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Home»Comune»CIMITERO DEGRADATO, GRANDE FUGA PERSISTENTE, SFILATA “INCANTEVOLE”. DUE LAPIDI, UN PARCHEGGIO, UNA MOSTRA, FILIPPO E DONALD.
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CIMITERO DEGRADATO, GRANDE FUGA PERSISTENTE, SFILATA “INCANTEVOLE”. DUE LAPIDI, UN PARCHEGGIO, UNA MOSTRA, FILIPPO E DONALD.

Mauro BanchiniBy Mauro Banchini9 Febbraio 2025Updated:9 Febbraio 2025Nessun commento10 Mins Read
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Qui si parla del cimitero in degrado (inizio lavori promesso “entro l’anno”: solo annuncio o verità? Con quali soldi? Con quali tempi? E perché la delibera scrive cose diverse?). E poi la grande continua fuga dei dipendenti (ma che succede in quel palazzo?). Infine tre misteri: un doppione per far memoria delle foibe, una sfilata “natalizia” fatta a febbraio ma solo a invito e una mostra di cui nulla si sa. (mb)

LA “FUGA” E’ SEMPRE PIU’ GRANDE – Che succede in Comune? Perché sono fuggiti, da due anni, così tanti dipendenti? Perché continuano a fuggire? Perché il 2025 sta già assistendo ad altre due dipendenti che hanno deciso di andarsene altrove? Davvero è tutto normale oppure fughe così frequenti sono frutto di un disagio impossibile da superare? Può la giunta far finta di nulla?

Cosa determina questa difficoltà di rapporti fra amministratori e dipendenti? Può essere che tanti dipendenti, specie quelli obbligati a firmare carte, abbiano timore a farlo davanti ad amministratori incerti e insicuri? O cos’altro? Che dice il sindaco, responsabile primo anche del personale?

FOIBE: AL POGGIO LA MEMORIA E’ DOPPIA – Inaugurato il monumento (“semplice ma incisivo”, ha promesso l’assessore Piero Baroncelli) per il Giorno del Ricordo. La cerimonia è prevista questo lunedì 10 febbraio nello spazio verde in via Garibaldi, dalla parte opposta rispetto a padre Pio.

Per realizzare questa lapide che ricorda le tragedie avvenute al confine est dell’Italia nel dopoguerra, ma certo anche ciò che in quelle zone accadde prima, il Comune ha speso 9.500 euro.

Con questa nuova memoria, Poggio può vantare una sorta di record. Non devono essere infatti molti i Comuni, in Italia, con ben due luoghi distinti in cui far memoria delle Foibe.

Oltre a questo, infatti – in un giardino pubblico del Poggetto – tre anni fa venne inaugurato un altro spazio: anche in questo caso una semplice targa per ricordare i martiri delle Foibe.

L’Amministrazione di allora (centrosinistra) aveva aderito alla richiesta di una consigliera di opposizione (Valentina Lanzillotto, FDI) che aveva chiesto di individuare “uno spazio verde da dedicare ai martiri delle Foibe”.

Lo spazio venne individuato e, con il consenso dell’opposizione di allora (compresa la vicesindaca leghista di oggi) la targa (233 euro di spesa) fu apposta. Uno spazio di memoria e silenzio da poter riempire con iniziative varie.

FOIBE: FAR PARLARE LA STORIA – Qualcuno sui social, per tentare di spiegare il paradosso di due monumenti, ha sostenuto che “il giardino pubblico” del Poggetto, pubblico non sarebbe perché forse non ancora accatastato. Da qui la necessità di un altro monumento.

Magari, chissà, è davvero così. E in questo caso una pubblica amministrazione normale risolve veloce una questione formale. Detto questo è comunque chiaro che quello spazio al Poggetto – dove di recente la giunta attuale ha messo a dimora nuovi alberi riconoscendone dunque la natura “pubblica” – è un “giardino pubblico”.

Non è molto chiaro dunque perché realizzare al Poggio un secondo spazio di memoria se già al Poggetto ce n’era uno. Forse per sminuire, con il solito rancore inutile, ciò che “quelli di prima” avevano fatto?

In ogni caso è andata così: dal 10 febbraio 2025 le lapidi sono … due. Ottimo. Sarebbe comunque utile organizzare, con storici qualificati, approfondimenti sulle complesse vicende del confine orientale: specie in questo 2025, quando Nova Gorica e Gorizia sono capitali europee della cultura.

E specie dopo che i presidenti italiano e sloveno, Sergio Mattarella e Borut Pahor, tre anni fa, tenendosi per mano in segno di riconciliazione, misero corone di fiori sulla foiba di Basovizza e sul monumento ai quattro giovani antifascisti slavi uccisi. Per dire no ai crimini di ogni dittatura.

Nè sarebbe male, ad esempio, chiamare al Poggio, sulle foibe, la sensibilità di Simone Cristicchi. Con il suo notevole “Magazzino 18”.

PARCHEGGIO: UNA PROPOSTA – Divenuto sindaco, Palandri si è trovato dalla precedente amministrazione alcune eredità. Una riguarda il parcheggio nell’area ex Isidoro. Tutto era già pronto fin dalla primavera 2023. L’area era già acquistata. Il progetto già fatto. I soldi (tanti) già trovati.

Bastava solo spingere. E in poco tempo quel parcheggio, con le collegate sistemazioni viarie, sarebbe terminato.

Quasi due anni dopo, i lavori sono appena partiti e dovrebbero terminare (così indica il cartello di cantiere) entro metà maggio. Sarà certo così. Vedremo. Il rischio è perdere il finanziamento.

Il giorno dell’inaugurazione sarebbe bello e giusto se gli amministratori attuali dessero atto a chi c’era prima di aver operato bene e se il nastro venisse tagliato, insieme, dagli ultimi tre sindaci. Basterebbe poco. Sarebbe bello.

CIMITERO: UN DEGRADO CHE PREOCCUPA – Veniamo al cimitero. Forse in Comune hanno capito le condizioni incivili in cui versa. In una recente conferenza stampa è stato ammesso il “rischio chiusura” e sono state fatte alcune promesse. Tempi, avrebbe detto Adriano, assai poco “rock” e parecchio “lenti”.

Un annuncio, oltretutto, che se non seguito da fatti concreti, resta solo un annuncio da comunicato stampa.

L’assessore Mastropieri (lavori pubblici) ha sostenuto di stare aspettando, per la parte storica (il primo lotto: area “B”) “il via libera della Soprintendenza” (speriamo lo abbia chiesto da tempo e senza pasticci).

Poi ha promesso che quel lotto – la chiesa e i corridoi laterali – sarà fatto per primo. I lavori – ha aggiunto senza sbottonarsi troppo sui tempi – inizieranno “entro la fine dell’anno“. Costo (questa la cifra nel comunicato stampa. Ma non coincide con quella – 358 mila – indicata nella delibera) 258 mila euro. Appalto ancora da fare.

Ma entro la fine del 2025 – ha poi promesso – “partiranno” anche i lavori del lotto terzo (area “A”), l’area soggetta a evidente e pericoloso degrado, quella oggi messa peggio specie dopo il furto delle canale: furto avvenuto la scorsa estate e da allora mai riparato.

Questi lavori al lotto terzo (620 mila euro di costo) avevano ipotizzato di farli per ultimi: nel 2027. Benissimo se, adesso, li anticipano. Ma, annunci stampa a parte, manca chiarezza su non secondario dettaglio: dove trovare i soldi. E perché appena a metà dicembre hanno scritto, in delibera, altro?

CIMITERO: QUALCHE PASTICCIO – Nella seduta del Consiglio Comunale di metà dicembre (non dieci anni fa, ma solo due mesi fa), la maggioranza ha infatti approvato una cosa diversa. Sul cimitero, il documento di programmazione diceva altro e con cifre diverse.

Nell’elenco delle opere pubbliche da realizzare nel triennio 2025/27, tre i punti riguardanti il cimitero: 358 mila euro per il lotto primo (area “B”) da realizzare nel 2025; 300 mila per il lotto secondo (rimandato al 2026) e 620 mila per il lotto terzo (area “A”) rimandato al 2027.

Adesso, dopo neppure due mesi, si dice altro. Ma allora si dovrà tornare in Consiglio per cambiare la delibera? E perché alla stampa è stata annunciata, dandola per certa, una promessa che solo poche settimane prima – nell’unico atto che davvero conta: la delibera di Consiglio Comunale – era stata decisa in modo diverso?

Perché questo nuovo pasticcio? Dove troveranno, per far partire i lavori davvero entro questo 2025, i soldi necessari? Con mutui? Altrove?

E perché, sapendo che il cimitero è una delle criticità maggiori e che la giunta precedente aveva lasciato in eredità un progetto (da oltre due milioni di euro) per il restauro complessivo, fra il giugno 2023 e oggi non è stato fatto neppure un passo operativo?

Infine, pasticcio su pasticcio: che fine ha fatto il mutuo da 358 mila euro, trionfalmente annunciato ai giornali il 3 luglio 2024 e chiesto a Cassa Depositi e Prestiti? Perché una determina presa nel giugno 2024 per chiedere quel mutuo fu poi “annullata” nell’agosto successivo essendo costretti a una nuova determina?

CIMITERO: UNA GARA A TRE – E’ di pochi giorni fa l’atto con cui il Comune ha chiuso l’iter per la gestione dei servizi cimiteriali (custodia e sorveglianza, pulizia e cura, raccolta e smaltimento rifiuti, gestione operazioni cimiteriali, manutenzione ordinaria, gestione illuminazione votiva e impianti).

Una concessione valida tre anni (2025/27). Con un valore che nel triennio sfiora i 650 mila euro. Si è svolta una gara.

Hanno partecipato tre soggetti: due coop sociali e la Misericordia del Poggio. Vincitrice è risultata una delle due cooperative, con sede a Torino (la cooperativa sociale “Barbara”) seguita dall’altra coop (“Sintesi-Minerva”). Terza la Venerabile Confraternita della Misericordia di Poggio a Caiano.

Ancora, al Poggio, nessuna reazione davanti a una vicenda che, certo, interessa molti ambienti.

UN FUOCO DI “PAGLIA” – Per fare l’ultimo evento “natalizio” (la sfilata dei cappelli di paglia alle ex Scuderie lo scorso 1 febbraio, quando il Santo Natale ormai c’azzeccava poco) il Comune del Poggio ha deliberato una spesa massima “fino a 4 mila euro”. Di questi, per adesso, ne sono stati spesi 3.350. Altri 500 li ha messi il Comune di Carmignano per promuovere i suoi prodotti locali. Signa, dagli atti poggesi, non risulta averci messo nulla.

La sfilata – questo il sobrio comunicato stampa del nostro Comune – “ha letteralmente incantato i presenti” (l’ingresso era “su prenotazione” e a invito. I presenti, molto ridotti causa la scarsa capienza della sala, facevano parte del giro: politici vari, modelle che sfilavano, parenti, amici.

Di tale evento sfuggono almeno due aspetti: sia il collegamento con il Natale (visto che l’evento chiudeva un cartellone di iniziative “natalizie” fra i Comuni di Signa, Carmignano e Poggio) sia la sua utilità pratica per gli scopi ufficialmente dichiarati (promuovere cultura, turismo e prodotti locali).

Sarebbe utile a tal proposito una rassegna stampa per verificare dove, oltre alle cronache paesane, l’evento abbia davvero “bucato”, chi ne abbia parlato, chi se ne sia accorto e il senso di spendere così soldi pubblici.

SOFFICI: UNA MOSTRA PER “FIGURA” – E’ cosa normale, quando una mostra d’arte finisce, dare le cifre sui visitatori. Per capire se è stata un successo o un flop o una via di mezzo.

Al Poggio non funziona così. A molti giorni dalla chiusura di “Figura per figura” (la mostra per ricordare i 60 anni dalla morte di Ardengo Soffici) nessuno ha fornito un dato.

E’ stata la prima iniziativa interamente ascrivibile al nuovo direttore del museo Soffici. A oggi manca un qualunque resoconto pubblico.

Facile pensare che se fosse stata un successo, di pubblico ma anche di critica, non ci sarebbe certo stato motivo per tenere nascosti numeri trionfali o rassegne stampa prestigiose. Dunque è stato un flop? Boh!

Rimasta aperta dal 30 novembre al 25 gennaio nelle ex Scuderie (gratuita per i poggesi, appena 3 euro per gli altri), la mostra è costata al nostro Comune quasi 20 mila euro. Non poco.

Oltre al resoconto sui numeri (meglio se certificati) dei visitatori sarebbe anche normale poter contare su una rassegna stampa: strumento fondamentale per comprendere quali testate, oltre a quelle paesane e provinciali, ne hanno scritto.

L’augurio è che la documentazione venga presto resa nota. Della trasparenza non bisogna mai aver paura.

POGGIO, CHARLOTTESVILLE E TRUMP – Può il Comune del Poggio, gemellato con Charlottesville in Virginia (USA) nel nome di Filippo Mazzei, assistere senza battere ciglio a ciò che sta accadendo negli USA a trazione Trump/Musk?

Può la nostra vicesindaca esaltare il presidente Trump come “l’uomo giusto al posto giusto” anche se uno dei suoi primi atti, davvero vergognoso, per non parlare degli altri, è stato scaricare sui (sic) disabili la colpa di uno scontro aereo sul cielo di Washington?

Può il nostro Comune, bene impegnato sulla memoria per Shoah e Foibe ma anche gemellato con una comunità USA, tacere sui cinici progetti affaristico/immobiliaristi di Donald Trump secondo cui i palestinesi dovrebbero essere “deportati” dalla loro terra (per adesso Gaza, ma domani – chissà – anche Cisgiordania) perché lì qualche riccone, sui decine di migliaia di cadaveri, possa costruirci resort di lusso, casinò, villaggi turistici?

Possibile ricordare le sofferenze dell’esodo giuliano dalmata e non essere scandalizzati dall’esodo a cui, oggi, si vorrebbe costringere due milioni di palestinesi?

POGGIO (A CAIANO) E BUCA di Mauro Banchini, 9 febbraio 2025 n. 85 – foto scattate nel cimitero di Poggio a Caiano domenica 9 febbraio 2025.

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Mauro Banchini
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