“Per il mio film sulla sua vita ho avuto come collaboratrice la figlia, Francesca Romana. Lei faceva da segretaria particolare al padre. E lui la retribuiva non mettendola a carico della casse dello Stato, ma destinandole parte dello stipendio che lui prendeva come capo del governo. Insomma, fare un film sulla sua vita è stato come fare un bagno in acque molto pulite”.
Così Liliana Cavani ricordando su “Sette” di qualche settimana fa (letto solo questa mattina) Alcide De Gasperi e il film da lei girato sulla vita dello statista trentino. Un dettaglio che non so perché mi ha colpito: o, forse, lo so fin troppo bene.