Autore: Mauro Banchini

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Se davvero è stata lei, i titoli (e i contenuti) di certi servizi giornalistici con quell’aggettivazione (“killer”) dopo la qualifica della sua professione (“infermiera”) si dimostrerebbero, certo, giusti. Ma, di grazia, se non fosse stata lei a iniettare quella sostanza nel corpo di quei malati, uccidendoli nell’ospedale di Piombino? Già, a proposito di correttezza nell’informazione: e se non fosse stata lei?

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Si chiamava Maria. Maria Tasselli. Quel giorno, il 12 settembre 1943, di anni ne aveva 67. Soldati tedeschi, in una Pistoia ancora occupata, la uccisero in piazza San Lorenzo. Insieme ad altri 5 uomini fra cui un babbo e un figlio. I 6 vennero presi a caso, con un rastrellamento. Ma all’inizio, Maria, non era in questo gruppo. Scelse lei di entrarci chiedendo di essere scambiata con la figlia, scelta per essere fucilata, in quanto la giovane era all’ottavo mese di gravidanza. I nazisti accettarono lo scambio e dopo pochi minuti Maria fu fucilata, con gli altri 5 compagni di…

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Proprio convinto che fosse sepolto nel cimitero di un luogo che così tanto aveva amato, l’ho chiesto alla proprietaria del (notevole) B@B affacciato sullo scoglio di Tellaro (Lerici). Ma lei mi ha fatto presente che quella sepoltura non fu, nel 1999, possibile a causa di un rapporto non propriamente brillante fra il grande scrittore, Mario Soldati, e gli abitanti di quello che lui aveva definito “nirvana tra mare e cielo, fra roccia e montagna verde”. Cose che capitano. Del rapporto fra Soldati e Tellaro, frazione del Comune di Lerici, omaggiata da un cartello secondo cui questo è uno dei “borghi…

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Fra le cose da abolire, o comunque da osservare con sereno distacco, ci metterei l’ordalia delle “giornate”. Ne esistono, ogni giorno che Dio manda sulla terra, di ogni tipo e per qualunque livello (dal mondiale al paesano, passando per l’europeo e il nazionale, il regionale e il parrocchiale): in genere servono a nulla tranne forse a farci esercitare in comodi buonismi e a qualche società di comunicazione per progettare spot. Sono troppe. Davvero troppe anche se i motivi per cui vengono proposte sono i più nobili. Ieri era la “Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo”. Arrivata alla nona edizione, non sono…

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A Firenze e dintorni riparte (ma riparte regolarmente da decenni. Ci sono diventato quasi vecchio) il “dibattito” sulla cosiddetta “area metropolitana” o, come talvolta si preferisce sulla “Grande Firenze”. Dibattito non sempre trasparente in considerazione degli interessi, forti, presupposti da alcune scelte rispetto ad altre (un esempio: l’aeroporto che si vuole allargare a Peretola nonostante la vicinanza di Pisa e Bologna). Logico riparta, visto che su questo territorio certo non enorme come dimensione viviamo, ci arrabattiamo, in così tante centinaia di migliaia aumentati da un turismo sempre più massificato in una fra le città più conosciute nel mondo. Logico si…

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Se c’è un ambito che può servire, al presidente Renzi ma anche ai suoi sostenitori (mi riferisco a quelli – e ce ne sono – sinceri. Non alla corte dei laudatores) per riflettere su un certo smalto perduto, è quello sul facile accesso ai dati di una pubblica amministrazione in linea con gli obblighi della trasparenza. Il Renzi prima maniera, quello che sulle macerie altrui si costruiva una forte immagine di innovatore,  questo ambito lo avrebbe cavalcato alla grande. In effetti ciò avvenne. Per qualcuno, che già lo conosceva o che comunque provava dubbi, era solo uno dei tanti trucchi:…

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“Per il mio film sulla sua vita ho avuto come collaboratrice la figlia, Francesca Romana. Lei faceva da segretaria particolare al padre. E lui la retribuiva non mettendola a carico della casse dello Stato, ma destinandole parte dello stipendio che lui prendeva come capo del governo. Insomma, fare un film sulla sua vita è stato come fare un bagno in acque molto pulite”. Così Liliana Cavani ricordando su “Sette” di qualche settimana fa (letto solo questa mattina) Alcide De Gasperi e il film da lei girato sulla vita dello statista trentino. Un dettaglio che non so perché mi ha colpito:…

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Devo a un piccolo volume che sto leggendo (“Ultimi” di Antonio Galdo. Sottotitolo “Così le statistiche condannano l’Italia”) una considerazione, tratta dall’ultimo capitolo: “Il prezzo della corruzione”, su una rete autostradale, ormai da anni privatizzata, fonte di forti e ingiusti profitti per “imprenditori” (Benetton in testa) che di imprenditorialità sana hanno, mi pare, davvero poco. “La rete autostradale italiana, 6.700 km dei quali l’87% con pedaggio, è stata quasi interamente costruita con il denaro dello Stato – ricorda Galdo – mentre i dividendi dei biglietti vanno quasi tutti nelle tasche dei privati, le 26 società titolari delle concessioni. Una cuccagna…

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Un modo particolare, in uno spazio particolare, per riflettere sulla vita di Cristo in un giorno particolare. Lo ha proposto ieri sera, venerdì santo 2016, l’associazione “Amici di Casa di Zela”, in Quarrata (Pistoia), chiamando nel museo sulla cultura popolare e contadina per la proiezione de “Il Vangelo secondo Matteo”. Girato nell’Italia del Sud e prevalentemente in una Matera ancora lontana dai grandi restauri, due anni fa, nel cinquantesimo dalla prima proiezione (1964), l’Osservatore Romano lo definì “il miglior film su Gesù mai girato”. E’ dedicato alla “cara, lieta, familiare memoria di Giovanni XXIII”. Claudio Rosati ha chiamato Andrea Fagioli…

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Devo ad Avvenire (quotidiano che meriterebbe assai più lettori rispetto a quelli, ed è comunque uno dei pochi in crescita di lettori, che già non ha. Lo dico in particolare a quei cattolici che, a differenza di tanti laici, un po’ lo snobbano …), devo al “quotidiano dei vescovi” un notizia, racchiusa oggi in una breve, ma lanciata ieri nell’edizione on-line, che non può non far riflettere. Sull’attentato all’aeroporto di Bruxelles, ieri mattina, a botta calda, in rete e in varie emittenti tv (anche importanti) è subito apparso un video. Peccato fosse falso. Un fake, come dicono in gergo: le…

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