Adesso che ho più tempo per leggere, posso, a ragione, scrivere una cosa che va a tutto vantaggio di un quotidiano (“Avvenire”) del quale mi è sempre capitato di mettere da parte pagine intere, per successive letture slegate dalla attualità più stretta.
Oggi, domenica 10 aprile 1986, ad esempio, da “Avvenire” ho tagliato, mettendole da parte, un sacco di pagine: l’inserto di Papa Francesco con i primi 88 paragrafi sulla “letizia dell’amore” è scontato (anche se, ovviamente, non mancherò di comprare il testo intero in volume). Nelle pagine culturali, note come “Agorà”, sta un ottimo approfondimento sul rapporto fra sinistra storica e tematiche etiche (“Sorella sinistra dove sei?” È il titolo). Si confrontano il presidente dell’Istituto Gramsci, Giuseppe Vacca, il deputato piddino (fino a quando?) Gianni Cuperlo, il sociologo già sessantottino Paolo Sorbi e il senatore Stefano Lepri. Un forum, tenuto qualche giorno fa nella redazione romana di “Avvenire”, utile per capire come una certa sinistra rischi di trovarsi spiazzata fra sue antiche radici e intrecci etici sempre più complessi.
Sempre in “Agorà” di oggi, alcune recensioni su film che purtroppo assai difficilmente vedremo nei nostri cinema. Nelle pagine internazionali (“Mondo”), ho tagliato un servizio che arriva dal Bangladesh: una strage silenziosa (117 abitanti al giorno. 43 mila morti all’anno) sui pozzi d’acqua avvelenati dall’arsenico. Non ne parla nessuno.O ne parlano con “brevi”.
Dall’Italia (“Attualità”) un’altra pagina staccata riguarda un tema – i trucchi che secondo la magistratura sarebbero in uso per alterare le analisi sugli scarti di idrocarburi – su cui “Avvenire” è sempre molto attento. Oggi ne scrive, dalla Calabria, Antonio Maria Mira mentre Paolo Viana racconta, da Ravenna, i conti delle trivelle piazzate in mare a pochi chilometri dalla città. Pagina, anche questa, da staccare. E conservare.
Lucia Bellaspiga riporta, con particolari, il viaggio verso Papa Francesco di alcuni ergastolani che nel loro carcere lombardo “realizzano” ostie per le Sante Messe e sognavano di consegnarle proprio al Papa. Ultima pagina staccata, come ogni domenica, è il pezzo di Luigino Bruni, economista non allineato con il pensiero dominante. Si è inventato, ormai da molti mesi, uno spazio domenicale di notevole spessore.