Religioni. “Si può essere diversi e molto amici”. E’ partito così padre Guidalberto Bormolini, monaco cristiano, nel moderare un incontro sul rapporto fra misericordia e accoglienza nelle grandi tradizioni religiose e sapienziali: incontro che si è svolto a Prato, in un affollato spazio della Biblioteca Lazzerini e in un caldo pomeriggio di inizio estate. Un incontro fra esponenti del buddhismo e dell’induismo, dell’ebraismo e del cristianesimo, del mondo islamico e di un mondo teoricamente agnostico o non credente o qualcosa del genere.
Volutamente priva dei richiami a chi fra i relatori esprimeva quelle posizioni, ecco qualche appunto dal taccuino su una occasione buona, nelle città dalle tante etnie, per riflettere su temi altri e alti.
• L’Italia è un Paese “ricco”, nelle diverse accezioni di quel termine, perché tante volte è stato invaso: non ci fosse stata qualche invasione non potremmo, ad esempio, avere uno fra i gelati più buoni nel mondo.
• Sui temi dell’accoglienza non è un caso che tutte le religioni dicano la stessa cosa ed è comunque necessario investire sulla educazione dei più giovani: la scuola non è il luogo dove risparmiare.
• Vuoi essere felice? Diventa altruista.
• L’altro da noi è importante per noi perché ci fa vedere ciò che sta “dietro la nostra testa” e che, per questo, noi non possiamo vedere.
• Dobbiamo investire nei giovani: per educarli all’interiorità.
• Il dialogo fra religioni è la via migliore da perseguire: sbaglia chi pensa che non fare il presepio nelle scuole italiane, a Natale, sia una risposta in termini di rispetto per le religioni altre. Ogni religione, al contrario, abbia modo di portare le proprie di feste.
• Oggi è la paura, la paura degli altri, a contagiare buona parte dell’Europa con uno spauracchio in genere mosso da questioni politiche.
• L’arrivo di altre culture è sempre un arricchimento.
• Misericordia come modo di essere protesi al bene integrale degli altri.
• Una dimensione della misericordia è il perdono, che nullaltro è se non la capacità di ricominciare.
• La misericordia è il modo con cui Dio è l’uomo camminano insieme.
• Il Creatore ha fatto scendere la misericordia sulla terra prima della sua rabbia.
• La radice comune di questi nostri ragionamenti è sempre il grembo materno, il luogo dove ognuno di noi è stato inizialmente protetto con l’amore.
• Attenzione perché c’è qualcuno, nel mondo, che per questioni economiche, finanziarie e di potere, innaffia di continuo le nostre paure.
• Oggi tutti noi siamo, contemporaneamente, vittime e complici nei grandi mutamenti: e troppo spesso non ci ribelliamo, restiamo ignavi. Bisogna smettere di essere stupidi.
E Guidalberto Bormolini, nella conclusione, si è fatto aiutare da Malachia (3,16): Allora quelli che temono l’Eterno si son parlati l’uno all’altro e l’Eterno è stato attento ed ha ascoltato; e un libro è stato scritto davanti a lui, per conservare il ricordo di quelli che temono l’Eterno e rispettano il suo nome.