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Home»Comune»CENTRI ESTIVI IN SONNO, FESTIVAL FIACCO, STREAMING KO, AFFIDAMENTI DIRETTI. E UNA SORELLA CANDIDATA.
Comune

CENTRI ESTIVI IN SONNO, FESTIVAL FIACCO, STREAMING KO, AFFIDAMENTI DIRETTI. E UNA SORELLA CANDIDATA.

Mauro BanchiniBy Mauro Banchini6 Luglio 2025Updated:6 Luglio 2025Nessun commento9 Mins Read
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Alcune questioni che sarebbe bello non essere costretti a evidenziare. Ma se l’informazione, anche quella piccola, tacesse, rinuncerebbe al suo ruolo: essere pungolo per i potenti perché le cose si facciano meglio e sveglia per i cittadini per non scordarsi di esserlo. Nella prossima puntata: lo strano caso di un sindaco che non difende il suo Comune ma preferisce accettare una “multa” dalla Corte dei Conti, senza contestarla come avrebbe potuto e dovuto fare, solo perché così può criticare il sindaco precedente. Senso delle istituzioni? Purtroppo zero. (mb)

CENTRI ESTIVI: UN RITARDO EVIDENTE – Quest’anno, sui centri estivi over 6 anni, qualcosa non ha funzionato.

Il Comune ha iniziato molto tardi a cercare le associazioni disponibili. Pochi giorni fa si è fatta viva la Misericordia: disponibile a organizzare qualcosa per i bambini 6-11 anni. Ma i periodi coperti saranno appena due (dal 14 al 25 luglio e dal 25 agosto al 5 settembre).

Restano scoperte le due settimane iniziali di luglio e quasi tutto agosto. E per essere certi che le attività ci saranno davvero, bisognerà attendere i fine settimana. Per partire occorrono infatti almeno 10 iscritti, altrimenti nulla.

Alternative per chi lavora e per chi ha bisogno di una diversa copertura? Ci sono, ma bisogna andare … a Prato. Qui altri organizzano qualcosa. Ma a Prato, non al Poggio.

Ancora più deludente la previsione per i più grandi (12-14 anni). Potranno partecipare a un centro. Ma solo dal 1 al 5 settembre.

Non è chiaro il perché di questo ritardo da parte del Comune verso un’offerta che, così, non aiuta le famiglie.

La cosa certa è che molti avranno cercato altrove: in fra una fra le tante proposte che nei comuni vicini sono state organizzate. E comunicate nei tempi giusti.

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FIAT LUX ALL’EMPOLESE – Interessante una determina (qui l’atto) adottata dal dirigente lavori pubblici, stretto collaboratore dell’assessore Mastropieri, quello condannato dalla Corte dei Conti.

E’ stato deciso di affidare all’esterno la “verifica ordinaria degli impianti elettrici” in tutti gli edifici comunali. Sentendo una sola ditta, il Comune ha deciso di spendere 21 mila euro per 42 mesi (da oggi al 31 dicembre 2028) per verificare non è ben chiaro cosa.

Forse ci sono edifici pubblici (scuole, uffici, musei) non a norma con gli impianti elettrici? E fino a ora chi svolgeva questo compito?

Ci si è rivolti a una azienda non locale ma di Empoli (“Elettroline srl”): la stessa dalla quale sono stati acquistati, con 2.500 euro, 7 condizionatori portatili con la motivazione che quella “risulta essere la ditta maggiormente fornita della zona in grado di rispondere tempestivamente alle esigenze dell’Ente“.

La stessa ditta empolese, adesso, è stata scelta di nuovo. Il Comune le dà 500 euro ogni mese fino a tutto il 2028 per una verifica che, se ha un senso, dovrebbe portare a precise certificazioni (ma la determina su questo è molto vaga).

RIFIUTI: A CHI SPETTA SMALTIRLI? – Invece che protestare con ALIA per le (eventuali) sue carenze nello “smaltimento rifiuti in varie zone del Comune di Poggio a Caiano”, sempre lo stesso dirigente ha firmato una determina per “affidare a uno specialista del settore” quello stesso servizio. E’ stata scelta “Ecoambiente green srl” per un importo di 4.270 euro.

La determina (qui l’atto) non spiega perchè questo servizio non viene fatto, come logico, da ALIA (già pagata) né perché è stato necessario affidarlo a una azienda privata. Né è spiegata la durata di questo servizio né i luoghi da cui smaltire i rifiuti.

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PALASPORT: EPPUR SI MUOVE? – Un’altra determina (qui l’atto) dello stesso dirigente riguarda quel Palazzetto dello Sport che la giunta Palandri, fin dall’inizio, decise di chiudere. E di chiuderlo nonostante il motivato parere contrario dell’opposizione secondo cui Palandri avrebbe potuto benissimo iniziare a ristrutturare uno spazio certo bisognoso di restauri, ma senza chiuderlo del tutto.

La chiusura, secondo l’opposizione, fu motivata solo dalla polemica della nuova giunta contro gli amministratori precedenti accusati di aver messo a rischio i frequentatori della struttura. “Tutta colpa di chi c’era prima“.

Dopo due anni di chiusura, qualcosa di nuovo pare finalmente muoversi: con un affidamento diretto a un libero professionista pratese e con una spesa di circa 3 mila euro, si incarica lo stesso di presentare, ai Vigili del Fuoco, la pratica preliminare antincendio. Evviva!

Ma perché tener chiuso un palazzetto che poteva continuare a operare?

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RIFIUTI E TARIC: IL SINDACO APPROVA – Interessante, sui rifiuti, una delibera (qui l’atto). Riguarda un argomento che tanto sta facendo discutere i poggesi che, passati da TARI a TARIC, erano convinti di pagare meno se avessero rispettato il nuovo sistema.

In realtà nei primi mesi di tariffa corrispettiva il risparmio non è evidente. C’è chi sospetta che a fine anno pagheremo assai più.

La giunta del Poggio (va riconosciuto a suo merito: davvero abile a scaricare sempre su altri compiti e ruoli che sarebbero propri. In questo caso vigilanza e sostegno ai cittadini) la giunta Palandri se n’è lavata le mani: ha scaricato tutto su ALIA, ha rinunciato a svolgere un qualunque suo ruolo, ha invitato i cittadini a rifarsela, ma da soli, con ALIA.

Però adesso salta fuori questa delibera. La Giunta ha deciso di “prendere atto” (dunque di accogliere in pieno) tutto ciò che ALIA ha messo in piedi: sia il piano economico-finanziario per la gestione dei rifiuti urbani e sia le tariffe unitarie per l’anno in corso. Non un cenno di protesta, in quella delibera, non un distinguo. Adesione totale.

COLLINE FIACCHE – Un “delle Colline 2025” che appare sottotono, quello peraltro iniziato con una scelta lodevolmente “furba”: un concerto – nella Villa Medicea con scontato successo di pubblico – in ricordo di Fabrizio De Andrè, il cantore dei fragili e degli ultimi, l’artista fiero di andare “in direzione ostinata e contraria”.

Gli altri quattro eventi (due a Prato, uno a Carmignano e uno in Santa Cristina) sono compresi fra il 10 e il 18 luglio.

Vedremo a consuntivo, ma l’impressione è che la direzione artistica – la stessa che in passato l’attuale vicesindaca non avrebbe avuto remore a definirla “komunista” – sia stata costretta a tirare la cinghia rispetto a una giunta che a questo tipo di festival (46 ma edizione) non deve crederci molto.

Non hanno però trovato il coraggio di pensare a qualcosa di più “loro”, di maggiormente “identitario” rispetto a una cultura non molto a suo agio con certo tipo di musica giovanile. E per avere pubblico si sono affidati al pensiero, non certo “sovranista“, di Faber.

Aveva puntato molto, l’assessora Bresci, sugli sponsor e ne ha ottenuti due (Publiacqua e Fondazione Cariprato). Non è stata ancora resa pubblica l’entità dei soldi forniti da due soggetti certo di peso.

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COLLINE IN USCITA: 40 MILA – Le cifre sicure sono altre. In entrata i 4 mila euro concessi dal Comune di Carmignano per ospitare il concerto alla Rocca e gli 11 mila euro dal Comune di Prato per i due concerti alla Lazzeriniana. Le spese, per adesso, già sfiorano i 40 mila euro.

Un aspetto strano è che i costi per tutti gli artisti (9.700 euro) equivalgono ai costi per la direzione artistica (9.500 euro). Una lunga serie di spese (ufficio stampa, promozione social, noleggio sedie, fotografo, catering …) fanno salire il totale, salvo ulteriori spese, a 39.747,06 euro.

Da notare che su 5 eventi solo due sono a pagamento: cioè soltanto da due concerti (gli altri tre sono a ingresso gratuito) ci si possono aspettare ricavi. Uno a Prato e uno a Carmignano.

UNO STREAMING CHE NON FUNZIONA – Di nuovo, nel Consiglio, problemi con lo streaming. E’ successo nell’ultima seduta, 30 giugno, convocata nella canicola delle ore 17.

Solo chi era presente (consiglieri, assessori o poco più) è riuscito a capire. Gli altri, i collegati da remoto, non hanno capito nulla: il segnale video inquadrava solo la presidenza, quello audio andava a singhiozzo.

A pensar male (ma i motivi saranno certo altri: magari incapacità a collegare un semplice cavetto) può venire il dubbio che lo facciano apposta per nascondere le loro defaillance.

Tutto ciò nell’anno di grazia (anche tecnologica) 2025: un anno nel quale perfino il Comune di Vattelappesca di Sotto riesce a far seguire ai suoi cittadini, grazie a un banale e normale streaming, ciò che accade in aula.

Qui al Poggio, invece, da mesi un disservizio impossibile da tollerare. E il problema non è né economico né tecnologico. Basterebbe poco per tornare, come accadeva fino a un anno fa, ad essere anche noi … normali.

===

SORELLA (D’ITALIA) – Patrizia Cataldi, assessora “civica”, adesso è dunque in quota Fratelli d’Italia? E davvero potrebbe essere candidata, per quel partito, alle elezioni regionali di ottobre? O è un caso di omonimia?

Il suo nome, senza smentita, è uscito in cronaca pratese. Vedremo se si candiderà e se sarà la sola, fra i consiglieri comunali poggesi, a farlo. Da sempre in tanti danno per probabile candidata, nella Lega, Diletta Bresci.

ELEZIONI 2023: UN “ERRORE” MISTERIOSO – La notizia fa tornare attuale una vicenda sui cui nessuno ha mai fatto chiarezza. Alle amministrative 2023 Cataldi, dopo Bresci, fu la più votata. Molto conosciuta in paese, prese 190 preferenze individuali. Ottimo risultato.

Ma subito dopo, scelta da Palandri come assessora, una sorpresa: Cataldi si dimise da consigliera. E lo fece per far posto alla prima dei non eletti (Chiara Guazzini: 61 preferenze).

Cataldi dette una spiegazione grave. Altrove sarebbe scoppiato un caso.

Ci sarebbe cioè stato, ai seggi poggesi, “un errore di trascrizione nelle preferenze ottenute da Chiara Guazzini in sede di scrutinio elettorale”. Senza quel tale “errore” – sostenne Cataldi – Guazzini sarebbe entrata subito in Consiglio al posto di un altro.

Nessuno, in verità, ha mai capito a che tipo di “errore” ci si riferisse e se quel citato “errore” c’era stato oppure no. A questo punto nessuno saprà mai cosa c’è stato. Dietro. Di strano.

POGGIO (A CAIANO) E BUCA di Mauro Banchini 6 luglio 2025 n.112

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