppiato il traffico) avrebbe addirittura contribuito a migliorare la qualità dell’aria, quella delibera non può essere usata per dimostrare quello.
Ma quella delibera, addirittura, certifica che l’unica via per migliorare ancora la qualità dell’aria – dunque per farci respirare meno veleni e per avere meno inquinamenti di ogni natura – sta proprio nel green deal. Nelle politiche verdi. Che purtroppo, in molti, anche al Poggio, oggi cercano di contrastare.

QUALITA’ DELL’ARIA: UNA CENTRALINA AL POGGIO? – Se poi la giunta Palandri vuole davvero dimostrare che togliere il senso unico e mettere il doppio senso in via Vittorio ha tolto lo smog, la cosa da fare è una sola: far installare da ARPAT, con i metodi dovuti, una o più centraline specifiche per monitorare le diverse tipologie di fattori inquinanti.
In un paese – come è stato scritto in modo più o meno paradossale – “dove circola ogni giorno lo stesso flusso di mezzi in transito registrato al casello Autosole di Calenzano” – l’inquinamento è cosa troppo seria per lasciarlo alle polemichette. Più o meno agostane, ma sempre politiche.

VERSO LE REGIONALI: SORELLA D’ITALIA UNO – Un’aria di destra destra.
“Condivido tutto, però spero che il 12 e 13 ottobre al collegio di Prato votino me che mi candido nella lista civica “E’ ora” a favore di Alessandro Tomasi. L’obiettivo di tutti noi, al di là delle “poltrone” dovrebbe essere la vittoria di Alessandro perché il programma che depositiamo va realizzato!“.
Così Chiara Guazzini, consigliera comunale poggese, su Facebook l’antivigilia di ferragosto.
Replicava con una frecciata a un post elettorale – poggese – di Claudio Belgiorno, candidato alle regionali per Fratelli d’Italia. Già alle cronache, da consigliere comunale pratese, per una vicenda di rimborsi spese.
Una precisazione, sulle “poltrone“, da Guazzini in perfetto stile “non lo fo per voler mio ma …“.
Pare dunque certo, per sua stessa ammissione, che la consigliera Guazzini si candidi per le regionali nella lista “civica” del sindaco di Pistoia, esponente di Fratelli d’Italia.
Da qui, verso un collega di quel partito che cerca voti nella sua Poggio, un primo cortese “avvertimento” da Guazzini: al Poggio votate me. Ma nel gioco delle preferenze, i due faranno certo accoppiata.

VERSO LE REGIONALI: SORELLA D’ITALIA DUE – Ma anche l’assessora alla scuola Patrizia Cataldi, potrebbe essere in predicato di candidarsi, nel collegio pratese, per Fratelli d’Italia. Anch’essa dietro lo scudo di un “civismo” assai parecchio politico.
La sua possibile candidatura è già apparsa da tempo, non smentita, sulla stampa. Non è semplice, per un partito politico salito al 30%, disporre di un ceto politico davvero rodato e di provata esperienza.
Manca ancora un mese al deposito delle candidature e dunque presto vedremo se le due amiche poggesi tenteranno entrambe la corsa per l’ambito seggio in Consiglio Regionale.
Sarebbe davvero una notizia se Fratelli d’Italia pratese pescasse ben due sue candidate nello stesso piccolo Comune.
Ma è probabile, anche per i meccanismi delle preferenze, che una delle due sia costretta a rinunciare. Lo farà, e con quale spirito, Patrizia Cataldi? Magari giustificando il passo indietro con la sua indisponibilità a prendere la tessera di quel partito?
Oltretutto candidarsi può essere anche facile, ma poi si è obbligati a misurarsi, specie se già impegnate in ruoli pubblici, con l’aspetto più complicato: ottenere i voti.
E chissà se alla fine non salterà fuori, ma per un altro partito della destra, anche una terza candidata poggese, anch’essa impegnata in Comune. Vedremo.
Per la serie: al Poggio non ci s’annoia.
POGGIO (A CAIANO) E BUCA di Mauro Banchini 13 agosto 2025 n. 116 (foto dal profilo Facebook di Federico Pagliai)
