Provo un certo fastidio, a volte una vera allergia, verso le “giornate”. Fra internazionali e mondiali, locali e regionali, civili e religiose, serie e ridicole ce ne sono troppe e finiscono per annullarsi l’una con l’altra in un effetto marmellata che distrugge anche le intenzioni più nobili. Oggi, a proposito, è la Giornata mondiale dei poveri.
Istituita da Papa Francesco, non rappresenta certo una novità almeno per chi ha un minimo di frequentazione con il messaggio evangelico (quello che fa diventare “angolare” la pietra “scartata” dai costruttori) e con la dottrina (quella che ci ricorda di continuo le ragioni della solidarietà verso i più fragili. Solidarietà che – spesso ce lo scordiamo – non è filantropia, avendo sempre a che fare con la ricerca delle cause di tante ingiustizie).
Ciascuno faccia, in questa particolare “Giornata”, ciò che crede meglio. Faccia qualcosa per i poveri o faccia nulla. Inviti un povero cristo a tavola o aumenti l’offerta per la Caritas. Se ne ricordi anche domani oppure no.
Ho però un piccolo consiglio, almeno a quelli che amano il cinema: forse fate ancora in tempo a vedere “The square”, intelligente film svedese (ha vinto la Palma d’oro a Cannes, è in corsa per l’Oscar) che da una angolatura assai particolare, quella dei benestanti, tenta di raccontare il mondo dei vinti. Mendicanti e dementi, abitanti di quartieri a rischio e ladri che convivono, nella stessa città, con una minoranza fatta da intellettuali e ricchi con belle macchine e pretese di intelligenza sempre, comunque, politicamente molto corretta e, all’apparenza, assai disponibile. Però, nella sostanza, cinica e ipocrita. Fredda e inutile come tanti acquisti nella “modernità” di un centro commerciale.
C’è molto da ragionare, usciti da questo film. Su coscienza e incoscienza, tolleranza e diversità, su amore e amicizia, media e informazione, su arte e violenza, povertà e ricchezza, su noi e il nostro prossimo, su giustizia e innocenza. Vedere un film, spendendo quei pochi euro, può risultare utile: anche per il ragionamento, di fede e cittadinanza, tentato da papa Francesco con l’indizione di questa giornata che dovrebbe parlare alla nostra coscienza. Più utile, certo, che mettere qualche inutile euro in qualche rassicurante busta.