Qui si parla delle feste appena trascorse e, soprattutto, di una pista per pattinare sul ghiaccio. Si riepilogano le spese e si fanno domande. Dieci. Seguiranno altri racconti, e altre domande, su due vicende – culturali – che stanno facendo discutere: il mancato ruolo del Comune di Poggio dopo il necessario spostamento della “Visitazione” e la scelta del nuovo direttore per il museo Soffici.
UN NATALE FRA DUE (E ALTRE) GUERRE – Premessa dovuta: un sincero grazie a chi, in diversi modi, anche qui al Poggio si è impegnato per organizzare – con presepi e luci, musiche e canti – un Natale nel mezzo di due guerre (una delle quali proprio nelle terre calpestate da Gesù) che, insieme alle guerre dimenticate, confermano non solo la crudeltà ma anche la stupidità di ogni guerra.
Detto questo (che poi è la cosa più importante) veniamo ad altro, certo minimale. Per affrontare Natale il Comune ha deliberato, in più atti, una cifra over 29.500 euro. A cui occorre aggiungere altri 10.500 circa di un preventivo presentato al Comune dalla Pro Loco per tre iniziative (la pista di ghiaccio, il presepe, un concerto scolastico) sulle quali il Comune ha concesso, alla Pro Loco, 3.500 euro. E si arriva dunque a un complesso di 40 mila.
A questo occorrerà aggiungere – con probabilità a carico del Comune – le spese per l’acqua e per l’energia necessarie al funzionamento di una energivora pista di pattinaggio su ghiaccio.
Alla cifra di 40.000 euro si arriva mettendo in fila atti pubblici (salvo altri che fossero sfuggiti) tutti consultabili in Albo Pretorio. Per la cifra complessiva finale che l’intera comunità poggese (Comune, Pro Loco, singoli commercianti, sponsor) ha sostenuto per le feste appena trascorse bisognerà aspettare le bollette di Enel e Publiacqua.
UN NATALE DA 40 MILA – Analizzando i vari atti pubblici adottati dal Comune, troviamo circa 3.000 euro per cinquemila depliant turistici bilingue (italiano e inglese); altri 14.500 euro all’azienda che ha curato l’installazione delle luminarie; altri 2.000 euro per acquisto e montaggio di un casottino destinato a contenere, in piazza Risorgimento, i contatori ENEL; altri 6.500 euro per iniziative varie (concerti, compreso quello di capodanno, e casa babbo natale); nonché 3.500 euro dati alla Pro Loco poggese su, appunto, un preventivo di spesa da 14.000 euro dedicato alle tre iniziative sopra citate.
Il totale impegnato dal Comune supera dunque i 29.500 euro a cui vanno aggiunti altri 10.500 euro contenuti nel citato preventivo presentato da Pro Loco (e intuibilmente coperti dalla stessa Pro Loco e, presumibile, da una raccolta effettuata fra i commercianti e sponsor). Ecco dunque come si forma la cifra di 40.000 euro a cui andranno aggiunte le spese (acqua, energia elettrica) necessarie per far funzionare la pista di ghiaccio.
SPESE NATALIZIE: PRO E CONTRO – Su queste spese di fine anno i pareri possono essere discordanti. Quasi tutte le amministrazioni comunali, di qualunque colore politico, le affrontano ritenendo giusti o comunque giustificabili i soldi pubblici messi in quella direzione. Luci e musiche fanno allegria e il clima natalizio legittima tutto. Anche perché, si dice, ciò può aumentare nei consumatori la voglia di entrare nel negozio sotto casa. E, dunque, dare una mano importante all’economia locale.
Solo pochissime amministrazioni comunali, nel contesto populista, scelgono strade diverse: poco popolari, alternative, controcorrente. Rinunciare, cioè, a queste spese giudicate superflue destinando i corrispettivi – nello spirito, cattolico o laico che sia, di un Natale più coerente con il Bambino nato al freddo – verso altro: magari verso situazioni di reale emarginazione. Ogni idea, a tale proposito, è certo legittima. Con i suoi pro e i suoi contro.
PISTA PATTINAGGIO: ANNUNCI E RISULTATI – Qui al Poggio la novità molto sbandierata di quest’anno è stata la pista di pattinaggio su ghiaccio. Il resto (luci, presepi, concerti) più o meno è stata una normale ripetizione di quanto fatto negli anni precedenti.
Piste di ghiaccio per pattinare anche se all’aperto si sfiorano 20 gradi, sono anni che vengono montate un po’ ovunque: grandi o piccole, in città e nei paesini. Nulla di innovativo. Sono considerate divertenti, anche se non mancano obiezioni fra gli ambientalisti più rigidi visto il loro costo energetico assai elevato.
Attivata con qualche difficoltà iniziale, la pista poggese ha sottratto spazio ai parcheggi in piazza Risorgimento. Ma il sacrificio è stato giudicato utile in vista del beneficio sperato. Si era infatti ipotizzato, con forte battage mediatico e social, un forte ritorno di visite e dunque anche di vendite per i commercianti poggesi, specie per quelli nella zona della pista.
Fino dai primi di dicembre la Giunta Palandri, per la quale questo era il primo Natale, ha magnificato una grande “rivoluzione” rispetto alla presunta “debolezza” dei Natali precedenti. Sono stati promessi effetti speciali e meraviglie. Gli agit prop sui social hanno dato una mano ad aumentare l’attesa, a coprire qualche buffa défaillance, a esaltare il mitico cambiamento del Natale 2023 rispetto a prima.
Il clou, la meraviglia delle meraviglie, era la pista ghiacciata. Era questo il traino, con la sua presunta novità, annunciato non solo per far divertire grandi e piccoli ma soprattutto – e questo aveva una sua evidente importanza – per le auspicate maggiori vendite dei piccoli commercianti poggesi purtroppo già colpiti, come tutti i commercianti italiani, dalla concorrenza dei grandi centri commerciali e del commercio online.
Passate le feste, inevitabile e giusto chiedersi, visto che si tratta anche di denari pubblici, come la pista di pattinaggio sia stata utile rispetto agli annunci. E formulare qualche laicissima domanda sperando in adeguate risposte. Dieci piccole domande che di sicuro troveranno precise risposte pubbliche da parte, per le rispettive competenze, di Comune e Pro Loco.
PISTA PATTINAGGIO: DIECI PICCOLE DOMANDE
- Chi paga le spese (fornitura di acqua e di energia elettrica) necessarie per il funzionamento della pista: le paga, come naturale, il gestore magari con un contributo di Pro Loco e/o Comune oppure le paga tutte il Comune?
- Quando le bollette saranno state pagate, gli importi saranno pubblicati sui siti istituzionali di Comune e Pro Loco?
- A chi è stata affidata la gestione della pista: a una società professionista del settore oppure ad altro soggetto?
- Quanti fra dicembre 2023 e gennaio 2024 sono stati i fruitori di tale impianto?
- E dunque quanto ha incassato il gestore nel periodo di apertura della pista?
- La pista ha avuto il riscontro sperato sull’incremento di vendite da parte dei commercianti poggesi?
- Cosa pensano a tale proposito gli esercenti e loro categorie?
- La pista ha attirato, come annunciato e sperato, flussi di persone provenienti da altri paesi e città vicine?
- E’ possibile avere – come in altre realtà a noi vicine – cifre, il più precise e attendibili possibile, circa tale afflusso?
- La pista sarà riproposta il prossimo anno?
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PS)- Partita male fra la delusione, nei primi giorni, di chi aspettava di pattinare sul ghiaccio e invece si trovava a nuotare nell’acqua visto che il ghiaccio non riusciva a formarsi, la pista è finita ancora peggio: in una situazione, assurda, che sarebbe piaciuta a Kafka.
I permessi per occupare il suolo pubblico, infatti, scadevano (ordinanza PM n. 201 del 24 novembre 2023) alle ore 21 di sabato 13 gennaio 2024. Dunque entro quell’ora la pista avrebbe dovuto essere smantellata. Ciò non è accaduto e dunque la PM, per salvare capra e cavoli, è stata costretta a un’altra ordinanza (la n. 8 del 13 gennaio) per “prorogare” fino a giovedì 18 gennaio l’occupazione di suolo pubblico per quella sfortunata pista.
In altri termini: qualcuno (chi: la Pro Loco? il gestore?) si era dimenticato di smantellare la pista entro la data giusta (13 gennaio) e la PM ha dovuto in fretta e furia confezionare una “proroga”: ma non per tenere ancora aperta la pista a vantaggio dei pattinatori e dei commercianti bensì … per smantellarla. Situazione kafkiana anche perchè il (costoso) ghiaccio sulla pista è stato mantenuto – almeno lunedì 15 gennaio – anche in presenza di una pista chiusa con tanto di nastro tutto attorno. e questo consente anche un’altra domanda: l’undicesima.
- Chi ha pagato, al Comune, l’occupazione del suolo pubblico nella piazza Risorgimento e con quale cifra nei 52 giorni fra il 28 novembre 2023 e il 18 gennaio 2024? La Pro Loco? Il gestore? Nessuno?
SEGUONO, NELLE PUNTATE SUCCESSIVE, ALTRE DOMANDE SU DUE VICENDE POGGESI DI NATURA CULTURALE: LO SPOSTAMENTO DELLA “VISITAZIONE” DEL PONTORMO DA CARMIGNANO A PRATO BYPASSANDO POGGIO E L’INDIVIDUAZIONE DEL NUOVO DIRETTORE PER IL MUSEO “SOFFICI”.
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POGGIO (A CAIANO) E … BUCA – di Mauro Banchini, 15 gennaio 2024 – n. 39